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Discussione: W le lauree triennali

  1. #1
    Utente bannato
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    W le lauree triennali

    La maggior parte degli studenti considera inutile la laurea di primo livello e la grande maggioranza continua. Colpa del mondo del lavoro. Ma anche dei prof

    Il flop delle lauree triennali
    niente lavoro e si resta all'università

    di SIMONE CERIOTTI


    Traguardo finale o step intermedio? Secondo le prime indagini sulle prospettive dei laureati nel nuovo ordinamento, solo una minoranza dice addio ai libri dopo il titolo triennale. Gran parte degli studenti rimanda così l'appuntamento con il mondo del lavoro e, con il primo "pezzo di carta" in tasca, inizia la caccia alla laurea specialistica.

    I dati nazionali di Almalaurea relativi al 2004 parlano chiaro: su 47 mila laureandi di primo livello interpellati, oltre il 76 per cento si è dichiarato intenzionato a proseguire, contro il 54 per cento dei laureati del vecchio ordinamento. Da un'indagine successiva, è risultato che il 66 per cento dei "triennalisti" abbia poi puntato proprio sulla laurea di secondo livello (più che su master o scuole di specializzazione). L'intenzione di proseguire raggiunge punte del 95 per cento nel gruppo disciplinare psicologico, dove evidentemente la laurea triennale è vissuta come un passaggio obbligato per arrivare ad altri obiettivi.

    Questo trend, rilevato qualche mese fa, è confermato anche da altre ricerche di carattere territoriale. Il consorzio interuniversitario lombardo "Cilea" ha presentato nei giorni scorsi un rapporto su otto atenei in cui si confrontano le scelte di laureati triennali e di vecchio ordinamento che hanno concluso gli studi nello stesso periodo (in questi anni i due modelli universitari si sono trovati a coesistere). Ciò che emerge chiaramente è la maggiore propensione dei laureati del nuovo ordinamento a proseguire, in misura doppia rispetto agli altri.

    Grazie alla formula del nuovo ordinamento la percentuale di studenti che si laurea fuori corso è diminuita. Ma contrariamente a quanto previsto dagli ideatori della riforma (l'idea di avere giovani dottori capaci di competere con i colleghi europei), chi si laurea in corso non si affaccia sul mercato del lavoro. Almalaurea rivela che proprio gli universitari "regolari", cioè i laureati under 23, sono più portati a proseguire la formazione con la laurea specialistica. Succede mediamente nell'85 per cento dei casi, con punte del 92 per cento tra i laureati del Sud.

    Una così alta percentuale di iscritti al biennio successivo alla laurea triennale rappresenta certamente un'anomalia, almeno rispetto agli scopi che hanno mosso questo disegno di riforma. Come si spiegano questi dati? Andrea Cammelli, direttore di Almalaurea, individua tre motivazioni, partendo dalle difficoltà del mondo del lavoro: "È vero, c'è una parte persino eccessiva di studenti che chiede di proseguire. Il problema però non è solo la struttura di questa riforma. Il mondo del lavoro, in tutti i settori, vive un'oggettiva fase di stagnazione che rende difficile l'immissione dei laureati. Così si crea una percezione negativa delle prospettive occupazionali e l'università diventa un parcheggio. Era così già prima della riforma, ma ora, con il 3+2, gli atenei sono diventati un parcheggio a due piani. Eppure sulla carta l'Italia avrebbe un gran bisogno di laureati, visto che Spagna, Francia e Inghilterra ne sfornano il triplo di noi".

    La seconda causa che, secondo il direttore di Almalaurea, sta alla base del plebiscito a favore del percorso di laurea completo, va ricercata all'interno degli atenei: "I docenti sono scontenti e non aiutano gli studenti a compiere una scelta serena. Quante volte i ragazzi si sentono ripetere, in aula, che la laurea triennale non è sufficiente, che è un titolo di serie B... Questo atteggiamento è dovuto soprattutto al nervosismo dei professori, costretti a ripensare i corsi di studio in tempi rapidissimi. È stato lasciato poco tempo ai docenti per entrare davvero nello spirito della riforma”.

    L'ultima motivazione è squisitamente finanziaria: "Quella del 3+2 - conclude Cammelli - è una riforma che si può definire 'a finanziamento zero'. I rettori sono in difficoltà a far marciare il nuovo ordinamento, perché nel bilancio di un ateneo sono importanti anche gli introiti derivanti dalle (più costose) lauree di secondo livello. Attualmente un ateneo non vuole rischiare di perdere gli studenti dopo tre anni. Alla luce di tutto questo, mi domando da dove possano provenire gli stimoli per convincere un ragazzo a fermarsi alla triennale".
    (19 dicembre 2005)

    :maLOL:

  2. #2
    Utente di HTML.it L'avatar di Umanista
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    Personalmente sono sempre stato contrario a questa riforma.
    Sono contento di essermi laureato prima che fosse attivata.
    Ci vedo solo lati negativi, e molti sono già elencati sopra.

  3. #3
    Utente bannato
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    [supersaibal]Originariamente inviato da Umanista
    Personalmente sono sempre stato contrario a questa riforma.
    Sono contento di essermi laureato prima che fosse attivata.
    Ci vedo solo lati negativi, e molti sono già elencati sopra. [/supersaibal]
    concordo in pieno.. e ritengo abbiano fatto na cagata quelli del vecchio che sono passati al nuovo

  4. #4
    Utente di HTML.it L'avatar di miki.
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    [supersaibal]Originariamente inviato da scimmietta1
    concordo in pieno.. e ritengo abbiano fatto na cagata quelli del vecchio che sono passati al nuovo [/supersaibal]
    molti sono stati costretti
    You cannot discover new oceans unless you have the courage to lose sight of the shore

    Caro Dio, quando nelle preghiere ti chiedevo di far morire quel pedofilo truccato, liftato,mentalmente disturbato e di colore indefinibile, non intendevo Michael Jackson.

  5. #5
    niente di nuovo sotto il sole.

  6. #6
    Utente bannato
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    [supersaibal]Originariamente inviato da miki.
    molti sono stati costretti [/supersaibal]
    e molti involgiati con false promesse

  7. #7
    A me la laurea di primo livello non sembre nemmeno una laurea, ma piuttosto una specie di diploma
    non si può prendere sul serio una preparazione così affrettata e frammentaria

  8. #8
    Utente di HTML.it L'avatar di miki.
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    [supersaibal]Originariamente inviato da Berenicebis
    A me la laurea di primo livello non sembre nemmeno una laurea, ma piuttosto una specie di diploma
    non si può prendere sul serio una preparazione così affrettata e frammentaria [/supersaibal]
    eh beh, perchè l'altro anno e mezzo invece forma alla grande :rollo:
    You cannot discover new oceans unless you have the courage to lose sight of the shore

    Caro Dio, quando nelle preghiere ti chiedevo di far morire quel pedofilo truccato, liftato,mentalmente disturbato e di colore indefinibile, non intendevo Michael Jackson.

  9. #9
    [supersaibal]Originariamente inviato da miki.
    molti sono stati costretti [/supersaibal]
    Quando mi sono laureata io ero l'unica quadriennale.
    Gli altri erano tutti della triennale, ma non c'era un ragazzo giovane, tutti studenti decaduti e molto in là con l'età (per essere universitari) che grazie a questa riforma hanno potuto laurearsi senza tanti sforzi, compatibilmente con i loro ritmi di vita (famiglia, lavoro).
    Dopotutto basta pensare alla tesi. Max 30 pagine, a volte senza discussione pure.

  10. #10
    [supersaibal]Originariamente inviato da miki.
    eh beh, perchè l'altro anno e mezzo invece forma alla grande :rollo: [/supersaibal]
    neanche quello, ma è qualcosa in più

    So che l'Italia doveva adeguarsi al sistema universitario europeo, ma questa riforma è una vera schifezza
    una raffica di esami mai vista, su argomenti qualche volta estesi quanto un capitolo di un libro di testo
    che buffonata

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