Forse è prematuro parlarne, visto che gli uomini RAI nei posti chiave sono ancora quelli voluti dal passato governo...
Ma nelle mie peraltro minimali frequentazioni del mezzo televisivo, e soprattutto tra uno zapping e l'altro mi è capitato in questa ultima settimana di captare qualcosa come TRE o addirittura QUATTRO servizi in cui si parlava di precariato, di gente che deve vivere con 1000 euro al mese, delle difficoltà dei giovani, ecc...
NON su Rai3, dove su Report o su W l'Italia di queste cose si parlava anche prima della campagna elettorale, ma in mezzo a servizi di Rai1, in coda a un TG2 (!), in un banalissimo talk-show (non ricordo se su Rai1 o 2), ecc...
L'argomento mi pare fosse tabù su tutte le reti principali, soprattutto ai TG, ma evidentemente in Rai hanno fiutato in anticipo che è meglio parlare di "aria nuova"....
Insomma, come sempre più realisti del re e senza che dall'alto si sia mossa foglia...
Non è una novità, comunque: ricordo benissimo che anche poco prima che Berlusconi vincesse le elezioni del 2001 (e già si "sentiva nell'aria" che le avrebbe vinte) la programmazione Rai si era fatta più "conservatrice", indipendentemente da chi fosse ai vertici dell'azienda di stato...
Ahi serva Italia..., diceva Dante.
Lo direbbe anche oggi, guardando a chi dovrebbe rappresentare in televisione gli italiani.
A quanto pare lo fa benissimo, cominciando dai difetti più striscianti.