Nel file di lingua definisco i testi in questo modo
Se stampoCodice PHP:define('SARDEGNA','Descrizione Sardegna: SARDEGNA_TXT');
define('SARDEGNA_TXT','aaa bbbb cbbbccc');
OttengoCodice PHP:echo SARDEGNA;
Descrizione Sardegna: SARDEGNA_TXT
invece di
Descrizione Sardegna: aaa bbbb cbbbccc
Ma non ho trovato un modo per far interpretare una stringa all'interno della primaria.
:master:
Nel codice che hai postato hai commesso due errori:Codice PHP:define('SARDEGNA_TXT','aaa bbbb cbbbccc');
define('SARDEGNA','Descrizione Sardegna: '.SARDEGNA_TXT);
1 - hai cercato di utilizzare una costante prima che fosse dichiarata
2 - hai usato il nome della costante all'interno dell'apice singolo e
giustamente a causa di questo la costante non veniva nemmeno considerata
Lungo le due rive del fiume gelato si stendeva la cupa e tetra foresta di abeti, dai quali il vento aveva appena spazzato il manto di brina. Nella luce crepuscolare quegli abeti neri e sinistri sembravano inclinarsi l'uno verso l'altro. Un silenzio minaccioso incombeva sul paesaggio, privo di qualsiasi segno di vita o di movimento, e desolato e freddo al punto da non poter ispirare che un solo sentimento: quello della più triste malinconia. E nello stesso tempo pareva che da quel paesaggio trapelasse una specie di riso, un riso ben più spaventoso di qualsiasi malinconia o tristezza, un riso tragico, come quello di una sfinge, un riso agghiacciante più della brina e che rammendava l'incombere minaccioso dell'ineluttabile. Era la saggezza potente e impenetrabile dell'eternità che irrideva alla vita, alla sua futilità e agli sforzi degli uomini.
1 - credevo non avesse importanzaOriginariamente inviato da IroN@xiD
Nel codice che hai postato hai commesso due errori:
1 - hai cercato di utilizzare una costante prima che fosse dichiarata
2 - hai usato il nome della costante all'interno dell'apice singolo e
giustamente a causa di questo la costante non veniva nemmeno considerata
2 - ci provo a casa quando torno
Originariamente inviato da semolino
1 - credevo non avesse importanzaVVoVe:
Lungo le due rive del fiume gelato si stendeva la cupa e tetra foresta di abeti, dai quali il vento aveva appena spazzato il manto di brina. Nella luce crepuscolare quegli abeti neri e sinistri sembravano inclinarsi l'uno verso l'altro. Un silenzio minaccioso incombeva sul paesaggio, privo di qualsiasi segno di vita o di movimento, e desolato e freddo al punto da non poter ispirare che un solo sentimento: quello della più triste malinconia. E nello stesso tempo pareva che da quel paesaggio trapelasse una specie di riso, un riso ben più spaventoso di qualsiasi malinconia o tristezza, un riso tragico, come quello di una sfinge, un riso agghiacciante più della brina e che rammendava l'incombere minaccioso dell'ineluttabile. Era la saggezza potente e impenetrabile dell'eternità che irrideva alla vita, alla sua futilità e agli sforzi degli uomini.
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