Originariamente inviato da Xion Aritel
Mi sembra sia un discreto periodo di "problemi" di donne che affliggono gli utenti di questo forum.
Sarà l'estate incombente, sarà che siamo (o meglio, gli altri sono) troppo belli e tutte ci vogliono, sarà che in questo periodo sono particolarmente toccato da questo argomento, ma mi pare che se ne sentano un po'.
Ora metto anch'io il mio "caso umano".
Sono fidanzato da poco meno di 7 anni, durante i quali io e la mia ragazza abbiamo condiviso gioie (un po') e dolori (parecchi). Da quasi due anni conviviamo.
Ci sono stati alti e bassi, questi ultimi in netta predominanza.
Spesso i problemi erano originati dalla situazione economica (abbiamo iniziato a condividere TUTTO sin dai primi mesi della nostra relazione) ed il modo opposto che abbiamo di vivere i problemi (soprattutto quelli "materiali") ci ha portato a screzi continui.
In sintesi: per me tutti i problemi di soldi possono essere liquidati dandosi da fare (lavorando tanto ed al meglio) ma considerandoli comunque "solo soldi". Per lei si tratta di questioni molto più serie, delle quali discutere fino allo stremo e per le quali preoccuparsi/piangere/disperarsi.
Io ho circa 50000 euro di debiti a neanche 26 anni d'età, scotto che mi resta da pagare per un'attività commerciale andata male, eppure riesco a vivere sereno.
Per lei questa situazione è insopportabile.
Ci sono stati tanti altri problemi, ma questo è sempre stato uno dei primari.
Fondamentalmente mi ritiene un'irresponsabile per come "vivo" i miei problemi.
Da qui un periodo abbastanza lungo di crisi, che però non si ripercuote altrove (sempre per il mio modo di affrontare la vita). Dunque niente di preoccupante sul lavoro, con gli amici o in altro.
Circa due mesi fa ho cominciato a conoscere meglio una collega, che si è rivelata essere una persona molto migliore di quanto immaginassi. Tanto migliore che un mese fa le ho detto chiaramente che mi piace.
Già questo per me significa parecchio, non mi era mai capitato di essere io il primo a farmi avanti con una ragazza, men che mai ad esporre i miei pensieri o quel che provavo.
La risposta è stata che la cosa è reciproca.
Ed è un mese che vivo nell'idillio.
Questo perchè se è vero che non lascio che un problema contagi negativamente il resto della mia vita è altrettanto vero che qualcosa che mi rende felice lo fa coinvolgendomi in tutto.
I problemi svaniscono, il peso del lavoro si azzera, i pensieri convergono tutti su di lei.
Non è certo una situazione semplice, però. Io lascio la mia ragazza, ha capito che sto per farlo, ne abbiamo parlato a lungo perchè non volevo, comunque, che la cosa le giungesse tra capo e collo e le impedisse di reagire in modo maturo. La prossima settimana torno a stare dai miei in attesa di una sistemazione differente.
Ma anche questa mia collega è fidanzata da circa 7 anni.
E lei ha molte più remore a lasciare il suo ragazzo, anche perchè per lei la nostra "storia" è nata in un periodo in cui apparentemente non c'erano incrinature nella sua coppia.
Io non la presso in alcun modo, non voglio per niente metterle fretta perchè, in qualunque direzione decida di muoversi, lo fa per prendere una decisione davvero importante per la sua vita, dunque non può permettersi di sbagliare.
Spesso mi troverei nella condizione di "giocare a mio favore", ma non mi sembra corretto nei suoi confronti, dunque le parlo e la consiglio come un buon amico dovrebbe fare.
Questa storia va avanti, appunto, da un mese, ed una sua decisione sembra essere ancora molto lontana (nonostante non faccia che attendere i momenti in cui possiamo stare un po' da soli, questo lo dice e me ne da conferma spesso).
Dunque... che faccio?
Consigli?
Battute?
Ricette (vabè, queste almeno allietano la panza)?
Ah, grazie (e complimenti) a chiunque abbia avuto la pazienza di leggersi tutto.