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  1. #1
    Utente di HTML.it L'avatar di marlin
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    Peer to peer, l'Unione è per la galera

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    Critiche al programma di Romano Prodi: non c'è la volontà di riformare la legge Urbani. Pronti anche in Italia per il Partito dei Pirati?


    Beppe Caravita, blogger e giornalista del Sole 24 Ore, si chiede: "L'Unione è per la galera Urbani? Una semplice lettura della bozza di programma dell'Unione lascerebbe pensare di sì, nonostante la battaglia dei Verdi per una soluzione alternativa (flat) e per la diffusione delle Creative Commons e dell'open source. Si prospetta una seria battaglia culturale, politica e forse anche elettorale dentro la coalizione."

    Un altro degli argomenti che dividerebbero la coalizione di Romano Prodi che, secondo i sondaggi, sembrerebbe accreditata a battere Silvio Berlusconi, sarebbe anche la volontà di modificare la legge Urbani che rende illegale il peer to peer, una delle tante riforme del centrodestra.

    Si ripeterebbe così la stessa divisione che si presentò nel 2004 nelle aule parlamentari: da una parte i DS e la Margherita appiattiti sulle posizioni di Urbani, anzi, a volte perfino più oltranzisti del centrodestra stesso nella difesa dei privilegi delle grandi majors musicali e cinematografiche; dall'altra i Verdi e Rifondazione Comunista che si sono opposti alla Urbani e che hanno guidato la battaglia per mitigare le sanzioni e ridurre i danni della legge.

    Sul fronte del centrodestra, nessuna volontà di cambiare; anzi, il tema del conflitto di interessi pesa particolarmente sul nuovo fronte di lotta alla pirateria online aperto con il blitz della Guardia di Finanza che ha oscurato i siti del "calcio libero" che trasmettevano online le partite di calcio della TV satellitare e digitale terrestre. Berlusconi è infatti coinvolto: sia come imprenditore televisivo che vuole tutelare i propri diritti pagati a caro prezzo, sia come proprietario del Milan, una delle squadre che più guadagna anche a scapito delle formazioni calcistiche minori.

    C'è anche chi, come Carlo Gubitosa, lancia l'idea di formare un Partito dei Pirati, analogo a quello nato in queste settimane in Svezia, volto a raccogliere i consensi del "popolo della Rete": però rischierebbe di indebolire le formazioni più vicine a questa sensibilità

    Gubitosa: "A pensarci bene non è poi così assurdo pensare ad un partito Europeo dei pirati con varie federazioni nei singoli stati membri, e allora lancio un appello per vedere se c'è in ascolto qualcuno che vuole legalizzare lo scambio di musica e video in rete senza scopo di lucro, o dare piena legittimazione alle TV di quartiere che oggi rischiano condanne penali, oppure affermare il diritto alla riservatezza nelle comunicazioni elettroniche contro bavagli e sequestri repressivi, o magari trasformare in carta straccia tutti i brevetti che impediscono di produrre farmaci salvavita anti-Aids".

    E' comunque positivo che questi temi, a differenza di quanto accaduto finora, arrivino al centro della campagna elettorale.


    Pier Luigi Tolardo - Quelli di Zeus

  2. #2
    dove si deve da firmà?
    Proudly idiot

  3. #3
    Utente di HTML.it L'avatar di marlin
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    [supersaibal]Originariamente inviato da theglasser
    dove si deve da firmà? [/supersaibal]

    ho cercato velocemente sul blog ma non ho ancora trovato l'articolo

  4. #4
    Utente di HTML.it L'avatar di wsim
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    Capisco che questo è fondamentalmente un forum di informatica, ma francamente il p2p mi sembra l'ultimo dei problemi cui mettere mano in Italia...
    me ne sono andato, ma posso sempre riapparire con la grazia e la leggerezza di un B-52 carico di bombe.

  5. #5
    Utente bannato
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    [supersaibal]Originariamente inviato da wsim
    Capisco che questo è fondamentalmente un forum di informatica, ma francamente il p2p mi sembra l'ultimo dei problemi cui mettere mano in Italia... [/supersaibal]
    non il p2p in se stesso, ma il problema del copyright, dei brevetti e del drm secondo me è uno dei problemi più seri e sottovalutati degli ultimi anni

    io spero che non dovremo pentirci tra dieci anni per le decisioni prese adesso a causa delle lobby dei distributori

  6. #6
    Utente di HTML.it L'avatar di FalcoBS
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    [supersaibal]Originariamente inviato da wsim
    Capisco che questo è fondamentalmente un forum di informatica, ma francamente il p2p mi sembra l'ultimo dei problemi cui mettere mano in Italia... [/supersaibal]
    Non divaghiamo
    Storie, Personaggi e Tecnologie della comunicazione visiva. Draft.it

  7. #7
    [supersaibal]Originariamente inviato da GhePeU
    non il p2p in se stesso, ma il problema del copyright, dei brevetti e del drm secondo me è uno dei problemi più seri e sottovalutati degli ultimi anni

    io spero che non dovremo pentirci tra dieci anni per le decisioni prese adesso a causa delle lobby dei distributori [/supersaibal]
    Quoto in pieno!
    Fortunatamente in europa non sono ancora riusciti ad introdurre la brevettabilità dei software, mentre in altri paesi (tipo America) esiste già. In un certo modo è come mettere il divieto alla libertà della divulgazione della cultura.
    Evviva il software libero.
    NON per farmi pubblicità, ma io sviluppo SOLO software open source

  8. #8
    Utente di HTML.it L'avatar di wsim
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    [supersaibal]Originariamente inviato da FalcoBS
    Non divaghiamo [/supersaibal]
    Credo che anche tu convenga qualche milione di persone abbia questioni più urgenti rispetto a quelle di permettere ai propri figli o nipoti di smanettare su Internet...
    me ne sono andato, ma posso sempre riapparire con la grazia e la leggerezza di un B-52 carico di bombe.

  9. #9
    [supersaibal]Originariamente inviato da wsim
    Credo che anche tu convenga qualche milione di persone abbia questioni più urgenti rispetto a quelle di permettere ai propri figli o nipoti di smanettare su Internet... [/supersaibal]
    Non si tratta solo di figli o nipoti che smanettano su internet.
    Qui, per quanto riguarda il software, si entra anche nell'ambito dell'istruzione.
    Sempre più istituti scolastici stanno soppiantando i software chiusi a fronte di quelli open source. E l'Italia in questo senso è indietro anni luce rispetto ad altri paesi della Comunità Europea.
    E' un discorso molto vasto che va ben al di la di un ragazzino che smanetta su internet.

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