E' uno dei personaggi che ogni tanto racconto quando scrivo dei miei ricordi di infanzia. Un grande stronzo.
Qualcuno qui sul forum avrà letto qualche racconto.
Il Signor Albone che ci guardava giocare a calcio nel cortile e urlava come se fosse alla finale del mondiale. Il Signor Albone che ci tirava le secchiate d'acqua dal balcone perché facevamo casino. Magro come un'acciuga magra e sempre incazzato. Con il bestemmio-clacson sulla sua Ritmo verde caccola, che ci urlava contro mentre prendevamo a pallonate la porta del suo garage.
L'ultima volta che lo incontrai fu qualche anno fa, ero in ospedale per un intervento abbastanza serio, e ci rimasi per un mese intero. Lui aveva un'ulcera grande come un melone e gli tolsero quasi tutto lo stomaco. Aveva sempre la faccia da stronzo, ma ogni giorno veniva lì a vedere come stessi, perché a differenza di me lui poteva camminare. Ti abbiamo fatto disperare da bambini, eh signor Albone? Ma no, ma no, diceva.
Aveva la faccia da stronzo, ma capivo che aveva una paura fottuta, per la sua malattia. Forse gli era di conforto, in qualche modo, vedere che io fossi lì con lui, tanto più giovane ma tant più malato. Lo capivo. Eppure avevi paura, Albone.
Avevi paura di morire. Adesso non hai più paura, o almeno lo spero.
Non so se esista un paradiso apposta per quelli con la faccia da stronzo, ma spero che tu ti ci trovi bene. La mia infanzia non sarebbe stata la stessa, senza personaggi come te. Avrei qualcosa in meno da raccontare, e per me raccontare è come respirare.
Spero che i bambini del paradiso degli stronzi non ti facciano troppo disperare, Albone. (;