Ho esaminato vari modelli sugli effetti della pubblicità.
Dagmar, AIDA, Vaughn, Percy & Rossiter, Elm.
In breve, si cerca di capire il coinvolgimeto del target in funzione non solo del prodotto ma anche della politica di marca.
Insomma, una pasta Barilla, una pasta tra le paste, è pubblicizzata non tanto (o solo) per le sue caratteristiche alimentari ma in primo luogo emozionando e colpendo dal punto di vista sentimentale gli italiani.
Ci sono tre livelli fondamentali:
Livello cognitivo: quello dell'informazione, della descrizione, fa capire perché è buono un prodotto.
Livello affettivo: emoziona, appassiona, suscita desiderio.
Livello conativo: promozioni, regali, si spinge il pubblico a non perdere tempo, all'azione.
Abbiamo insomma un "learn" un "fell" ed un "do" che in una campagna possono essere combinati in diverso modo. In base alla loro combinazione si determinerà il coinvolgimento dell'utente.
Emisfero razionale:
Alto coinvolgimento: learn fell do
Basso coinvolgimento: do learn fell
Emisfero emozionale:
Alto coinvolgimento: feel learn do
Basso coinvolgimento: do feel learn
Quando si punta a spiegare ad emozionare ad alto coinvolgimento un utente, e l'utente è motivato ed in grado di elaborare l'informazione (a capire bene un messaggio pubblicitario) otterremo effetti di lungo periodo [learn fell do; feel learn do]
Se il soggetto non ha questa motivazione o non è in grado di capire fino in fondo le allusioni, i richiami di un messaggio pubblicitario, ma siamo cmq in presenza di uno stimolo quale ad esempio un prendi tre paghi 2, otterremo un effetto che potrebbe esere di breve periodo [do learn fell; do feel learn]. Il nostro utente cambia prodotto se la concorrenza gli offre una promozione migliore.
Gli strumenti che noi usiamo per promuovere il nostro sito, sono ad alto o basso coinvolgimento? Hanno effetti di lungo o breve periodo?