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  1. #1
    Utente di HTML.it L'avatar di longline
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    Pensieri, lavando i piatti...

    Lavando i piatti mi sono soffermato sui movimenti che stavo facendo. Insapono, strofino... poi mi sono accorto di appoggiare i piatti uno sull'altro con molta cura. Eppure sono piatti vecchi, alcuni un po' sbeccati. Ma fanno il loro dovere. Pentole vissute, con qualche ammaccatura. Ma funzionano benissimo. Mi sono accorto, anche in anni di campeggio, di avere visto persone trattare gli oggetti senza cura. Eppure questo non ha senso: questi oggetti, tutti gli oggetti, hanno un valore, a prescindere da quello economico. Non sono belli, non sono costosi, ma lo stesso hanno un grande valore, anche solo perchè esistono. Mi sono trovato automaticamente a pensare alle persone. Forse, chi non tratta gli oggetti come persone, tratta le persone come oggetti?

  2. #2
    Non so se c'è una corrispondenza tra come si trattano gli oggetti e il rispetto per gli altri, ma a me personalmente capita spesso di 'affezionarmi' agli oggetti che mi accompagnano quotidianamente.
    «Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, la pietra che ha cambiato posto.»

  3. #3
    Io non mi soffermo mai lavando i piatti, però penso molto quando guido.

  4. #4
    Originariamente inviato da ZuperDani
    Io non mi soffermo mai lavando i piatti, però penso molto quando guido.
    Quello anch'io, signora mia. Praticamente, devo partire un'ora prima, perché sbaglio strada in continuazione.

    E per restare in tema, con la mia macchina, oramai, ci parlo come a una persona...
    «Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, la pietra che ha cambiato posto.»

  5. #5

    Re: Pensieri, lavando i piatti...

    Originariamente inviato da longline
    Forse, chi non tratta gli oggetti come persone, tratta le persone come oggetti?

    Passala qua.
    Non so che dire, ho sempre considerato pericoloso dare troppa attenzione alle cose materiali.
    Però mi fa schifo anche non avere attenzione per le cose che faccio e che uso.
    Tu, che hai una moto, sai bene che rapporto si crea con lei.
    MA DI CHE PARLATE??

  6. #6
    Utente di HTML.it L'avatar di longline
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    Passa che? Cosa vuol dire dare troppa attenzione alle cose materiali?

    È facile parlare di oggetti speciali, con cui si interagisce in modo "privilegiato". Ho visto invece persone trattare alcuni oggetti come sacre reliquie ma trattarne altri senza alcuna cura, al limite della rottura volontaria ed inutile. Non parlo di attaccamenti morbosi, e nemmeno di sani amori o passioni. È il valore, la dignità degli oggetti quotidiani, semplici, anche anonimi la cosa di cui parlo. Ma non perchè io innalzi questi oggetti a destinatari di manìe estreme, ma piuttosto fare un pensiero sul fatto che alcune persone non si rapportano opportunamente e con il rispetto dovuto agli oggetti che usano. E spesso noto che allo stesso modo queste stesse persone non si rapportano opportunamente alle persone che incontrano, chiunque esse siano, anzi soprattutto se non sono persone "speciali" per loro.

  7. #7
    Originariamente inviato da carlos primero
    Quello anch'io, signora mia. Praticamente, devo partire un'ora prima, perché sbaglio strada in continuazione.

    E per restare in tema, con la mia macchina, oramai, ci parlo come a una persona...
    sapessi i discorsi che faccio io con la zupermobile

  8. #8
    Long, forse quella di cui parli tu è semplice...non so come definirla, forse semplice 'buona educazione'. Credo che si evinca soprattutto dalle piccole cose, come - appunto - avere rispetto per le proprie e le altrui cose, che si tratti di un quotidiano o del letto che ci viene offerto per ospitalità. Ma anche dei piatti e dei bicchieri che laviamo tutti i giorni.

    Dani, io parlo pure con la bicicletta (ha un nome anche lei). E anche con la cassetta degli attrezzi. Sì, ha un nome anche lei
    «Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, la pietra che ha cambiato posto.»

  9. #9
    Ehy fratello, non so cosa ti salti in mente di trattare bene le pentole e non le bombe che ti bruci, però ora gira quel bongobong che stai puzzando da solo tutta la stanza

    X

  10. #10
    BubuKing
    Guest
    Originariamente inviato da Blackho
    Ehy fratello, non so cosa ti salti in mente di trattare bene le pentole e non le bombe che ti bruci, però ora gira quel bongobong che stai puzzando da solo tutta la stanza

    Ehi ma che cacchio va dicendo Zittino Bob?

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