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  1. #1

    Effetti di lungo o breve periodo

    Ho esaminato vari modelli sugli effetti della pubblicità.
    Dagmar, AIDA, Vaughn, Percy & Rossiter, Elm.

    In breve, si cerca di capire il coinvolgimeto del target in funzione non solo del prodotto ma anche della politica di marca.
    Insomma, una pasta Barilla, una pasta tra le paste, è pubblicizzata non tanto (o solo) per le sue caratteristiche alimentari ma in primo luogo emozionando e colpendo dal punto di vista sentimentale gli italiani.

    Ci sono tre livelli fondamentali:

    Livello cognitivo: quello dell'informazione, della descrizione, fa capire perché è buono un prodotto.

    Livello affettivo: emoziona, appassiona, suscita desiderio.

    Livello conativo: promozioni, regali, si spinge il pubblico a non perdere tempo, all'azione.


    Abbiamo insomma un "learn" un "fell" ed un "do" che in una campagna possono essere combinati in diverso modo. In base alla loro combinazione si determinerà il coinvolgimento dell'utente.

    Emisfero razionale:
    Alto coinvolgimento: learn fell do
    Basso coinvolgimento: do learn fell

    Emisfero emozionale:
    Alto coinvolgimento: feel learn do
    Basso coinvolgimento: do feel learn

    Quando si punta a spiegare ad emozionare ad alto coinvolgimento un utente, e l'utente è motivato ed in grado di elaborare l'informazione (a capire bene un messaggio pubblicitario) otterremo effetti di lungo periodo [learn fell do; feel learn do]

    Se il soggetto non ha questa motivazione o non è in grado di capire fino in fondo le allusioni, i richiami di un messaggio pubblicitario, ma siamo cmq in presenza di uno stimolo quale ad esempio un prendi tre paghi 2, otterremo un effetto che potrebbe esere di breve periodo [do learn fell; do feel learn]. Il nostro utente cambia prodotto se la concorrenza gli offre una promozione migliore.

    Gli strumenti che noi usiamo per promuovere il nostro sito, sono ad alto o basso coinvolgimento? Hanno effetti di lungo o breve periodo?

  2. #2
    Proprio i motori di ricerca su cui ci accaniamo tanto, secondo me, portano ad effetti di breve periodo.
    Un utente ci trova in quanto siamo in cima alla lista, siamo insomma nel campo del Do.

    Non appena, dopo mesi, in una ricerca successiva, trova un altro sito... clicca sul primo della lista.

    Il forum lo metterei senza dubbio nell'alto coinvolgimento del Feel nel momento in cui ci si trova a proprio agio in una community.

    La newsletter in alto coinvolgimento ma nell'emisfero del learn.

    Che ne pensate su questi collocamenti? Siete daccordo? Queste sono le mie considerazioni a caldo , ora devo riflettere sugli altri strumenti di webmarketing.

  3. #3
    Argomento estremamente interessante.

    Peccato che di solito trovi poco interesse.
    Non son mai riuscita ad andare oltre i 3-4 post col marketing emotivo, Kotler e compagnia bella

  4. #4
    Utente di HTML.it L'avatar di Ferro9
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    Apr 2004
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    1,049
    Credo che cercare di portare su internet le esperienza del marketing tradizionale sia equivalente ad imboccare l'autostrada contromano di notte a fari spenti.

    All'inizio del secolo prosperavano le aziende che costruivano carrozze. Arrivò il motore a scoppio, e molti si illusero di adattare il loro prodotto per cavalcare quella che ritenevano una stravaganza passeggera.

    Qualcuno più lungimirante, che non aveva la minima esperienza di carrozze, ripensò da zero e senza preconcetti ad un nuovo prodotto.

    Nacque l'auto, molti la ritenevano ancora una carrozza a motore. Molti di quelli sparirono dal mercato in un batter d'occhio, i visionari hanno creato aziende vive ancora oggi.

    Ultima nota: "breve" e "medio" periodo su internet hanno una valenza assai diversa da quella riportata su molti testi, due anni fa Google era sconosciuto e l'ecommerce buono per le chiacchiere, l'anno scorso proporre link testuali per la pubblicità era quasi offensivo... fra tre mesi chissà.

  5. #5
    [supersaibal]Originariamente inviato da Ferro9
    due anni fa Google era sconosciuto e l'ecommerce buono per le chiacchiere, l'anno scorso proporre link testuali per la pubblicità era quasi offensivo... fra tre mesi chissà. [/supersaibal]
    scusami ma la percezione del tempo nn è il tuo forte..google è più di 3 anni che è IL MOTORE DI RICERCA,

  6. #6
    [supersaibal]Originariamente inviato da brent
    scusami ma la percezione del tempo nn è il tuo forte..google è più di 3 anni che è IL MOTORE DI RICERCA, [/supersaibal]
    http://webnews.html.it/focus/402.htm
    http://webnews.html.it/news/2103.htm
    http://www.gplorusso.it/dati-storici...di-ricerca.htm

    3 anni?

    Scusa Brent, che tu abbia ragione o meno non importa.

    Si discute, siamo grandi non c'è bisogno di rispondere in modo che può sembrare "prepotente", dimostra con i dati quello che affermi

    Giorgio

    P.S. non voglio creare flame assolutamente

  7. #7
    [supersaibal]Originariamente inviato da Ferro9
    Credo che cercare di portare su internet le esperienza del marketing tradizionale sia equivalente ad imboccare l'autostrada contromano di notte a fari spenti.

    All'inizio del secolo prosperavano le aziende che costruivano carrozze. Arrivò il motore a scoppio, e molti si illusero di adattare il loro prodotto per cavalcare quella che ritenevano una stravaganza passeggera.

    Qualcuno più lungimirante, che non aveva la minima esperienza di carrozze, ripensò da zero e senza preconcetti ad un nuovo prodotto.
    [/supersaibal]



    Io preferisco ragionare piuttosto che stare a guardare.

    Tutto ciò che mi può venire in aiuto dalla statistica, dal marketing, dalla linguistica, dall'informatica, dalla psicologia, dall'antropologia, dalla semiotica, dalla sociologia, dagli studi sui nuovi media etc etc... che ben venga

    Del resto, alcuni dei primi grandi informatici erano psicologi

    Io ho sempre imparato che ci si appoggia sulle spalle dei grandi
    solo così si può andare lontano.
    Naturalmente appoggiarsi, non significa fermarsi. Tantomeno significa guardare in un'unica direzione

    Ora... ritorniamo in topic?
    Qualcuno ha qualche considerazione da fare?

  8. #8
    Utente di HTML.it L'avatar di Flatron
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    Secondo me Internet non ha bisogno di un nuovo marketing ma un adattamento, chi sta dalla parte opposta del monitor è la stessa persona che legge un giornale, guarda una pubblicità in TV ecc., le emozioni della persona, le immagini e le frasi che potrebbero attirare saranno sempre le stesse.

    Sul web si ha un vantaggio in più che non va a sostituire le tecniche di marketing tradizionale ma va ad aggiungersi, l’interattività con il possibile cliente.

    Si ha inoltre un altro vantaggio, il poter acquistare subito.

    Supponiamo che uno veda una pubblicità in televisione, fra la visione della pubblicità e l’azione per acquistare il prodotto potrebbero esserci delle interferenze, per esempio una consultazione con altre persone sull’effettiva utilità di un eventuale acquisto. Su Internet una buona campagna di marketing unita a un pagamento on-line con carta di credito potrebbe portare un aumento delle vendite.

    Un altro vantaggio di Internet è quello di poter spiegare in maniera esauriente un determinato servizio o prodotto, in questo modo si possono togliere tutti gli eventuali dubbi che potrebbe porsi un possibile cliente.

    Altro vantaggio è quello che consente all’utente di porre domande direttamente al fornitore dei servizi o dei prodotti, o anche di poter leggere i commenti di altri clienti sull’acquisto che si sta per fare.

    Sicuramente i commenti sui prodotti hanno bisogno di un periodo di carburazione

    Le tecniche applicabili sono tante, l’importante è applicarle in maniera etica.



    Per esempio, quando io non trovo scritto il prezzo di un servizio o di un prodotto col solo intento di poter instaurare un contatto telefonico con il possibile acquirente, mi sa tanto di azione per cercare di convincermi all’acquisto una volta che si chiama, siti del genere gli salto a priori.

    La persona più saggia è quella che sa di non sapere

  9. #9
    Utente bannato
    Registrato dal
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    377
    Dubito. Fammi qualche esempio.
    A meno che tu non intenda qualche "tuttologo","massmediologo",insomma un parolaio da costanzo show. Quelli sono informatici tanto quanto George Clooney lavora al pronto soccorso negli Stati Uniti e Ally Mcbeal e' un avvocato vero.

    [supersaibal]Originariamente inviato da neo-one
    Del resto, alcuni dei primi grandi informatici erano psicologi
    [/supersaibal]

  10. #10
    Utente di HTML.it L'avatar di Ferro9
    Registrato dal
    Apr 2004
    Messaggi
    1,049
    Per una volta sono d'accordo con Alto.

    La mia esperienza mi ha portato da una parte a conoscere molti personaggi chiave di grandi aziende che operano nel settore del marketing, sempre più spesso quarantenni che usano il PC per giocare a solitario e della rete hanno la conoscenza fornità dal supplemento di Repubblica.

    Dall'altra un mondo fatto di ragazzini dall amente aperta, sgombra da preconcetti e limiti, che stanno ridisegnando il futuro prossimo di internet.

    Nel mondo della matematica si dice che se un matematico non ha messo le basi di una grossa scoperta a vent'anni non lo farà più: il mondo circostante ti condiziona, inavvertitamente sei coinvolto e limitato dalle esperienze che ti impediscono di vedere oltre.

    Lo stesso avviene nelle professioni: a 39 anni ho una frazione dell'elasticità mentale che avevo a 20, e solo l'enorme esperienza in più mi consente di mantenermi sulla breccia ed anzi guadagnare parecchio di più con il mio lavoro.

    Ma se volessi un'idea innovativa per il marketing su web andrei a cercare quei ragazzini che vanno in ufficio con le scarpe slacciate ed il cavallo dei pantaloni all'altezza del ginocchio o 12 piercing all'orecchio piuttosto che il senior account dell'Armando Testa.

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