Dai fiordi norvegesi all'arcipelago di Stoccolma alle aziende di Copenhagen e della Finlandia: tante opportunità e consigli da chi ci vive e ci lavora
Dalle fattorie alle multinazionali lavorare nel nord dell'Europa
A un passo dal sole di mezzanotte. Sedotti dall'arcipelago di Stoccolma. Fermi ad assaporare uno smörrebröd lungo uno dei canali di Copenhagen. A chi sceglie di fare un'esperienza di lavoro da queste parti può capitare di rimanere impressionato. Perché venire qui non vuole dire solo approdare nella terra del modello sociale ma anche mettere piedi in un'altro mondo. Un mondo racchiuso in una luce che d'estate non muore mai.
Quello tra il Nord Europa e il mondo del lavoro è un matrimonio perfetto. Celebrato da tutti. Economisti, politici e cittadini dalla valigia a portata di mano. Norvegia, Danimarca e Svezia. Se si parla di occupazione, sono sempre loro a essere elette amodello. Più di ogni altra nazione. Per il welfare assicurato ai cittadini, per le politiche occupazionali, per quell'invidiabile equilibrio tra vita professionale e ambito privato. Per i congedi parentali lunghi e ben retribuiti, per le tutele e la flessibilità racchiuse insieme in quella formula (flexicurity, ovvero flessibilità più sicurezza) che pare essere la pozione magica che nessun altro paese riesce a riprodurre.
Di lavoro qui se ne trova. Stagionale e non solo. Si va dai lavoretti in fattoria in Islanda o in Norvegia (Trondheim o Bergen), alla raccolta di frutta in Danimarca (vedi dettaglio). Dalle opportunità a Copenhagen nelle multinazionali per quei giovani manager con l'inglese in punta di lingua (vedi offerte)fino a quelle per dentisti (soprattutto a Norkkoping), veterinari e assistenti veterinari richiesti dalle autorità svedesi. Qualche ricercatore italiano sta anche agli estremi più ghiacciati presso la base del Cnr a Ny Alesund nelle isole Svalbard.
Stoccoloma, Helsinki, Olso o Reykjavik. Da queste città, da queste terre così diverse dalle nostre per umori, suoni, luci e colori, gli italiani continuano ad essere attratti sempre di più. Alle volte senza prepararsi a quello che li aspetta: "L'ambiente, il paesaggio e le condizioni di lavoro possono essere molto differenti da quelle a cui siete abituati - ci ha detto Eugenia Filip Tecusan, funzionario dell'Aetat, l'Ufficio collocamento norvegese, e consigliere ures di Oslo (vedi intervista integrale) -. Può sembrare un altro mondo se non si è cresciuti qui. D'estate ci sono questi giorni con la luce perenne, le fattorie stanno disperse nella campagna. Le comunità possono sembrare piccolissime a chi è abituato alle grandi città. La gente e la lingua possono sembrare inaccessibili. Per questo bisogna darsi del tempo per acclimatarsi".
Qui c'è grande apertura verso quei lavoratori che vengono da fuori. Insieme al Regno Unito, la Svezia e l'Islanda sono gli unici paesi ad avere già aperto le frontiere senza limiti anche ai lavoratori provenienti dai nuovi dieci paesi membri dell'Unione.
"In Svezia a crescere - spiega Rob Floris, funzionario della sede di Kalmar dell'Amministrazione Nazionale del Mercato del Lavoro svedese e consulente Eures (leggi intervista integrale) - sarà soprattutto il mercato per quei professionisti che lavorano con le mani. Dai muratori ai dentisti. Nel nostro database nazionale di offerte di lavoro ora ci sono soprattutto annunci relativi a due settori: quello della sanità e quello delle figure amministrative e delle vendite". Nel settore turistico si lavora soprattutto nei grandi alberghi, a Stoccolma e Göteborg, ma anche gli ostelli della gioventù.
Negli ultimi la Norvegia ha assistito a una crescita esponenziale negli investimenti del settore petrolifero.Così tra le figure di alto livello più richieste ci sono anche gli ingegneri che conoscano molto bene il settore estrattivo e non abbiano esitazioni con l'inglese. Per i giovani le possibilità di un'esperienza ci sono anche grazie al programma di Working guest. Qualcuno, con la passione del mare può scegliere di salpare in crociera (leggi le offerte).
In Danimarca la gran parte delle offerte stagionali sono quelle relative alla raccolta della frutta. Per i più giovani dinamici ci sono opportunità anche nella consegna a domicilio dei giornali. Spesso con una bicicletta. Ma a Copenhagen chi conosce bene l'inglese e ha grandi aspirazioni non avrà difficoltà a cogliere la sua chance nelle sedi di aziende come Microsoft, Legoe Nokia e anche nella più che danese Carlsberg (vedi le offerte).
In Finlandia il 67 per cento dei 5 milioni di abitanti ha un impiego e sono poco meno di 300 mila i disoccupati. Quanto all'Islanda si tratta di un piccolo paradiso di terra con una popolazione di 300 mila anime e 166 mila lavoratori con un tasso di disoccupazione pari al 2,1%. Qui lavora l'80 per cento delle donne. Quanto alle offerte di lavoro si tratta di qualche centinaio in tutta la nazione e, pure senza vedere lo scorcio di una delle loro fattorie, pare di essere così lontani dall'Italia e dai suoi problemi.