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Discussione: Ancora sull'Iraq

  1. #1

    Ancora sull'Iraq

    sembra ci siano ulteriori conferme che le armi di distruzione di massa erano solo una scusa per bombardare.

    http://www.centomovimenti.com/2006/marzo/27_bb.htm

  2. #2



    The memo also shows that the president and the prime minister acknowledged that no unconventional weapons had been found inside Iraq.
    articolo del nytimes

  3. #3
    il francese è più musicale.
    da Le figaro

    Trois « prétextes » élaborés pour attaquer l’Irak

    Selon ce rapport, les deux hommes [Bush e Blair, n.d.m.] étaient parfaitement au courant qu’aucune ADM n’avait été trouvée en Irak. Face à cet embarras, le président américain avait alors envisagé trois solutions de repli pour justifier l’attaque sur l’Irak. « Les Américains pensaient faire voler un avion U2 de reconnaissance peint aux couleurs des Nations unies au-dessus de l’Irak », rapporte le mémo sur une idée de Bush. « Si Saddam le fait abattre, il enfreint la loi », offrant une excuse parfaite à Washington pour attaquer.

    Deuxième hypothèse de repli, « les Etats-Unis pourraient produire un transfuge qui ferait une présentation publique des ADM de Saddam ». La dernière solution prévoyait tout simplement de faire assassiner le leader baasiste.

  4. #4
    ovvio
    Karmacoma, jamaica' aroma

  5. #5
    Tanto ce la stiamo a raccontare tra noi.
    Figurati se qualcuno dirà "ho sbagliato".

  6. #6
    hanno deleggittimato un governo delegittimo.

    per poi legittimarne un altro delegittimo.

    quindi non solo non è cambiato in meglio niente, ma ci sono stati decine di migliaia di morti nel mezzo, e tanta devastazione.
    Non andare, vai. non restare, stai. non parlare, parlami di te...
    .oO Anticlericale Oo.

  7. #7
    [supersaibal]Originariamente inviato da dokk
    Tanto ce la stiamo a raccontare tra noi.
    Figurati se qualcuno dirà "ho sbagliato". [/supersaibal]


    hai ragione anche te.
    ma scoprire che quando personaggi del calibro di bush e blair s'incontrano discutono di quale "trucchetto" escogitare per trovarsi legittimati a bombardare qua e là mi dà un certo voltastomaco.

  8. #8
    prova

    Sono una donna come le altre, solo un po' più grande.
    If you get to heaven before me, save me a seat in the smoking section

  9. #9
    Utente di HTML.it L'avatar di Angioletto
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    Tempo fa Sergio Romano rispose a questa domanda che io gli posi, su Panorama..
    All'epoca la sua rubrica era nelle primissime pagine..
    parlo di luglio 2004


    Come si giustifica la guerra
    di Sergio Romano

    In Iraq non c'erano armi di distruzione di massa, ma la politica ha le sue ragioni.



    Ho appena 23 anni: troppo giovane per conoscere a fondo i meccanismi della politica, ma abbastanza grande per cominciare ad affacciarmi su questo mondo. Non riesco a capire le strategie che si utilizzano nel cercare di «compromettere» l'avversario di turno. L'attacco all'Iraq di Saddam Hussein è stato giustificato con la presenza di armi di distruzione di massa, mai trovate. Perché si è scelta questa strada? Nell'ultimo numero di «Panorama» ho letto dell'orribile scempio di Halabja. Non è forse una prova più che sufficiente delle atrocità commesse dal regime?

    Non si preoccupi, nessuno (nemmeno Giulio Andreotti) conosce «a fondo» i meccanismi della politica. Certamente non li conoscono per esempio, a giudicare dall'imbroglio in cui si sono cacciati, i protagonisti della crisi scoppiata qualche settimana fa tra le forze del governo. Se ho ben capito il senso della sua lettera, lei ritiene che non fosse necessario, per giustificare la guerra irachena, invocare il pericolo delle armi di distruzione di massa. Bastava che la presidenza Bush ricordasse le stragi, i massacri e le brutalità di cui Saddam fu responsabile. Proverò a spiegarle perché questo argomento potesse difficilmente, da solo, giustificare l'aggressione.

    In primo luogo George W. Bush avrebbe dovuto spiegare perché suo padre, nel 1991, mentre Saddam stava spietatamente reprimendo l'insurrezione sciita nel sud-est del paese, autorizzò l'aviazione irachena a colpire gli insorti. Lo fece perché ritenne che la vittoria degli sciiti avrebbe permesso agli iraniani di estendere la loro influenza all'Iraq. Fu una scelta dettata da realismo politico. Ma sarebbe divenuta causa di grave imbarazzo se il figlio avesse dichiarato che le repressioni del regime di Saddam bastavano a motivare la guerra. Perché punire il dittatore nel 2003 (quando la sua capacità di perseguitare gli avversari era molto più limitata) anziché nel 1991 o, meglio, negli anni in cui Saddam, sotto gli occhi dell'ambasciata americana, trattava i suoi nemici con spietata durezza?

    In secondo luogo ogni stato, quando decide di entrare in guerra, deve evitare la motivazione che potrebbe creare un pericoloso precedente. Se l'America avesse giustificato il conflitto con l'argomento dei massacri e delle repressioni, avrebbe fatto fatica a spiegare, in circostanze analoghe, la sua intenzione di non lasciarsi coinvolgere.
    Se un massacro o una politica repressiva bastano a giustificare una guerra, perché Bush rifiutò d'intervenire in Liberia? Perché non interviene contro il governo sudanese, responsabile della catastrofe umanitaria nel Darfur? Perché non invade la Corea del Nord dove un regime totalitario ha condannato il proprio popolo all'indigenza?

    In terzo luogo la motivazione umanitaria sarebbe stata, per l'opinione pubblica, molto meno convincente. Gli americani sono sensibili alla sorte degli altri popoli, ma non sino al punto di mettere a rischio la vita dei loro soldati. Ne avemmo la conferma quando Bill Clinton, dopo la morte di 18 ranger nelle vie di Mogadiscio, decise il ritiro delle truppe americane dalla Somalia. Ecco alcune delle ragioni per cui la presidenza Bush preferì utilizzare l'argomento delle armi di distruzione di massa. Le motivazioni ideali e umanitarie vennero più tardi, dopo la fine dell'operazione, quando il mancato ritrovamento delle armi costrinse Washington a ricercare altre giustificazioni.
    Per liquidare un popolo si comincia con il privarli della memoria.Si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia. E qualcun’ altro scrive loro altri libri, li fornisce di un’altra cultura, inventa per loro un’altra storia. (Milan Kundera)

  10. #10
    [supersaibal]Originariamente inviato da Wix
    prova [/supersaibal]
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