ROMA - La volgarità dilagante in tv non è più una novità. Eppure quella sorta di abitudine al trash catodico ogni tanto si spezza e di fronte ad alcune esagerazioni ci si risveglia dal consueto stato di torpore. E' quanto è successo per gli eccessi di Platinette durante il programma Amici condotto da Maria de Filippi, in onda ieri in prima serata su Canale 5. Nel corso di uno dei consueti "dibattiti" che costellano la trasmissione, la cui intensità ne fa forse la fortuna, Platinette ha infatti ripetutamente apostrofato con l'appellativo "stronza" - rimarcato ogni tanto dall'aggettivo "brutta" - una ragazza del pubblico. Oggi, inevitabilmente, si è scatenato il coro di polemiche. Accuse contro Platinette sono arrivate dall'associazione dei consumatori Codacons e dal Moige (il Movimento Italiano Genitori).
"E' davvero spiacevole ciò che è avvenuto ieri - ha denunciato il Codacons - e infatti sono numerose le segnalazioni di protesta che ci stanno giungendo da parte di telespettatori e genitori, amareggiati per le volgarità espresse in diretta tv". Il Codacons ha anche sottolineato di essere "dispiaciuto" per il fatto che "Platinette, uno dei personaggi più intelligenti e di cultura del panorama televisivo italiano, sia inciampato in questo spiacevole incidente".
Critiche contro il programma sono giunte anche dal Moige. "Vorrei ben capire - ha dichiarato la responsabile dell'Osservatorio Tv del Moige Elisabetta Scala - che cosa pretende di insegnare l'accademia, sempre che così si possa definire, su cui si basa la squallida trasmissione Amici". "Molti genitori - sottolinea Scala - protestano perché nel programma si insegna l'arte del sotterfugio, del successo a tutti i costi e l'amicizia è solo una parola vuota da cui il programma prende nome". "In realtà - continua la responsabile del Moige - l'unica cosa che si insegna è la competizione esasperata e il successo a tutti i costi".
In definitiva, denunciano le associazioni, il pericolo di questi programmi consisterebbe nel loro valore diseducativo, soprattutto per le generazioni più giovani e più esposte alle insidie della "cattiva maestra" televisione. "Il programma - sottolinea ancora il Moige - è chiaramente destinato a bambini e adolescenti ed è uno dei più diseducativi e dannosi. Questo perché, volendo passare per leale competizione, è in realtà un esempio di disvalori, scuola di sotterfugio, aggressività e volgarità". Come dire, in questa bistrattata televisione italiana, che se non si riesce a limitare la volgarità, almeno non ci si privi della possibilità di indignarsi.