si.. ad arrivare in ritardo
DISAGI E PROTESTE ENNESIMA DISAVVENTURA DEI VIAGGIATORI DELL'EUROSTAR: IL MEZZO DI SOCCORSO DI TRENITALIA SI RIVELA TROPPO PICCOLO PER OSPITARLI TUTTI
Locomotore ko, evacuati 600 pendolari
Il Milano-Torino si blocca sulla nuova tratta ad alta velocità:
una passerella per il trasbordo
22/3/2006
La protesta di alcuni viaggiatori
che hanno bloccato la linea ferroviaria
Torino-Milano all'altezza
della stazione di Vittuone
TORINO. Come in un film di pirati: un galeone abborda l'altro, gli aggressori gettano le passerelle da ponte a ponte, infuria la battaglia fra i due equipaggi. E' successo ieri sera sulla linea Milano-Torino, tratto ad alta velocità appena inaugurato. Una passerella è stata utilizzata per trasferire i viaggiatori di un convoglio bloccato in mezzo ai prati su un altro treno, quello della salvezza. I fatti. Ieri sera, verso le 19, l'Eurostar 9666 diretto da Milano Centrale verso Torino Porta Nuova si ferma improvvisamente poco dopo aver imboccato il tratto della linea ad Alta Velocità. Il numero delle persone a bordo diverge: circa 600, secondo le testimonianze dei passeggeri; circa 300, secondo le Ferrovie. Comunque parecchie.
Gente stanca, che dopo una giornata di lavoro non vede l'ora di mettere i piedi in casa prima di ritrovarsi alle prese con la sveglia. Invece niente. Il treno si ferma lentamente in mezzo alla campagna, fra Novara e Recetto: sguardi interrogativi, voci, dubbi, prime domande da parte dei passeggeri. Dai cellulari cominciano a partire le telefonate per avvisare chi sta a casa. Non lo sanno ancora, ma il locomotore è collassato. Un maledetto guasto,che blocca sul binario l'ultimo degli otto treni che in questa fase viaggiano ogni giorno sulla nuova linea: quattro verso Torino, quattro verso Milano. Manco a farlo apposta, lo stop si verifica proprio sulla direttrice Novara-Torino. Avete presente? Quella su cui il treno dovrebbe acquistare velocità, finalmente emancipato dalla linea storica, con punte di 300 chilometri orari sugli 82 chilometri del tracciato.
Finisce che non fanno nemmeno un metro. Stanno lì due ore: dalle 19 (19,30, secondo Trenitalia) alle 21, quando finalmente si materializza il treno partito appositamente da Torino. Ora i due convogli sono affiancati. Ma attenzione: il bello deve ancora venire. Di scendere e risalire non se ne parla: i due treni sono in linea, bisogna ricorrere alla passerella. La passerella? Rabbia, proteste, musi lunghi. Abiti stropicciati e soprattutto tanta stanchezza. I protagonisti della disavventura sono impiegati, liberi professionisti, studenti. Pendolari, insomma, termine che riepiloga l'eterogenea umanità costretta ogni giorno a spostarsi da Torino a Milano (e ritorno) su treni non sempre all'altezza. Ci hanno pure scritto un libro, i pendolari della Torino-Milano, sulle loro grane quotidiane. Ma questo è l'Eurostar, che diamine. Invece rieccoli.
Il personale si dà da fare per garantire l'assistenza minima, ma la situazione è quella che è: nemmeno loro possono cambiarla. Intanto ha inizio il trasbordo, inevitabilmente lungo: i passeggeri devono raggiungere la prima carrozza, percorrere pochi passi lungo la passerella metallica, e redistribuirsi sull'Eurostar gemello. Gemello fino a un certo punto: infatti scoprono subito che è più corto. E visto che lo spazio non è un'opinione, la caccia ai posti si conclude nel solito modo: chi sta seduto, chi resta in piedi. Ancora proteste, ormai annacquate dalla rassegnazione. Il secondo Eurostar, che come tutti i treni della sua categoria è bidirezionale, riparte alla volta di Torino alle 21,40. I pendolari raggiungono Porta Nuova alle 22,35, con lo stesso sollievo di chi è reduce da un volo transcontinentale. E Trenitalia? Puntuali, arrivano le scuse. I viaggiatori, manco a dirlo, saranno rimborsati del biglietto. Il che, secondo l'assessore regionale Daniele Borioli (Trasporti), non basta per archiviare l'episodio: «L'Eurostar è l'ammiraglia del servizio di Stato. Uno Stato, anzi un Governo, che sul trasporto ferroviario ha alzato bandiera bianca».