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  1. #1
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    Installazione libreria GD



    Salve a tutti
    Sto sviluppando uno script per il ridimensionamento di immagini caricate da un form, ho trovato su questo forum interessanti spunti sulle funzioni da usare.

    Il problema è che ho bisogno di installare la libreria GD.
    Le scaricate dal sito ufficiale: http://www.boutell.com/gd/

    ho fatto tutto secondo le instruzioni riportate sul sito ufficiale per l'installazione su linux (io sono sotto Mac OSX):

    How do I install gd on Fedora Linux?

    Try:
    yum install gd-devel

    Note: this might not install the latest, most-cutting edge version of gd, depending on the version of Fedora you are running and how current their gd packages are at the moment.
    [QUOTE]

    ho settato tutti i permessi delle cartelle del mio percoso su Lettura/scrittura

    ma ho il messaggio di permesso negato:
    /Applications/xampp/xamppfiles/lib/php/php5/extensions/no-debug-non-zts-20041030/gd-2.0.33/install gd-devel

    su: /Applications/xampp/xamppfiles/lib/php/php5/extensions/no-debug-non-zts-20041030/gd-2.0.33/install: Permission denied.

    QUALCUNO PUO' AIUTARMI
    :master:

  2. #2
    Non sono esperto di Mac.. anzi non ne ho mai toccato uno però qualcosa di linux lo mastico. Permission denied significa che non hai i permessi, c'è poco da fare
    Ho visto un "su:" nel tuo post, significa che entri come amministratore?
    Se è così ed intendi eseguire il file dovresti accertarti che abbia i permessi di esecuzione.
    Se non li ha puoi garantirli con chmod a+x nomefile almeno temporaneamente.

    Lungo le due rive del fiume gelato si stendeva la cupa e tetra foresta di abeti, dai quali il vento aveva appena spazzato il manto di brina. Nella luce crepuscolare quegli abeti neri e sinistri sembravano inclinarsi l'uno verso l'altro. Un silenzio minaccioso incombeva sul paesaggio, privo di qualsiasi segno di vita o di movimento, e desolato e freddo al punto da non poter ispirare che un solo sentimento: quello della più triste malinconia. E nello stesso tempo pareva che da quel paesaggio trapelasse una specie di riso, un riso ben più spaventoso di qualsiasi malinconia o tristezza, un riso tragico, come quello di una sfinge, un riso agghiacciante più della brina e che rammendava l'incombere minaccioso dell'ineluttabile. Era la saggezza potente e impenetrabile dell'eternità che irrideva alla vita, alla sua futilità e agli sforzi degli uomini.

  3. #3
    Utente di HTML.it
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    grazie ora provo.

    ps= comunque accedo come amministratore.

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