Nuovi sviluppi sull'affare del marito di Tessa Jowell (ministro della cultura nel governo Blair, n.d.r.) sono emersi ieri, con la scoperta che David Mills fondò una società che includeva, tra i membri del consiglio d'amministrazione, un uomo destinato a giocare un ruolo-chiave come tramite tra l'impero commerciale di Silvio Berlusconi e la mafia.
David Mills, avvocato di diritto societario, fece assumere Marcello Dell’Utri in qualità di direttore del consiglio d’amministrazione di Publieurope, un’agenzia di pubblicità registrata a Londra (la sede europea di Publitalia, n.d.r.) ed entrambi, negli anni ’90, ebbero un ruolo di rilievo all’interno di questa società, per almeno tre anni. Dell’Utri, noto per essere il braccio destro di Silvio Berlusconi, fu in seguito condannato per “associazione mafiosa”, un reato che – come provò la corte di giustizia siciliana – era stato commesso per tutto il periodo in cui Dell’Utri faceva parte del consiglio d’amministrazione di Publieurope, oltre che per molti anni precedenti.
Mills ha dichiarato ieri di aver nominato Dell’Utri nel c.d.a. di Publieurope senza sapere dei suoi legami con la mafia. Ha aggiunto di non aver mai incontrato Dell’Utri e di aver acconsentito alla sua nomina su richiesta di uno dei suoi clienti in Italia. Questo cliente era la Fininvest, l’azienda di Mr. Berlusconi. “Non l’ho mai incontrato in vita mia” – ha detto Mills – “Il mio cliente mi ha chiesto di di nominare Dell’Utri e io mi sono fidato. Non avevo idea di chi fosse ed ho saputo di lui leggendolo sui giornali”.
Mr. Mills aveva fondato quella società – allora chiamata Publitalia International – nel 1985 e ne è stato il segretario per 12 anni. La società è stata chiusa 11 giorni fa, ma dai bilanci più recenti (risalenti al 2004) risulta che i profitti annuali di Publieurope ammontavano a oltre 2 milioni di sterline (oltre 3 milioni di euro, n.d.r). Non esistono prove sul fatto che Mills davvero non conoscesse i legami tra Dell’Utri e la mafia, tuttavia la rivelazione circa il suo genere di affari non ha mancato di suscitare ulteriore imbarazzo a Westminster.
Soprattutto, al centro della controversia c’è il pagamento di 350.000 sterline che Mills ricevette nel 1999 nel 2000, somma che le autorità italiane hanno indicato come una “mazzetta” pagata da Berlusconi. Mills ha firmato una dichiarazione in cui sosteneva di aver ricevuto quel denaro in seguito ad una sua falsa testimonianza, ritrattando poi il tutto e negando che la somma fosse una “mazzetta”. I giudici di Milano stanno ancora cercando le prove per incriminarlo, ma documenti in possesso del “Guardian” provano che – almeno fino a metà del mese scorso – non ci erano ancora riusciti.
Dell’Utri fu condannato nel dicembre 2004 a 9 anni di carcere per associazione mafiosa e fece ricorso in appello. Tuttavia, è a piede libero. Una delle questioni principali del processo a suo carico riguardava il fatto che Dell’Utri aveva mobilitato i voti della mafia a favore di Berlusconi, in vista delle elezioni del 1994.