Quando ancora non c’era il “vil danaro” le cose si barattavano e ho sempre pensato che la spesa doveva essere una fatica terribile.
M’immagino la casalinga che aveva bisogno di latte di mucca con il marito che possedeva una mandria di pecore ed il vicino allevatore di bovino che accettava in cambio solo del buon vino. Insomma un gran casino.
Immaginate invece un baratto intellettivo.
Per esempio io darei volentieri parte della mia (poca) cultura economico-finanziaria in cambio di un po’ di destrezza nel suonare il pianoforte. C’è qualcuno interessato?
Avete da proporre qualche altro baratto?