[supersaibal]
Originariamente inviato da D56
Avrete senz'altro visto, alla televisione, per quanto poco telespettatori come il sottoscritto, lo spot pubblicitario dell'alfa romeo, ove la bellezza, la potenza, il fascino d'una vettura vengono esaltati col paragone, la similitudine dell'animale di razza, una sorta d'eleganza biologica. Anche un'altra vettura di prestigio, una saab, viene pubblicizzata paragonandola ad un felino (o forse un lupo), comunque ad un predatore veloce, forte, solitario, da temere ed ammirare nel contempo.
Insomma sembra che la tecnica d'umana matrice sia fuori moda. Non più meccanici orgogliosi di motori rombanti, non più ingegneri coi camici che ostentano le conquiste della tenologia, non più il fascino dell'umano a solleticare l'ammirazione. Si ritorna, scavando nel profondo di una sfiducia serpeggiante verso la razionalità, alla poetica delle forze primordiali, pre-umane. Certo, l'oggetto della propaganda è prodotto d'umana industria, ma la scelta evocativa, la ricerca del consenso, è densa di significati sul comune sentire dei nostri giorni. I pubblicitari fiutano il vento, si sà. [/supersaibal]