L'enciclica di Benedetto XVI
"La Chiesa non faccia politica"
CITTA' DEL VATICANO - "Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui". Queste parole inizia l'enciclica di Papa Benedetto XVI, Deus caritas est. L'Enciclica è articolata in due grandi parti. La prima offre una riflessione teologico-filosofica sull'"amore" nelle sue diverse dimensioni - eros, philia, agape - precisando alcuni dati essenziali dell'amore di Dio per l'uomo e del legame che tale amore ha con quello umano.
La seconda parte tratta dell'esercizio concreto del comandamento dell'amore verso il prossimo e la prassi con riferimenti alla società, all'economia, alla politica. La dottrina sociale della Chiesa si propone come "un'indicazione fondamentale, che propone orientamenti validi ben al di là dei confini di essa" dopo "il sogno svanito" del marxismo e nella "situazione difficile" che il mondo sta attraversando "anche a causa della globalizzazione dell'economia".
Si trovano anche passaggi come questo: "La Chiesa non può e non deve prendere nelle sue mani la battaglia politica per realizzare la società più giusta e possibile". Spetta, invece, agli uomini di Chiesa, afferma Papa Ratzinger, dare "un contributo specifico" attraverso "la formazione etica" affinché "le esigenze della giustizia diventino comprensibili e politicamente realizzabili".
"Tuttavia - dice ancora il testo - non c'è nessun ordinamento statale che, per quanto giusto, possa rendere superfluo il servizio dell'amore".
"Nei nostri tempi - è un altro passaggio - un positivo effetto collaterale della globalizzazione si manifesta nel fatto che la sollecitudine per il prossimo, superando i confini delle comunità nazionali, tende ad allargare i suoi orizzonti al mondo intero".
(2006-01-25 12:09:54)