Tra gli eventi più rilevanti del 1995 nel mondo della dance và sicuramente sottolineata l’invasione della happy hardcore nella charts mondiali, già anticipata sulla fine del 1994 da artisti come Scooter, Marusha e Mark Oh ( Marko Albrecht ) e caratterizzata da un elevato valore di bpm ( tra i 150 e i 160 ) e da una linea melodica molto marcata ( spesso ripresa da vecchie canzoni ); già nell’anno precedente si era assistito alla scissione definitiva fra Happy Hardcore e Jungle ( sebbene quest’ultima non abbia mai realmente preso piede in Italia ), entrambe nate dal ritmo veloce e breakbeat della Hardcore. Autentici mattori del genere sono i produttori tedeschi, imitati ben presto dagli altri del resto d’Europa: continuano infatti il loro sfolgorante successo gli Scooter con “Move Your Ass” ( nella top 10 in Italia ), “Friends” ed “Endless Summer” ( quest’ultima anche con l’efficace remix dei Datura ); Captain Hollywood ritorna ai grandi fasti di “More & More” aumentando progressivamente il ritmo dei suoi brani, da “Flying High” ( nella top 20 in Italia ) a “Find Another Way” ( entrambi grandi successi europei ); Mark Oh bissa il successo della precedente “Love song” con “Tears Don’t Lie” ( che riprende la linea melodica di un vecchio pezzi dell’italiano Dario Baldan Bembo portandola ai vertici delle charts del vecchio continente ); i Jam&Spoon arrivano ai 160 bpm con la melodia aperta di “Angel” e la sempre presente voce vellutata di Plavka ( il riff “Ladadi o-heyo” sarà uno dei tormentoni dell’estate, arrivando fino alla n.2 dei singoli in Italia e fra i 20 singoli più venduti dell’anno ), oltre a riprendere con successo un pezzo del 1983 degli Yello, “You Gotta Say Yes to Another Excess”; tornano al successo avvicinandosi al mondo rave anche gli Interactive con “Forever Young” ( vecchio pezzo degli Alphaville ) e con “Living Without your love” ( assemblando “Alive&Kicking” dei Simple Minds con “Orgasmico di Ramirez ); stessa sorte per gli U96 ( “Club Bizarre” e “Movin’”, con la voce potente di Carol Bailey ) e per i 2 Brothers on the 4th Floor ( che salgono esponenzialmente di bpm di singolo in singolo, da “Fly - Through the Starry Night” a “Come Take My Hand” ). Fra le nuove leve più interessanti annoveriamo il Dj Paul Roger Elstak ( in arte più semplicemente “Dj Paul” ), che riprende con “Luv u more” un pezzo del 1993 dei Sunscreem ( già n.1 nella USA Billboard Club Chart ), impreziosito anche da un energico remix firmato da Molella; Florian Preis e Michael Gerlach che, sotto lo pseudonimo di Sunbeam, sfornano “Outside World”, un classico a metà strada fra trance e hardcore, supportato da una melodia quasi sinfonica, e che conquista la vetta delle charts di mezza Europa ( commercialmente di rango inferiore si riveleraranno i successivi “Love Is Paradise” e “Arms Of Heaven” - 1996 ); i Dune ( Bernd Burhoff e Jens Oettrich ) piazzano due dancefloor killers come “Hardcore Vibes” ( che verrà ripresa nel 2002 dai Ravers On Dope ) e “Are U Ready To Fly” ( che sfruttava il ritornello del successo del 1992 di Rozalla ); i Das Modul riprendono invece un vecchio pezzo della band tedesca Paso Dople, “Computerliebe”, arrivando fino alla n.3 dei singoli nella natia Germania e tagliando il più che ragguardevole risultato di 440 mila copie vendute; stessa idea l’ha avuta la giovane Jasmin Wagner, in arte Blumchen ( Blossom per le releases inglesi ), che recupera dai Paso Doble “Herz an Herz” ( “Heart to Heart” ) e ottenendo con questa cover happy-harcore la n.4 in Germania ( oltre a vincere per due anni l’award come “artista donna tedesca di maggior successo, grazie ad altri successi come “Boomerang” - 1996 - e “Heut ist mein Tag” - 2000 ); infine, fra i classici ad alta velocità dell’anno và assolutamente citata “Lost in Love” dei Legend B ( Pete Blaze e Jens Ahrens ), in pista anche con lo speudonimo di Cenith X ( “Feel” ). L’alta velocità contagia anche i produttori spagnoli: lo dimostrano successi europei come Scorpia ( Francisco Martinez ) con “La Central del Sonido” ( che contiene la traccia di maggior successo, “Hypnose” ) e Kike Boy & Demolition ( Enrique Pascual Mejia Lopez ) con “Basic” ( conosciuto in ogni discoteca come “disco-molla” ) ed “Enter” ( “Basic 2” ).
Anche L’italia si allinea presto alle nuove ritmiche: i Club House, uno dei gruppi di punta della Media Records di Gianfranco Bortolotti, e che fino ad ora avevano piazzato successi all’estero ( “Deep in my Heart” arrivò nel 1991 alla n.1 della Billboard Club Chart in America, i successivi “Take Your Time”, “Light My Fire” - 1993 - e “Living in the Sunshine”, con l’aggiunta della potente voce di Carl Fanini dagli East Side Beat, conquistarono il Regno Unito ), spopolano finalmente anche nel Belpaese con “Nowhere Land” ( nella top 10 dei singoli ) e una melodia presa dal film “La Storia Infinita” ( la successiva “All By Myself”, cover di Celine Dion, fà da lancio al loro album ); ritmo sostenuto anche per i ritorni dei Datura con “Angeli Domini” ( n.5 in Italia e n.2 in Spagna ) e sopratutto con “Infinity” ( n.2 in chart ) in coppia con gli Usura ( che piazzano in top 5 anche la loro “Spaceman” ), i Bliss Team con “U Make me Cry” ( top 20 dei singoli ) e “Hold on to Love”, Taleesa ( “Let Me Be”, top 10 nei singoli ), Molella ( prima con “Originale Radicale Musicale” e poi con “XS” con la voce di Gala, che esploderà successivamente anche all’estero con le sue produzioni ), Prezioso ( “Anybody Anyway” - top 10 in Italia - e la tiratissima “Don’t Stop” ), Z100 ( cioè Filippo Carmeni, alias “Phil Jay”, che con “Arrivarriva” e “E Non Finisce Qui” - quest’ultima con il famoso sample da “Jesus Christ Superstar”, torno alla ribalta dopo i precedenti successi con “Testa Don’t Stop”, “Gengennarugenge” - 1993 - e “Sopportare” - 1994 ), Dj Cerla e Moratto con la melodica “Wonder” ( n.4 in chart ) - che riprende il disco del 1994 di Charly Lownoise & Mental Theo, “Wonderful Days” ( che a sua volta sfruttava il samle di “Help get me some help” di Tony Ronald del 1991 ), i Da Blitz con “Movin’on” e “Take Me Back” ( entrambi n.4 nei singoli ); anche Digital Boy, dopo il grande successo ottenuto alla fine del 1994 con “The Mountain of King”, produce dischi a velocità sostenuta come Asia ( già sua vocalist ) con “Happy To Be”, Ronny Money ( alia Ronnie Lee ) con “Don’t You Know” ( con la voce di Jeffrey Jey dei Bliss Team e in futuro degli Eiffel 65 ) e Tiny Tot con “Discoland” ( fra i dischi più canticchiati fino alla primavera del 1996 e prossimo alla Gabber ). Torna al grande successo in suolo italico con un pezzo a 150 bpm anche Double You con “Dancing With an Angel” ( la voce è di Sandy Chambers, la stessa di “Bad Boy” ), fra i pezzi più ballati dell’estate, n.2 nei singoli e fra i 20 più venduti del 1995 ( top 10 in chart anche per la più tranquilla “Because i’m Loving You” che raggiunge la n.3 anche in Spagna ); altri successi dal ritmo serrato sono Indiana con la romantica “All i Need is Love” ( prodotta da Dino Lenny ), Exit Way con “Welcome to the Future”, Pacific People con “Only Pip” ( che riprende il classico dei Platters “Only You” ) e sopratutto Rexanthony con “Capturing Matrix” e successivamente con “Polaris Dream”: Antonio Bartoccetti riesce a fondere ritmi forsennati ed elettronici con melodie che anticipano la Dream ( che esploderà nel 1996 grazie al fenomeno “Children” di Robert Miles ).
La house nel frattempo non stà certo in disparte, anzi, riesce a far breccia nelle pop charts come forse non ha mai fatto finora, piazzando in quest’anno alcuni importanti successi internazionali: fra tutti spicca “Missing” dei britannici Everything But The Girl, cioè Tracey Thorn e Ben Watt, che fino a questo momento avevano intrapreso un genere decisamente jazz-pop; ora, grazie a un azzecatissimo remix ad opera del dj americano e rodatissimo remixer Todd Terry, si ritrovano in vetta alle chart mondiali ( n.3 in Inghilterra e fra i 10 dischi più venduti dell’anno, undicesimo in Australia, n.2 in Francia, n.3 in Svezia, n.1 in Italia e terzo singolo più venduto dell’anno, n.2 negli Usa con quasi un anno di permanenza in chart ) e la canzone è considerata uno dei pezzi house più importanti di sempre; altri remix di grande successo sono “Space Cowyboy” di Jamiroquai ad opera di David Morales ( nativo di Brooklyn ha remixato nella sua carriera importanti pezzi di Gabrielle, Spice girls, Jennifer Paige, Jaydee, Whitney Houston, Mariah Carey ): il pezzo raggiungerà la n.1 nella Billboard Club Chart in USA e la n.3 in Italia, dando al brano originale una veste nuova e più accattivante; a mettere le mani su “2 Can Play That Gam” del rapper americano Bobby Brown ( marito di Whitney Houston ) sarà invece K-Klass ( uno dei più onnipresenti team di remixers inglesi - di cui fanno parte Andy Williams e Carl Thomas ) e piazzandolo fra i trenta dischi più venduti in Inghilterra di tutto il 1995 e la quarta posizione nel nostro paese; altro mattore dell’anno è “Your Loving Arms” interpretato dalla cantante tedesca Billie Ray Martin ( ex Electribe 101 e che già aveva collaborato coi nostrani Datura in pezzi come “Devotion” e “Passion” - nel 1996 aggiungerà anche “Mystic Motion” al suo carnet ): grazie anche ai remix ad opera del capace dj newyorkese Junior Vasquez ( in realtà Donald Matter ) la graffiante voce di Billie conquista la n.1 in Italia ( piazzandosi fra i top 20 dell’anno ), la n.1 nella USA Billboard Club Chart e facendo ballare l’intera europa sotto le note di questa romantica canzone; ad efficaci versioni house si affidano anche Ziggy Marley ( figlio maggiore del leggendario Bob ) e i suoi Melody Makers, rendendo la loro “Power to Move Ya” una hit ( n.3 nel nostro paese ); tra i più grandi classici house si può a giusto titolo annoverare “Hideaway” di De’Lacy ( Delacy Davis ) e l’ottima versione ad opera dei Deep Dish ( Sharam Tayebi e Ali Shirazinia, djs e remixers originari dell’Iran e stabilitisi a Washington, vincitori anche di un Grammy Award ) dal groove irresistibile, e che porta il brano alla n.1 in Italia ( quarto singolo più venduto dell’anno ) e in top 10 in Uk; un altro successo dal sapore decisamente anni ‘70 è “The Bomb - These Sounds Fall Into My Mind” dei Bucketheads, sotto il cui pseudonimo si cela il dj americano Kenny Gonzales ( spesso all’opera con “Little” Louie Vega come “Masters at Work” ): il pezzo sfrutta un sample di un vecchio pezzo dei Chicago, “Street Player”, e si guadagna presto la n.1 nella Club Chart di Billboard, la top 20 nella charts italiane e svizzere, oltre a risultare fra i 50 singoli più venduti in Inghilterra dell’anno; anche un altro dj americano, Dj Spen ( Sean Spencer ), sotto lo pseudonimo di Ruffneck sforna una hit con “Everybody Be Somebody” ( n.1 nella Billboard Club, n.3 in Italia e raggiungendo la ragguardevole cifra di 200 mila copie ) con la voce di Yavahn ( Joanne Thomas, una delle companenti di Yomanda e morta di cancro nel 2003 ); altro successo nelle charts di mezzo mondo è ad opera di Josh Wink ( Joshua Winkleman, da Philadelphia ) che con lo pseudonimo di Winx crea “Don’t Laugh”, il “disco-risata”, ossessivo e originale ( oltre a piazzare nello stesso anno un altro hit da club, “higher state of consciousness” ); anche gli inglesi ottengono buoni risultati: “Sex On The Streets” di Pizzaman irrompe alla n.2 dei singoli in Gran Bretagna, grazie a John Reid ( creatore anche della hit “Push the Feeling on” di Nightcrawlers del 1993 ) e a Norman Cook ( aka Fatboy Slim, ossia Quentin Cook, che già aveva assaporato i vertici delle charts nel 1990 con “Dub Be Good To Me” di Beats International e che quest’anno azzecca anche “Magic Carpet Ride” e la traccia “Son of Wilmot” con un nuovo nome, Mighty Dub Katz ); ottimo riscontro anche per “U Sure Do” di Strike ( Andy Gardner e Matt Cantor, con la voce di Victoria Newton ), che raggiunge la n.4 dei singoli in Inghilterra grazie a un sound anni ‘70 ( fra le maggiori tendenze dell’anno ); bene anche “I Luv U Baby” per The Original ( aka Dj Pippi, cioè Giuseppe Nuzzo, dj originario dell’Italia, che tornernà in classifica nel 1998 con “On the Top of the World” di Diva Surprise ) e per “Pump Up the Volume” dei Greed ( ossia Michael Gray e John Pearn, i futuri Full Intention ), quasi un remake dell’omonimo classico dei M/A/R/S/S, con in più il rap di Ricardo Da Force ( già rapper dei KLF e ora impegnato anche con gli N-Trance ); da segnalare anche il dj tedesco Mike van der Viven che come Celvin Rotane ottiene grandi riscontri in Europa con “I Believe” e “Push Me To The Limit” e l’inglese Eamon Downes, che come Liquid produce pezzi pregevoli come “One Love Family” e “Closer”.
(continua)