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  1. #1

    ... ma google è down? :stordita:

    ma voi riuscite ad accedere a google?

  2. #2
    BubuKing
    Guest
    Sì.
    Hai problemi tu con la connessione.

  3. #3
    grazie mamma telecom

    ---

    ok ... era il mio portatile LOL

    mi sa che si prevede una piallazione in breve

  4. #4
    Utente bannato
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    google:UP = donna:zocc...a

  5. #5
    [supersaibal]Originariamente inviato da pazzo2
    google:UP = donna:zocc...a [/supersaibal]
    un'equazione troppo scontata

  6. #6
    Utente di HTML.it L'avatar di san
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    confermo che questa mattina ha avuto una finestra di 2-3 minuti in down.

    -San-
    this is the return of the space cowboy

  7. #7
    [supersaibal]Originariamente inviato da san
    confermo che questa mattina ha avuto una finestra di 2-3 minuti in down.

    -San- [/supersaibal]
    ah ecco ... allora non ero solo io

  8. #8
    Utente bannato
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    ahhh ecco.... erano quei due/tre minuti che la mia tipa m'ha chiamato auauuaua sempre per l'equazione sopra descritta...

  9. #9
    Utente di HTML.it L'avatar di san
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    altro down di gmail, e va avanti da quasi un quarto d'ora

    e io quando vado a letto?

    -San-
    this is the return of the space cowboy

  10. #10
    oh mio dio... VVoVe: VVoVe: VVoVe:

    stavo scivolando in un TECNICOOOOO!!!

    per fortuna c'è l'edit!!

    io ho sentito che i siti che vanno più UP and DOWN sono quelli porno...
    Lungo le due rive del fiume gelato si stendeva la cupa e tetra foresta di abeti, dai quali il vento aveva appena spazzato il manto di brina. Nella luce crepuscolare quegli abeti neri e sinistri sembravano inclinarsi l'uno verso l'altro. Un silenzio minaccioso incombeva sul paesaggio, privo di qualsiasi segno di vita o di movimento, e desolato e freddo al punto da non poter ispirare che un solo sentimento: quello della più triste malinconia. E nello stesso tempo pareva che da quel paesaggio trapelasse una specie di riso, un riso ben più spaventoso di qualsiasi malinconia o tristezza, un riso tragico, come quello di una sfinge, un riso agghiacciante più della brina e che rammendava l'incombere minaccioso dell'ineluttabile. Era la saggezza potente e impenetrabile dell'eternità che irrideva alla vita, alla sua futilità e agli sforzi degli uomini.

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