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  1. #1
    BubuKing
    Guest

    [Racconto Regalo] Il Pasticciere Magico

    Grande consumo di dolci, in questo periodo, dicono le statistiche. Ma i miei sono più buoni, perché sono magici. Non che io sia uno stregone o un demonio o qualcosa del genere. Sono uno come voi, solo che la magia ce l'abbiamo di famiglia.
    I miei dolci, quando li mangi, senti lo zucchero che ti entra nelle vene e ti arriva al cervello, ti sembra proprio di seguire, chiusi gli occhi, il percorso, fino a quando va a stimolare quelle ghiandoline che producono endorfina e ti fanno sentire bene, in pace con il mondo, anche se solo per un secondo. Quel secondo che serve al boccone per essere bagnato di saliva, masticato, ingoiato. E poi un altro, un altro un altro ancora. Un susseguirsi di bocconi, di attimi, di secondi, uno dopo l'altro. Esattamente come la vita, con l'unica differenza che i bocconi amari, con me, non ci sono.
    La magia ce l'abbiamo di famiglia. C'era Carlo, che costruiva case. In queste case non solo ci vivevi, ci amavi, ci litigavi come in tutte le case, no. In queste case ti ci innamoravi. Ma non di un uomo o di una donna o di un cane o di un bambino, no. In queste case ti innamoravi di te stesso, perché sembravano raccontarti la tua vita in ogni angolo, in ogni rialzo, in ogni muro, in qualsiasi colonna. In queste case la gente ci voleva morire dentro, se capite quello che intendo.
    I miei dolci sono come quelle case: vorresti morire mentre li mangi, perché il piacere è così grande, ti stringe così forte, da farti immaginare di essere tra le braccia della più calda delle tettone, o del più forte e dolce tra gli uomini. E' di famiglia la magia. Poi, come in ogni famiglia, c'è chi costruisce case, chi fa dolci, chi insegna, come Geronimo, detto Gero. Insegnava filosofia all'università. Le sue lezioni erano così belle che le venivano a sentire anche gli ingegneri. Ti portava per mano attraverso i percorsi del pensiero, e ti faceva capire cose che neanche avresti mai immaginato di poter ascoltare. Era così, Gero: magico, come suo figlio Pietro, che invece costruiva barche da pesca. In quelle barche i pesci ci saltavano dentro, mentre i pescatori da lì si tuffavano per diventare pesci.
    Sì, la magia è di famiglia, scorre nelle nostre vene, come nelle vene di Antonio, che costruiva violini. Non c'è bisogno che vi spieghi cosa succede quando senti suonare uno dei suoi violini, vero?
    Beh, se proprio lo volete sapere, è come mangiare uno dei miei dolci. Vi consiglio la torta millefoglie, stanotte. Hai dei piani così sottili e profumati che alcune fate mi hanno chiesto di poterci vivere dentro.
    Non che facciamo le cose diversamente da qualsiasi altro costruttore edile, o armatore, o insegnante, o liutaio, o pasticciere, no. E' che la magia è sempre stata di casa, qui nella famiglia Stradivari.
    Auguri.

    Francesco Stradivari.
    Dolci Magici
    Cremona

  2. #2
    Utente bannato
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    May 2001
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    460
    Sei andato a messa ?

  3. #3
    Utente di HTML.it L'avatar di Ja]{|e
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    Aug 2002
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    129
    Franco (oh Franco), lo sai che ti amo quando poeteggi in questo modo, vero? Non so se è perché sono di parte, ma per me tu sei un poeta anche se rutti

  4. #4

    Buon Natale.
    [supersaibal]Una volta qui c'era il bar Mario
    L'han tirato giù tanti anni fa
    E i vecchi, i vecchi, i vecchi i vecchi
    sono ancora lì che dicono che senza non si fa

    [/supersaibal]

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