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  1. #1

    Problema con Apache 2.2: accesso negato

    Ciao a tutti, uso e ho sempre usato XAMPP, un pacchetto integrato con Apache, PHP, MySQL e tutto quanto mi può servire per sviluppare un sito web.
    Ho aggiornato all'ultima versione, che comprende l'ultima versione di Apache, la 2.2, e improvvisamente i Virtual Host non funzionano più.
    Avevo creato un Virtual Host di questo tipo:

    NameVirtualHost 127.0.0.1:1000

    <VirtualHost 127.0.0.1:1000>
    ServerName localhost:1000
    DocumentRoot "d:/websites/copying_css"
    </VirtualHost>

    Inoltre ho inserito nell'apposita sezione la direttiva Listen 1000.
    Questo Virtual Host ha sempre funzionato, mentre ora, con il nuovo Apache, se tento di accedere a localhost:1000 ottengo una pagina web che mi dice "Accesso negato: Non disponi dei permessi necessari per accedere alla directory richiesta oppure non esiste il documento indice.

    Se pensi che questo sia un errore del server, per favore contatta il webmaster. "

    Cosa posso fare? Grazie!
    Matteo "QMatteo" Pagani

  2. #2
    cosa c'è scritto nei due file di log di apache?

  3. #3
    Allora, nell'error.log mi da un messaggio di questo tipo:

    [Tue Jan 10 12:17:06 2006] [error] [client 127.0.0.1] client denied by server configuration: D:/Websites/Copying_CSS/
    Matteo "QMatteo" Pagani

  4. #4
    hai qualche regola che blocca l'accesso? perché il virtual host funziona perfettamente

  5. #5
    Che io sappia no... Ha sempre funzionato prima di installare la nuova versione di XAMPP... Il file httpd.conf è quello originale che arriva con Apache...
    Matteo "QMatteo" Pagani

  6. #6
    hai creato anche una direttiva di tipo directory per la cartella a cui punti con il virtualhost garantendo l'accesso a tutti?
    Il nuovo apache potrebbe essere più cattivo e negare l'accesso a tutte le cartelle che non sono esplicitamente autorizzate..

    Lungo le due rive del fiume gelato si stendeva la cupa e tetra foresta di abeti, dai quali il vento aveva appena spazzato il manto di brina. Nella luce crepuscolare quegli abeti neri e sinistri sembravano inclinarsi l'uno verso l'altro. Un silenzio minaccioso incombeva sul paesaggio, privo di qualsiasi segno di vita o di movimento, e desolato e freddo al punto da non poter ispirare che un solo sentimento: quello della più triste malinconia. E nello stesso tempo pareva che da quel paesaggio trapelasse una specie di riso, un riso ben più spaventoso di qualsiasi malinconia o tristezza, un riso tragico, come quello di una sfinge, un riso agghiacciante più della brina e che rammendava l'incombere minaccioso dell'ineluttabile. Era la saggezza potente e impenetrabile dell'eternità che irrideva alla vita, alla sua futilità e agli sforzi degli uomini.

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