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Discussione: ridiamo un po'... dai

  1. #1

    ridiamo un po'... dai

    Esame di anatomia, scena muta sugli organi genitali femminili. Il professore, sadicamente, dice con disprezzo allo studente: "Guardi, le do 20000 lire, lei stasera tardi va nella zona del porto e vedra' quante signorine le spiegano volentieri queste cose..." Lo studente incassa (in tutti i sensi) e torna all'appello successivo. Conquistato un soffertissimo 18 e firmato lo statino lo studente mette 10 sacchi in mano all'incredulo professore, commentando: "Sua moglie prende di meno".
    Esame di Geometria. Dopo varie domande a cui lo studente non ha risposto la professoressa dice: "Mi disegni una retta sulla lavagna". Lo studente comincia, ma poi si interrompe; la professoressa gli dice: "Continui e non si fermi". Lo studente obietta: "Ma prof., la lavagna è finita!". E la professoressa: "Continua lungo tutte e 4 le lavagne... continua così lungo il muro fino alla porta... esci e continua così fino a casa!". Variante: lo studente se ne va, continuando effettivamente a disegnare col gesso sul muro. Tutti pensano che sia un gesto di stizza ma dopo qualche minuto si sente bussare dall'altra porta dell'aula (quella opposta all'uscita dello studente). Tutti ammutoliscono: la porta si apre e entra lo studente di prima, ancora col gesso attaccato al muro (l'edificio della facoltà aveva una pianta circolare); disegna la linea finché non si ricollega a quella da lui incominciata sulla lavagna e blatera qualcosa del tipo: "C'è chi dice che estendendo una retta all'infinito si ripieghi su se stessa formando un cerchio...".

    Un professore di economia una volta chiese quante colonne vi erano nel porticato dell'università, e cacciò lo studente che ovviamente non seppe rispondere dicendogli: "Vedo che lei non frequenta l'università, torni alla prossima sessione". Qualcuno che doveva essere esaminato subito dopo corse allora fuori a contare le colonne; quando fu il suo turno e gli fu posta la fatale domanda rispose con sicurezza quante colonne c'erano. Il professore allora gli disse: "E lei invece di studiare passa il tempo a bighellonare per l'ateneo a contare le colonne? Torni alla prossima sessione".

    Il professore si diverte a mettere in imbarazzo le studentesse, e inizia a chiedere a un'esaminanda: "Che cos'è quella cosa che lei ha e io no... Che lei sa usare bene e io no... da cui lei trae piacere e io no...". La ragazza risponde: "Il cervello".
    Si racconta di un professore con l'abitudine di usare un intercalare piuttosto volgare durante le lezioni. Un giorno le ragazze che seguivano il suo corso, esasperate, si misero d'accordo per uscire in blocco dall'aula alla prima parolaccia che il professore avesse pronunciato; i ragazzi, però, venuti a conoscenza della cosa, riferirono tutto al professore. Così il professore il giorno dopo entrò in aula dicendo: "Ho visto fuori dalla porta un elefante con un cazzo lungo così!". Immediatamente, come d'accordo, le ragazze si alzarono e fecero per andare verso la porta, ma lui le bloccò dicendo: "Non correte, è già andato via..."

    Esame di Diritto all'Universita': Professore: "Mi dica che cosa è il matrimonio". Studente: "Il matrimonio è un contratto che...". Professore: "No". Studente: "Il matrimonio è un contratto che...". Professore: "Nooo!". Studente: "Ma sì professore: il matrimonio è un contratto che...". Professore: "NO! Il matrimonio è il contratto che... Ci vuole precisione. Torni al prossimo appello". E lo studente: "Lei non è uno stronzo, lei è lo stronzo!"

    Si racconta che durante una lezione di chimica un professore sia entrato in laboratorio con in mano un barattolo pieno di piscio dicendo: "Due buone qualità per un chimico sono ingegno e concentrazione. L'ingegno vi potrebbe far scoprire che un metodo semplice per scoprire la presenza di zuccheri nelle urine è assaggiarle". Detto questo mette un dito nel piscio e poi lo lecca. "Qualcuno vuole provare?". Uno studente che non crede che quello sia piscio ci mette dentro il dito e lo lecca, sentendo che era proprio piscio. Al che il professore continua: "La concentrazione invece vi potrebbe far scoprire che ho immerso il medio e ho leccato l'indice".
    (palesemente falsa: è la scena di un film americano)

    Una studentessa sostiene l'esame di Diritto Privato in modo impeccabile; il professore (il più stronzo della facoltà) congratulandosi con lei le dice che darle 30 e lode è troppo poco, si sfila il Rolex e le dice di accettarlo per ricordo. Lei, dopo lunghi tentennamenti, si lascia convincere, prende l'orologio e porge il libretto. A questo punto il professore le dice: "Signorina, lei ha accettato la donazione di un bene di valore non modico: dovrebbe sapere che ci vuole un contratto scritto. Si ripresenti al prossimo appello".
    A un certo punto dell'esame di Analisi I il professore dice: "Scriva: seno di epsilon per v di a in d(a)". Lo studente scrive: sen(e)v(a)d(a).

    Esame di filosofia. Il professore mostra un mazzo di chiavi e chiede: "Dunque, giovinotto, mi dimostri che queste sono mie...". Lo studente (preso malissimo): "Ehm, sì, quindi, ehm...". Professore: "Allora, che aspettiamo?". Studente: "Io, dunque... Aristotele... ehm...". Professore: "Se ne vada, torni al prossimo appello". Studente (si alza e fa per portarsi via le chiavi): "Arrivederci...". Professore: "Ma che cosa fa? Dove va con le mie chiavi?". Studente: "Ah, ecco: dimostrato che sono sue!". Professore: "Promosso".

    Il professore di Filosofia Antica chiede allo studente di esporre le confutazioni degli argomenti di Zenone che negano l'esistenza del movimento. Lo studente si alza dalla sedia, si mette a camminare, si ferma e dice: "Ecco: ho confutato Zenone". Il professore gli dice: "Bene, continui a confutarlo". Lo studente riprende a camminare. Il professore insiste: "Lo confuti vicino alla porta". Lo studente va verso la porta. Il professore prosegue: "Ora lo confuti nel corridoio". Lo studente esce nel corridoio. Al che il professore gli grida: "Ecco, ora vada pure a confutarlo a casa sua!".
    All'appello abbondano i nomi fasulli: Efisio Porcu, Gianluigi Cossi, Maria Juana, Vasco Rossi (risate generali), Pippo Baudo (risate generali), Orso Bruno, Giovana d'Arco... Al che il professore si interrompe e sbotta: "Eh no, ragazzi... Anche Giovanna d'Arco no, per favore!". Al che si alza una vocina di una studentessa: "Presente!"
    Facoltà di architettura in Roma (ndr: idem per Bari !): tre studenti da una parte, il professore dall'altra e in mezzo il progetto in esame, tavole, lucidi e quant'altro. Uno degli studenti difende animatamente le sue scelte, ne parla con competenza e pare ben preparato. Il secondo studente interviene di quando in quando; il terzo fa scena muta e non interviene mai nel discorso. Al termine della discussione il professore si rivolge al primo studente: "Lei è preparato e mi piace la sua esposizione. Approvato con 28!". Poi si rivolge al secondo studente: "Lei ha ancora qualche incertezza, ma mi pare abbastanza preparato. Approvato con 26!". Al terzo studente: "Lei mi ha fatto scena muta, ragazzo mio! Più di 24 non posso proprio darle!!!". E lo studente: "Ma guardi che io non debbo mica fare l'esame, sono solo venuto a vedere come andava l'appello ad un amico!!"

    Esame di Matematica all'Universita'. Premessa: molti teoremi di matematica esordiscono con il classico incipit "Dato un e (epsilon; si scrive come un 3 rovesciato) piccolo a piacere, è possibile dimostrare che...", dove con e piccolo a piacere si usa indicare un parametro che può raggiungere valori piccolissimi, ma comunque diversi da zero. Studente: "Sia dato un tre piccolo a piacere, è possibile dimostrare che...". Professore (allibito): "Prego? sia dato cosa?". Studente: "Un tre piccolo a piacere, no?". Professore: "Ma guardi che questo (disegnandolo) è un epsilon, non un tre!!!". Studente: "Ah! E pensare che l'ho corretto su tutto il libro!!!". Professore: "Faccia una cosa, ora se ne vada e torni quando lo ha corretto tutto di nuovo...". Variante: A questo aneddoto si associa anche la seguente variante: Studente: "Sia dato un e piccolo a piacere, è possibile dimostrare che...". Professore: "Sì, vabbè, ma piccolo quanto?". Studente (incerto): "A piacere...". Professore: "Allora me lo faccia più piccolo". Lo studente, evidentemente in stato confusionale, traccia un e di dimensioni minori. Professore: "No, lo faccia ancora più piccolo...". Lo studente ha continuato a scrivere e micrometrici per un bel pezzo, prima di ammettere sconsolato che forse la sua preparazione lamentava qualche lacuna.

    Durante il corso di Economia Aziendale per Ingegneria a Pisa, nell'anno accademico 1997/98, dei tizi si sono presi la briga di fare per tutto il semestre la firma di frequenza di una tale PINA BELLATO, che il professore ha ripetutamente chiamato a squarciagola durante l'appello all'esame. (Provate a chiamare prima il cognome e poi il nome) (L'aneddoto e' riferito anche ad una certa NARA BOCCHI)

    Università di Milano, facoltà di economia esame di analisi matematica. (segnalata da Massimo - Milano)
    Premessa: in matematica il segno "!" (il punto esclamativo) è il segno fattoriale, ed indica un numero moltiplicato per tutti i sui decrescenti (es: 4! = 4 x 3 x 2 x 1 = 24)
    Una ragazza sta risolvendo un'equazione davanti al professore, durante un passaggio si dimentica di riscrivere il sibolo fattoriale ! accanto ad un 3.
    Il professore le dice: "Signorina, non si è dimenticata qualcosa?" la ragazza guarda bene "no professore, mi sono accorta di tutto" "accorta?" risponde lui "si, mi sono accorta del 3 al denominatore, non si preoccupi" allora il professore "ma scusi cosa significa per lei quel punto esclamativo ?" e lei candida "fratto 3 perbacco"!!
    aneddoto universitario (by Massimo - Milano, che era presente):

    Università di Milano, facoltà di economia lezione di analisi matematica sugli insiemi: il professore disegna alla lavagna tre cerchi disposti a triangolo e con aria polemica inizia: "questo è l'insieme delle persone intelligenti, questo è l'insieme delle persone oneste, questo è l'insieme delle persone comuniste. Allora: se uno è onesto e comunista, come potete vedere, non è intelligente, se uno è intelligente e comunista non può essere onesto e se uno è onesto e intelligente sicuramente non è comunista, al centro dove i tre insiemi si intersecano c'è Occhetto, che non è ne intelligente, ne onesto, ne comunista..." L'aula magna esplode in un'ovazione.
    aneddoto facoltà di biologia di Milano (by Daniel Brandt, testimoni gli amici):
    Si parla del liquido seminale maschile, il prof. spiega che é ricco di fruttosio, quando una delle ragazze in prima fila afferma tranquillamente "ma professore, non é dolce". Il professore le risponde: "qualcuno spieghi alla signorina che il dolce si sente sulla punta della lingua e non in fondo alla gola.".Un scroscio di applausi da parte dei ragazzi e la studentessa si alza piangente, o quasi, per fuggire dall'aula. Non si é mai più ripresentata in facoltà.

    aneddoto facoltà di Giurisprudenza (by Roberta C., esaminanda):
    ero presente a un esame di procedura civile. Interrogato un signore di 40-45 anni: dopo aver finito le domande il prof. lo fa allontanare per decidere l'esito dell'esame. Quando lo richiama gli dice " io le do 18 ma lei mi promette di non mettere mai piede in uno studio legale!"

    Facoltà di Ingneria - Università Federico II (Napoli) - (by Luigi S.):
    Corso di Algebra Lineare: Durante la spiegazione di un teorema che prevedeva una rappresentazione grafica attraverso un piano cartesiano il professore segna un punto sulla lavagna e dice: "Prendiamo un punto P e chiamamolo Q".

    Facoltà di Economia - Università Federico II (Napoli) - (by Luigi S.):
    Appello di Dicembre dell'esame di Matematica Generale. Premessa: è qualcosa che presto sparirà insieme alla leva obbligatoria, ma è tradizione che all'appello di Dicembre (l'ultimo dell'anno) siano spesso presenti ragazzi poco preparati e semi disperati che vanno giusto per elemosinare un 18 per evitare la naja.
    Una RAGAZZA (e sottolineo ragazza) sostiene il suo esame facendo religiosamente scena muta alla maggior parte delle domande, e riuscendosela appena a cavare su pochi argomenti. Il professore inizialmente la vuole bocciare, ma questa inizia la sua attività di supplica, inizialmente senza alcun esito. Ma poi il professore stufo della sua lagna con aria evidentemente stufata e ad alta voce, di modo che potessero sentire tutti, le dice: "Va beh! Facciamo finta che lei debba andare a fare il militare!", consegnadole il libretto con sopra il militaresco 18.

  2. #2
    una mattonata di testo (e pure old) :rollo:
    Corsi di informatica a Roma. Dite che vi mando io...

    « I popoli non dovrebbero aver paura dei propri governi: sono i governi che dovrebbero aver paura dei popoli. »

  3. #3
    ho fatto un collage... non le ho mica scritte io :P

  4. #4
    Utente di HTML.it L'avatar di Angioletto
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    manca quello dell'enzima nello sperma
    Per liquidare un popolo si comincia con il privarli della memoria.Si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia. E qualcun’ altro scrive loro altri libri, li fornisce di un’altra cultura, inventa per loro un’altra storia. (Milan Kundera)

  5. #5

  6. #6
    Utente bannato
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    [supersaibal]Originariamente inviato da Angioletto
    manca quello dell'enzima nello sperma [/supersaibal]
    e quella di "addio troia fumante"

  7. #7
    quella si la conosco

  8. #8
    Utente di HTML.it L'avatar di Angioletto
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    [supersaibal]Originariamente inviato da s|n3
    e quella di "addio troia fumante" [/supersaibal]
    questa mi manca
    Per liquidare un popolo si comincia con il privarli della memoria.Si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia. E qualcun’ altro scrive loro altri libri, li fornisce di un’altra cultura, inventa per loro un’altra storia. (Milan Kundera)

  9. #9
    [supersaibal]Originariamente inviato da s|n3
    e quella di "addio troia fumante" [/supersaibal]
    La citazione corretta sarebbe "Ei fù, Troia fumante".
    La retta fuori dalla lavagna è stata disegnata da un brontosauro.
    Un bacio può cambiarti la vita. Non sempre in meglio.
    Bloggami tutto

  10. #10
    wowowow.... spetta un attimo... chi sei? perché non ci conosciamo?

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