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Lente, troppo lente. Una valanga di proteste, nei forum, nei newsgroup, per e-mail a Punto Informatico. I provider riconoscono il problema e promettono soluzioni a breve. P2P tra incudine e martello
Tutti ( Wind, Tiscali , NGI , Mclink, Tele2 ) contro l'offerta 4 mbit in wholesale di telecom .
NGI :
Mclink:
Le ADSL 4 Mbps vanno male perché sono basate su un'offerta all'ingrosso Telecom "che definire una schifezza è un complimento", dice Luca Spada, amministratore delegato di NGI, con la sua solita schiettezza. "Non a caso, ho scelto di non offrirla, perché sapevo di non poter garantire qualità". Una decisione sofferta, visto che in Italia le 4 Mbps adesso vanno di moda. Sono la promessa di velocità elevata, sufficiente per la Tv su IP, a costi popolari (meno di 30 euro al mese). "Abbiamo perso clienti per questa scelta", conferma Spada.
Libero :Per seguire la moda, MC-link aveva invece scelto di offrire un'ADSL 4 Mbps, da ottobre, anche se a malincuore. Se n'è pentito: "Non ci soddisfa. Molto probabilmente la elimineremo. Abbiamo avuto problemi di velocità a Roma", spiega Cesare Veneziani, l'amministratore delegato. "Il problema è che l'offerta all'ingrosso che dobbiamo usare per vendere l'ADSL 4 Mbps è chiavi in mano. Non ci permette di aumentare a piacimento la banda disponibile per singolo utente, come siamo invece abituati a fare per dare qualità ai clienti". Il sistema, del tutto particolare, è spiegato in un precedente articolo. "C'è una totale impotenza da parte nostra- dice Veneziani. Anche se la rete è satura, non possiamo comprare banda a volontà da Telecom. Solo se il numero di utenti supera una certa soglia, possiamo chiedere un upgrade della banda, secondo però quote stabilite. Per esempio, nel nostro caso: all'inizio le ADSL andavano bene. Poi, superati i 30 utenti attivi su Roma, sono cominciati i problemi. Telecom ci obbligava a metterli su uno stesso VP dove c'erano 5 Mbps condivisi. Dopo avere superato i 40 utenti abbiamo potuto chiedere l'upgrade del VP e avere così a 6 Mbps condivisi. Non uno di più, come prescrive l'offerta all'ingrosso Telecom. Ma non è bastato a dare banda sufficiente a ciascun utente".
Lo scenario, così come lo descrive MC-link, si riflette nelle parole di Antonio Converti, direttore marketing di Libero: "L'offerta all'ingrosso di Telecom per le 4 Mbps è fatta in modo che si arrivi persino a un oversubscription di 1 a 100". Ossia, si arriva a una media di 100 utenti messi a condividere 4 megabit di banda. "Mentre le altre nostre offerte hanno un oversubscription di 1 a 20". "Purtroppo", spiega Converti commentando i casi segnalati a Wind da Punto Informatico, "la conseguenza è stata che certi utenti, in alcune ore del giorno, non riuscivano nemmeno a scaricare la posta o a navigare. Capitava alle 18 e alle 22, di solito". "E questo", come riconosce Converti, "non deve più accadere". La soluzione? "Già tempo fa abbiamo chiesto a Telecom Italia di darci un'offerta all'ingrosso 4 Mbps che ci permettesse di decidere quanta banda acquistare. Abbiamo anche presentato un'interpellanza all'Authority TLC. Ma finora non ci sono stati risultati". In sostanza si accusa Telecom di aver addirittura deciso che in Italia non fosse possibile avere ADSL 4 Mbps di qualità (se non nelle zone in unbundling).
Telecom stessa vende al pubblico business un'ADSL 4 Mbps con soli 20 Kbps garantiti. Quella dell'ADSL 4 Mbps è una delle tante questioni aperte, nel conflitto tra operatori e Telecom Italia.
Nel frattempo, Wind ha trovato una possibile soluzione, che è un po' un compromesso: "Da qualche giorno abbiamo attivato un engine che, in caso di traffico elevato, dà priorità a quello più prezioso per l'utenza residenziale: navigazione, posta, VoIP". Il tutto, come ovvio, "a scapito del resto, per esempio del peer to peer. Però non credo che gli utenti possano protestare se, per un'ora al giorno, non riescono a scaricare gli MP3. Dopotutto, il regno del peer to peer è la notte, quando la banda è libera". È un sistema che funziona in modo simile al Cisco Engine, di cui Punto Informatico ha già parlato. "Questo sistema di tuning della banda è già diffuso all'estero, dove infatti riescono a dare una buona qualità ADSL anche con oversubscription di 1 a 100".
Tiscali :
Tele2In una situazione simile si trova Tiscali, che pure ha un network in unbundling (dove offre ADSL a partire da 6 Mbps), mentre in altre zone acquista all'ingrosso l'ADSL 4 Mbps. "Noi stiamo per proporre a Telecom un metodo che consenta agli operatori di migliorare le attuali condizioni", spiega Andrea Podda, CTO Tiscali Italia.
Il problema delle 4 Mbps, insomma, è troppo grande perché un operatore possa risolverlo da solo. Serve l'intervento di Telecom, che si decida ad aprire il rubinetto della banda. "Il fatto", aggiunge Podda, "è che la banda messa a disposizione da Telecom Italia a tutti gli operatori, per le ADSL 4 Mbps, è pari a quella che si garantiva quando l'offerta era con banda di picco a 1,2 Mbps. Ovviamente, alla modifica della velocità di picco la banda che l'operatore avrebbe dovuto garantire sarebbe dovuta essere superiore". È cresciuta la banda di picco, ossia quella pubblicizzata, ma non la banda reale, che sta dietro a queste ADSL. La banda larga italiana ha fatto, in altre parole, un passo avanti illusorio, quando è passata a 4 Megabit.
Arrivano conferme anche da Tele2. "In relazione alla bassa velocità delle connessioni ADSL riscontrata dai clienti, confermiamo che il problema è stato causato dalla migrazione dei profili ADSL da 1,2 Mbits a 4 Mbits", dice un portavoce dell'azienda. Famigerato upgrade. Tele2 è però ottimista: "Abbiamo provveduto ad aggiornare la capacità dei nostri sistemi per gestire i nuovi profili e abbiamo conferma della migliorata qualità del servizio in relazione alla velocità di connessione". Con una riserva: "Non possiamo in ogni caso escludere casi residui di congestione locale, non dipendenti dalla rete Tele2, i quali stiamo comunque risolvendo in collaborazione con Telecom Italia".
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