Tutti coloro che leggeranno questo messaggio dovranno firmare una liberatoria, portarla al giudice di pace più vicino e compilare un registro speciale da presentare al commercialista insieme alla dichiarazione dell'iva.
Ovviamente scherzo, ma non è che ci si vada troppo lontani con le varie interpretazioni della legge sulla privacy che, anche se parte da presupposti condivisibili, rischia di essere solo una bella cosa per quei consulenti che ci vogliono lucrare sopra.
Infatti mi arrivano continuamente email, in quanto professionista e presumibilmente in possesso di dati personali di eventuali clienti, che mi invitano a mettermi in regola.
Le regole per una cosa tutto sommato semplice appaiono in realta' complicatissime, sembrano fatte apposta per rendere necessarie queste consulenze che si propongono via email ogni giorno (ma chi glielo ha dato a proposito il mio indirizzo?) e che si fanno addirittura apocalittiche: mancano pochi giorni, devi metterti in regola, attento a come ti muovi, sei a rischio...
Uno già ha i suoi problemi col lavoro, paga le tasse, le licenze del software che usa... ed ecco che si trova una cosa che dovrebbe essere scontata (ma perche' diavolo uno dovrebbe mettersi a dare via gli indirizzi di altre persone?) trasformata in un ginepraio astruso.
Intanto i consulenti continuano a scrivere (ma questo non e' spam? se lo facessi io a quest'ora...) e ci dicono dove mettere i backup, dove salvare gli indirizzi di posta. Tutto tranne dove cavolo avranno preso il nostro... :-)