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Discussione: Sanatoria

  1. #1

    Sanatoria

    «Sanatoria», lite su Rifondazione
    Amato: resta chi ha già un lavoro
    Ferrero: regolarizzare tutti quelli che hanno presentato la richiesta Il Polo protesta: così si alimenta il disordine, ci sarà un’invasione


    Le sanatorie

    ROMA — Il primo annuncio arriva dopo la visita al Cpta (Centro di permanenza e di prima accoglienza) di Lampedusa quando il ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero (Prc), parla delle intenzioni del governo. Un nuovo decreto che potrà regolarizzare 480 mila persone in Italia che hanno già presentato la domanda alle Poste: «Non ci piace definirla sanatoria ma si tratta di rendere visibili queste persone che già nei mesi scorsi avevano chiesto di essere regolamentate attarverso le domande inoltrate. Si tratta di migranti che in possono avere o hanno già un datore di lavoro e andrebbero regolarizzati».
    Il secondo annuncio arriva sempre da Lampedusa dove c’è anche Marcella Lucidi, sottosegretario agli Interni con delega sull’Immigrazione: «Non ci saranno più espulsioni di immigrati verso quei Paesi che non sono firmatari della Convenzione di Ginevra e fra questi la Libia. Poi, mentre i due esponenti di governo sono ancora a Lampedusa, il capogruppo del Pdci al Senato, Manuela Palermi, fa sapere che il partito di Diliberto ha presentato una mozione in cui si chiede di «chiudere i Cpt» voluti dalle «norme disumane dalla legge Bossi-Fini» attraverso i quali sono passate «le deportazioni forzate verso la Libia».
    Tutto questo fermento innesca qualche agitazione al Viminale tanto che già nel primo pomeriggio un comunicato informa l’avvenuto incontro tra il ministro Giuliano Amato e l’ambasciatore libico presso la Santa Sede per rinnovare un cammino di cooperazione tra Roma e Tripoli che ha già portato, con la gestione Pisanu, uomini, mezzi e tecnologie sull’altra sponda del Mediterraneo. Invece sulle quote da ampliare, il ministro segue l’impostazione della Bossi-Fini che prevede i permessi solo per chi ha un lavoro.
    Ma la mossa del Viminale non è sufficiente per arginare le polemiche sollevate dall’opposizione. Attacca Bobo Maroni (Lega): «La sinistra vuole aprire indiscriminatamente le porte agli immigrati extracomunitari ». Paolo Romani di Forza Italia parla di «irresponsabili dichiarazioni del ministro Ferrero». Mentre Alfredo Mantovano (An), che il problema lo ha affrontato per 5 anni, ricorda a Prodi di essere un «profeta di sventura»: «Qualche mese fa disse che in Italia sarebbero scoppiate rivolte di immigrati come nelle banlieu francesi». L’ex sottosegretario all’Interno ha poi ricordato la situazione di Lampedusa dove non si è riusciti a costruire un nuovo Cpta per smantellare il vecchio centro dell’aeroporto: «Quel centro nuovo avremmo potuto farlo noi se non fosse stato avversato dal centrosinistra ».
    In serata Ferrero ribadisce che «non c’è alcuna sanatoria in vista» e insieme a Marcella Lucidi si aggrappa alla formula volutamente vaga contenuta nel programma dell’Unione: «I Cpt vanno superati...».

    Il ministro dell'Interno
    «Continueremo ad applicare la Bossi-Fini»
    Incontro con l’ambasciatore della Libia: piena collaborazione per il controllo dei clandestini

    ROMA — Quando era ministro del Tesoro, con il II governo D’Alema, Giuliano Amato firmò un assegno che consentì al Viminale di rendere più umani i Centri di permanenza clandestina (Cpt) di Milano, di Torino e di Lecce. Poi, da presidente del Consiglio, ascoltò il ministro dell’Interno Enzo Bianco e fece localizzare a Gradisca d’Isonzo il Cpt che, 5 anni dopo, sarebbe stato inaugurato da Beppe Pisanu.
    Non deve stupire, dunque, che Giuliano Amato sposi una linea di continuità sul contrasto dell’immigrazione clandestina. Un’impostazione che parte dalla gestione di Giorgio Napolitano (i Cpt furono istituiti dalla Turco-Napolitano), poi proseguita da Rosa Russo Jervolino e da Bianco: umanizzare i Cpt lasciando alla polizia solo il controllo esterno, incentivare la politica dell’accoglienza con quote annuali più ampie, riconoscere chi ha un lavoro, usare severità con chi delinque.
    Così si comprende perché Amato tema quella politica degli annunci che può innescare un’escalation pericolosa: «Da ex primo ministro - ha detto ai suoi collaboratori - capisco più di altri le preoccupazioni di Prodi per la tenuta della collegialità del governo». Per questo, Amato fa sapere che manterrà il massimo del riserbo «almeno in questa prima fase».
    Però, con l’estate alle porte va da sé che annunciare «regolarizzazioni» e «sanatorie» (come fa il ministro Ferrero che poi si corregge) e di interruzione delle espulsioni verso la Libia (come sostiene Marcella Lucidi) possa mettere sul preavviso i mercanti di carne umana e gli scafisti. L’effetto annuncio può provocare un’ondata di arrivi a Lampedusa.
    Non deve stupire, dunque, che ieri Amato (accompagnato dal vice ministro Marco Minniti e dal capo della Polizia Gianni De Gennaro) abbia incontrato al Viminale l’ambasciatore della Libia presso la Santa Sede, Abdulhafed Gaddur, per confermare al governo di Tripoli «la piena collaborazione per il controllo dell’immigrazione clandestina, anche in considerazione dell’inizio della stagione estiva». Così che «da parte libica è stato ribadito l’impegno e una forte volontà di cooperazione con il governo italiano che, anche in un recente passato, ha prodotto effettivi e visibili risultati».
    Tra le richieste libiche c’è la convocazione di una conferenza Ue-Unione africana che affronti quello che Amato definisce «un dramma di proporzioni storiche perché c’è chi calcola che su 100 migranti pochissimi arrivino a destinazione ».E c’è chi ha sentito il ministro pronunciare una frase di questo genere: «Non possiamo trasformare il deserto in un ossario». Davanti alle preoccupazioni di Amnesty International («Nel 2005 sono stati espulsi 1.425 immigrati verso la Libia a dispetto del diritto internazionale sui rifugiati»), Amato si pone in posizione di ascolto: «Capisco le preoccupazioni, le espulsioni saranno effettuate verso i Paesi di provenienza ».
    Il ministro fa sapere che il governo «non farà sanatorie». Piuttosto «verrà rispettata l’impostazione della Bossi-Fini », con la possibilità di ampliare le quote: considerando che molte delle domande presentate per il 2006 (previsti 200 mila permessi in più rispetto ai 200 mila previsti dalla Bossi-Fini) avrebbero i requisiti di legge. Però, ha insisttio il ministro anche dopo aver appreso con soddisfazione la rettifica di Ferrero, «attenti alla demagogia e alla confusione». Infine, i contatti con il commissario Ue Franco Frattini: «Sono contento di aver proposto a suo tempo che la competenza sull’immigrazione clandestina diventasse prerogativa della Ue».

    Ma non si era detto che la Bossi-Fini era una schifezza, si diceva che erano troppi gli extra-comunitari...e adesso si vuole ampliare le quote?
    Anche io leggo barze-bastarde
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  3. #3
    Originariamente inviato da dokk
    C'è già un thread.
    Anche io leggo barze-bastarde
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