Marco Mariolini, 39 anni, antiquario di Pisogne, in provincia di Brescia, è ossessionato dalle donne scheletriche. Da sempre. Preda di quella che lui stesso definisce "una vera e propria perversione", Mariolini non riesce a concepire la vita senza una donna magrissima al suo fianco.
Dopo avere lasciato la moglie, che, per assecondare la sua perversione, aveva spinto ai limiti dell'anoressia, Mariolini si getta ossessionato alla ricerca di una nuova compagna. La trova in Monica Calò, 29 anni, studentessa di Domodossola. I due convivono per alcuni mesi. Esasperata per i continui digiuni a cui Mariolini la costringeva, nel disperato tentativo di liberarsi dalla sua morsa, Monica colpisce nel sonno l'amante a colpi di martello. Per quel gesto, con l'accusa di tentato omicidio, Monica trascorre un anno agli arresti domiciliari.
"Marco Mariolini non si dà pace. Rivuole Monica a tutti i costi. Durante quel periodo di forzata lontananza, scrive anche il libro "Io Barbara e il mondo delle anoressiche", in cui racconta la sua ossessione e si dice pronto a uccidere Monica o chiunque gli avesse impedito di riavere la donna che amava.
Il 14 luglio 1998, il tragico epilogo. Pressata dalle continue richieste telefoniche Monica accetta di rivedere l'ex fidanzato. Ha paura. E sceglie per l'appuntamento un luogo affollato: una spiaggia di Intra, sul lago d'Iseo. A nulla, pero', valgono le precauzioni. Dopo l'ennesimo rifiuto di Monica a riallacciare i rapporti, Marco Mariolini la colpisce a morte con 22 coltellate. Poi si getta nel lago con l'intento - dirà - di suicidarsi.
Giudicato capace di intendere, il 30 marzo 2000 Marco Mariolini viene condannato a 30 anni di carcere. "
Probabilmente rivedo l'intervista