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  1. #1
    Moderatore emerito L'avatar di agiaco
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    L'aria nuova del Sudamerica arriva in Bolivia

    Per la prima volta nella storia eletto presidente un indio.

    Con Bolivia, Venezuela, Argentina, Brasile si allunga l'onda antiliberista in Sudamerica.

    http://www.repubblica.it/2005/l/sezi...a/bolivia.html
    NO MP TECNICI PERCHE' NON NE CAPISCO NULLA, GRAZIE

  2. #2
    E dove sarebbe l'onda antiliberista in Argentina e Brasile?
    Comunque vedremo cosa farà Morales (anche in Equador c'era un certo Gutierrez... anche in Brasile Lula...).
    The more the state 'plans' the more difficult planning becomes for the individual.
    Sto nella Pampa

  3. #3
    Speriamo che Bush non voglia esportare un po' di democrazia anche lì...
    Addio Aldo, amico mio... [03/12/70 - 16/08/03]

  4. #4
    Moderatore emerito L'avatar di agiaco
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    [supersaibal]Originariamente inviato da vificunero
    E dove sarebbe l'onda antiliberista in Argentina e Brasile?
    Comunque vedremo cosa farà Morales (anche in Equador c'era un certo Gutierrez... anche in Brasile Lula...). [/supersaibal]
    Lula ha fatto errori ma è comunque molto più di quanto il Brasil abbia mai avuto.

    Sull'argentina vale quello che sta facendo Kirchner, sempre in stretto contatto con Chavez e Castro, ripulendo i vertici militari e mandando più volte e di gusto a farsi fottere il Fondo Monetario Internazionale e le sue pretese. E' a pieno titolo nei bolivariani anche se ha un aspetto più occidentale.
    NO MP TECNICI PERCHE' NON NE CAPISCO NULLA, GRAZIE

  5. #5
    [supersaibal]Originariamente inviato da agiaco
    Lula ha fatto errori ma è comunque molto più di quanto il Brasil abbia mai avuto.

    Sull'argentina vale quello che sta facendo Kirchner, sempre in stretto contatto con Chavez e Castro, ripulendo i vertici militari e mandando più volte e di gusto a farsi fottere il Fondo Monetario Internazionale e le sue pretese. E' a pieno titolo nei bolivariani anche se ha un aspetto più occidentale. [/supersaibal]
    Le azioni sui verti militari di Kirchner (necessarie per carità) non sono questioni di politica economica. Non ha mandato a farsi fottere nessuno: infatti la scorsa settimana ha annunciato di voler ripagare il debito con il fondo (così come Lula).
    Per quel che può contare la mia opinione l'argentina è in ripresa perchè semplicemente è stata tolta la parita moneta nazionale/dollaro. L'esport tira e tecnicamente il paese è fallito visto che non ha ripagato il debito (soprattutto quello girato ai piccoli risparmiatori).
    Il fatto che Lula sia il miglior presidente che il brasile abbia mai avuto non cambia il fatto che di antiliberismo non c'è proprio traccia.
    The more the state 'plans' the more difficult planning becomes for the individual.
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  6. #6
    Moderatore emerito L'avatar di agiaco
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    Poche settimane fa Kirchner ha cacciato il ministro delle finanze Lavagna imposto dall'alta finanza dopo scontri continui e i giornali conservatori hanno urlato al regime.

    Il presidnete argentino è odiato dagli ambienti ultraliberisti per la sua politica che è assolutamente di sinistra e anche questa una novità assoluta per l'Argentina.

    Parliamo di un continenete che fino a pochi anni fa era diviso tra militari golpisti e governi fantoccio Usa ed adesso fa preoccupare gli ambienti economici oltre all'America che ogni elezione interviene contro il candidato di sinistra e lo porta dritto al governo.
    Il rinsaldamento della posizione del presidente ha portato finalmente a risolvere l’incompatibilità di fondo tra i suoi indirizzi politici e i disegni monetaristi accarezzati da Lavagna.
    Pochi però credevano che Kirchner avrebbe agito così rapidamente per defenestrare un elemento che il FMI e altre forze retrive — sinarchiste — gli avevano messo alle costole per “marcarlo”.
    Siamo dunque alla sfida aperta: con l’aggravarsi della crisi finanziaria, Kirchner ha deciso di difendere gli interessi del paese, compreso il diritto alla re-industrializzazione. Prese in contropiede, le forze della speculazione finanziaria, che erano convinte di poter continuare indisturbate la politica del saccheggio iniziata negli anni Novanta, si affannano a gridare “populista” contro il presidente.
    Il loro disappunto è aumentato quando le dimissioni di Lavagna sono state confermate del capo dello staff del presidente, Alberto Fernandez, che quello stesso 28 novembre ha indetto una conferenza stampa per annunciare i nuovi ministri degli Esteri, della Difesa e dello Sviluppo sociale (i ministri precedentemente in carica si sono trasferiti al Congresso a seguito delle vittorie elettorali del 23 ottobre). Ancora più inquietante, per quegli interessi, è stata la scelta di Felisa Miceli, presidente del Banco de la Nacion, in sostituzione di Lavagna.
    E’ “una nessuno”, hanno scritto stizziti i quotidiani finanziari, lei non ha “le influenze” e la “rispettabilità” di un Lavagna. Senza “l’influenza moderatrice” di Lavagna l’Argentina intraprenderà una sterzata a sinistra allineandosi con Hugo Chavez, ha scritto un’economista dell’Università della California, secondo il quale Lavagna era “la voce della ragione” in questa “follia”.
    Nella realtà dei fatti, il presidente argentino manovra con perizia nel nuovo scenario mondiale determinato dallo scontro terribile che sta scuotendo Washington, che vede proprio nell’occhio del ciclone l’offensiva di Lyndon LaRouche per “liquidare Cheney”, che riscuote sostegni sempre maggiori nelle istituzioni, a cominciare dal Congresso.
    La cordata neo-conservatrice che fa capo al vice presidente Cheney non si era ancora ripresa dal rovescio subito al Vertice delle Americhe del 4 e 5 novembre, dove Kirchner e il presidente brasiliano Lula da Silva hanno fatto muro insieme, contro il tentativo di imporre un’area di libero scambio delle Americhe, FTAA. Prima di denunciare con decisione la politica del FMI di fronte ai capi di stato che hanno aperto i lavori del vertice il 5 novembre, Kirchner aveva personamente ammonito George Bush, chiarendo che l’Argentina abbandonerà il FMI se questo continuerà ad esigere nuove condizioni di austerità come base per qualsiasi accordo.
    NO MP TECNICI PERCHE' NON NE CAPISCO NULLA, GRAZIE

  7. #7
    Non cambia il fatto che Kirchner voglia ripagare il debito con il fondo usando un terzo delle riserve di valuta estera.
    The more the state 'plans' the more difficult planning becomes for the individual.
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  8. #8
    [supersaibal]Originariamente inviato da MasterLibe
    Quindi, ora possiamo sperare in un abbattimento del prezzo della cocaina? [/supersaibal]
    VVoVe: master! tu cuochi?

  9. #9
    Utente di HTML.it L'avatar di gioggio
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    [supersaibal]Originariamente inviato da vificunero
    Le azioni sui verti militari di Kirchner (necessarie per carità) non sono questioni di politica economica. Non ha mandato a farsi fottere nessuno: infatti la scorsa settimana ha annunciato di voler ripagare il debito con il fondo (così come Lula).
    Per quel che può contare la mia opinione l'argentina è in ripresa perchè semplicemente è stata tolta la parita moneta nazionale/dollaro. L'esport tira e tecnicamente il paese è fallito visto che non ha ripagato il debito (soprattutto quello girato ai piccoli risparmiatori).
    Il fatto che Lula sia il miglior presidente che il brasile abbia mai avuto non cambia il fatto che di antiliberismo non c'è proprio traccia.
    [/supersaibal]
    sorry vifi... non puoi liquidare così il fatto che sia venuta meno la parità con il dollaro, visto che era il cardine della politica richiesta dal FMI...

    quanto a lula, il FMI gli aveva già blindato le chiappe prima delle elezioni e quindi si sapeva da subito che più di tanto non avrebbe potuto fare...
    "La vita umana è breve, ma io vorrei viverla sempre" (25/11/1970)

  10. #10
    [supersaibal]Originariamente inviato da gioggio
    sorry vifi... non puoi liquidare così il fatto che sia venuta meno la parità con il dollaro, visto che era il cardine della politica richiesta dal FMI...

    quanto a lula, il FMI gli aveva già blindato le chiappe prima delle elezioni e quindi si sapeva da subito che più di tanto non avrebbe potuto fare... [/supersaibal]
    No aspetta. La svalutazione non l'ha fatta Kirchner. Non sto criticando il nuovo presidente e neppure sostenendo il FMI (visti gli errori e le ostinazioni degli anni novanta). Ma l'Argentina di Kirchner non è il Venezuela di Chavez.

    Lula poteva fare di più guardandolo a sinistra: ad esempio sulla redistribuzione della terra non mi pare che la situazione sia cambiata. E questo non credo dipenda dal rigore o meno seguito nei conti pubblici.
    The more the state 'plans' the more difficult planning becomes for the individual.
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