Questa scoperta assolutamente affascinante (http://www.repubblica.it/2006/05/sez...nvisibile.html) mi ha fatto ripensare a tutte quelle cose che la fantascienza (quella più "letteraria" e meno commerciale) ha anticipato e sulla base della quale si sono compiuti studi con applicazioni poi reali, e talvolta importantissimi.
Anche questo mantello grida la genialità in particolare di un autore, e cioè Arthur C. Clarke, famoso per aver scritto insieme a Kubrick 2001 odissea nello spazio.
Nel suo libro "La luce del passato" parla proprio di un mantello così, per rendersi invisibili in una società che ha come strumento di uso quotidiano un "visualizzatore del passato", e che quindi non ha più il mantello del pudore (interessantissime nel libro le teorizzazioni sociali riguardo lo sviluppo di una società dove nessuno ha più un passato anche solo potenzialmente "privato").
E così tanti altri autori d'élite hanno scritto di cose apparentemente irrealizzabili e poi entrate nell'uso di tutti i giorni.
Quindi la fantascienza, considerata spesso un genere di serie B, è la vera e propria "riserva di fantasia" necessaria a chi ogni giorno si applica per l'evoluzione della tecnologia. Difficile immaginare uno scienziato, anche il più serio e quotato, che non sia un divoratore di libri fantascientifici.