Notizia del 9 gennaio 2006 - 10:15
South Park oltre la censura
Negli Usa una puntata blasfema viene oscurata. In Italia cosa sarebbe successo?
di: Teledicoio
South Park non conosce limiti: arriva la censura
Va bene essere irriverenti, va bene essere politically scorrect, trasgressivi, incredibilmente trash, ma ogni tanto credo sia giusto porsi dei limitimorali.
Dopo aver tessuto le lodi de I Simpson, devo ora segnalarvi un altro cartone animato, South Park, che invece mi ha spesso lasciato dubbioso: è sempre eccessivo, ma a volte senza ragione. Credo che volgarità e cattiveria gratuita non possano essere l'unica base sulla quale poggiare le fondamenta di un cartone animato che “va contro”.
E’ vero che anche nei Simpson uno dei protagonisti è un alcoolizzato, che spesso nella puntate aleggia il tema del razzismo, dell’anticlericalismo, che si gode della cattiveria o della sopraffazione del prossimo - si scorge però anche il tema dell’amore, della famiglia e dell’amicizia -, ma in South park tutto è distorto, solo le caratteristiche più aberranti dell’umanità vengono a galla: e non sono mai redente, se non, raramente, negli aspetti più superficiali. Come comportarsi quindi? Ricorrere ogni tanto alla censura, come già successo in Italia, potrebbe essere una soluzione; ma censura è una parola che entra a fatica nel mio dizionario personale.
Cosa fare però nel caso della puntata di South Park “Bloody Mary”, che sarebbe dovuta andare in onda negli Usa?
Si mostra un cardinale che esamina la candida statua della Madonna alla ricerca di un presunto “miracolo del sangue”, ma mentre costui scruta la statua un fiotto di sangue (con tanto di effetto sonoro) esce dal posteriore della Vergine Madre e gli inonda il viso. Il Cardinale su pulisce e grida al miracolo.
Come comportarsi? Non facciamone certo una questione religiosa, con una statua del Budda si sarebbe superato comunque il limite della decenza.
In Usa la puntata è stata censurata, ma l’opinione pubblica si è già divisa.
Tu da che parte stai?
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