DISABILE 'CROCIFISSO': SINDACO MONDAINO, SDEGNO E DEPRECAZIONE
"Sdegno", "deprecazione", "episodio da condannare senza nessuna giustificazione": Luigino Casadei, 45 anni, da due sindaco del piccolo comune di Mondaino, nel Riminese, teatro domenica notte di un tentativo di 'crocifissione' di un ragazzo sordomuto e 'semplice' di 25 anni ad opera di due bulli arrivati da comuni vicini, rinnova senza mezze misure la condanna per l'accaduto. "La giustizia fara' il suo corso", dice a proposito dei due bulli denunciati per l'episodio dai carabinieri di Saludecio, che durante un giro di pattuglia, domenica notte, li avevano colti in flagrante proprio mentre cercavano di legare 'per gioco' il giovane disabile ad una croce alta circa tre mesi. Una croce, ricorda ancora il sindaco Casadei, che e' sempre stata li', a memoria di uomo, e che era stata spostata di qualche metro allorquando venne realizzata una rotatoria per migliorare la viabilita'. Il sindaco, pero', difende i suoi concittadini accusati di non essere intervenuti benche' presenti in un bar della zona. "In quel bar, a quell'ora, c'erano 3-4 ragazzi che giocavano a biliardo in una sala interna, da cui non si poteva vedere l'area teatro dell'episodio. Nessuno si e' accorto di quanto stava accadendo fuori, altrimenti - ne sono certo - sarebbero intervenuti. Tutti conosciamo il disabile, e' un nostro concittadino. E i ragazzi presenti nel bar, tra l'altro, fanno parte dell'Associazione 'Amici di Mondaino' che si adopera in azioni di volontariato a sostegno dei piu' deboli".