La Quercia vorrebbe cancellarli, i Dl no. Fassino forse resta al partito. Sembra sicura la Farnesina per D'Alema, incertezza sul ruolo di Amato.
Mastella rinuncerebbe alla Difesa per l'Agricoltura o le Infrastrutture
ROMA - Un'ora a colloquio con Prodi. Piero Fassino torna poi al Botteghino e prepara la relazione per la segreteria Ds di oggi. Comincerà lì a sciogliere la riserva: entrare o no nella squadra di governo? D'Alema e i dalemiani insistono perché il segretario si dedichi al "processo politico più importante", la costituzione cioè del partito democratico e faccia un passo indietro rispetto a un impegno in prima persona come vice premier.
Del resto, ragionano, D'Alema di passi indietro ne ha fatti tanti, ora potrebbe essere Fassino a sacrificarsi. Per il presidente Ds invece certa la Farnesina e magari l'incarico di vice premier. Le tensioni nella Quercia sono altrettanti scogli per la formazione del governo. Anche se il Professore stringe i tempi: "Sono ore decisive", dichiara. E per il fine settimana resta a Roma a completare le caselle della lista. "La squadra di governo è ancora in tasca", fa sapere.
Con lui ieri Fassino sonda la possibilità di un governo senza vice premier. Un'ipotesi che il leader dell'Unione aveva già preso in considerazione puntando a un esecutivo di poche chiacchiere e molti fatti, senza tanto badare agli alambicchi dei partiti. Però Margherita e Ds avevano trovato l'accordo sui due rispettivi vice premier. Francesco Rutelli, il leader di Dl non è disposto a tornarci su: "Perché dovremmo cancellare i vice premier? Per noi è impossibile", confida ai suoi.
Tra Quercia e Dl è muro contro muro. Rutelli punta a fare il vice premier con delega alla Cultura e turismo. Fassino in un'intervista a Repubblica radio spiega: "Delle due sfide, quella del governo e quella del partito democratico, sono orientato a farne una". Dedicarsi solo al partito? I suoi supporter al Botteghino dicono che cercheranno di convincerlo a entrare comunque nel governo.
Intanto in piazza Santi Apostoli vertici no-stop: lo schema del governo c'è. Resta l'incertezza per Giuliano Amato. I Ds ribadiscono la stima ("Amato nel governo è una cosa buona") ma non vogliono sia pensato in quota-Quercia. E se facesse lui il vice premier unico? Circola anche questa ipotesi. Ma Quercia e Dl suggeriscono che potrebbe andare all'Interno. Fassino riceve conferma dei 9 dicasteri per il suo partito.
Sei sono invece per i Dl; uno per ciascuno degli altri partiti dell'Unione e due per Prc (Patrizia Sentinelli e Ferrero). "Importante è fissare i bulloni", chiosa Silvio Sircana, portavoce di Prodi. Uno c'è: Tommaso Padoa Schioppa all'Economia. Per il resto tante variabili e il braccio di ferro annunciato dalla Rosa nel pugno. I "rosapugnisti" decidono di mandare a trattare Marco Pannella: è il segnale che sono pronti alle barricate. Lo storico leader radicale comincia a stringere alleanza con Di Pietro di Idv (altro insoddisfatto per come vanno le trattative).
Pannella vuole alla Difesa Emma Bonino , a meno di non prevedere per lei un ministero all'Europa con portafoglio. Mastella , il leader dell'Udeur, pure: arretrerebbe in cambio di una delega per il Mezzogiorno e l'Agricoltura o per le Infrastrutture . C'è un "caso Italiani nel mondo" che scrivono a Prodi chiedendo di non smantellare il ministero. Di Pietro lo vuole per Leoluca Orlando; i Dl per Franco Danieli. C'è anche la questione donne: poche per l'associazione Emily. Vice ministri: Pinza e D'Antoni a Economia e Attività produttive (dove il ds Bersani sarà ministro); Pezzotta e Intini agli Esteri. Tra i sottosegretari alla presidenza del Consiglio, Enrico Letta.
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Tutto, va bene tutto, ma vi prego se davvero la Bonino va alla difesa e Mastella all'agricoltura o al mezzogiorno.... siamo fritti