Lo so, non ho ancora la laurea in mano ma una cosa della mia università l'ho capita bene.
Le protesi non devono servire per far sopravvivere, ma servono per il recupero sociale del paziente e questo ne è un perfetto esempio.
CONQUISTA L’EVEREST SENZA GAMBE Senza gambe sul Tetto del mondo. Ce l'ha fatta il neozelandese Mark Inglis, 47anni a scalare l'Everest. E' il primo «doppio amputato» sotto il ginocchio a riuscire nelll'impresa. Un'impresa raccontata giorno per giorno in diretta nel suo blog (http://www.legsoneverest.com/diary.htm). Raggiunta la cima, a 8,850 metri, in meno di due mesi, Mark ha telefonato alla moglie Anne. «E' il suo sogno di una vita, ora è sulla Luna» ha commentato la donna. Inglis, padre di tre figli, medaglia d'oro di ciclismo nelle paraolimpiadi del 2000 a Sydney, non è nuovo a imprese di questo genere: nel suo palmares c'è già la cima del Cho Oyu (8.120 metri), raggiunta nel 1984. L'alpinista perse le gambe nel 1982, durante una scalata sul monte Cook, il più alto della Nuova Zelanda (3.754 metri). Rimase bloccato per due settimane in una caverna di ghiaccio e il congelamento riportato costrinse i medici all'amputazione. Ma il tragico incidente non gli ha fatto perdere la passione per l'avventura soprattutto per la montagna (Afp)