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Discussione: Vajont: 50 anni fa

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  1. #1
    Quote Originariamente inviata da vortex87 Visualizza il messaggio

    Con la precisazione di Mauro Corona:
    «Dino Buzzati, riferendosi al Vajont, spiegava che "un sasso è caduto nel bicchiere e l’acqua è andata sulla tovaglia. Ma sulla tovaglia c’erano migliaia di uomini". Si sbagliava. Perché quel sasso non è caduto, ce l’hanno buttato»
    mh... leggendo le cronache dell'epoca, mi pareva che fosse qualcosa che tutti sapevano che prima o poi sarebbe successo e che i lavori abbiano semplicemente accelerato la caduta e aggravato di molto, con la costruzione del bacino, i danni possibili; potrei ricordare male, son passati diversi anni da quando lessi le ricostruzioni, ma mi pareva ci fossero testimonianze dei valligiani in questa direzione

  2. #2
    Utente di HTML.it L'avatar di lnessuno
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    Quote Originariamente inviata da rebelia Visualizza il messaggio
    mh... leggendo le cronache dell'epoca, mi pareva che fosse qualcosa che tutti sapevano che prima o poi sarebbe successo e che i lavori abbiano semplicemente accelerato la caduta e aggravato di molto, con la costruzione del bacino, i danni possibili; potrei ricordare male, son passati diversi anni da quando lessi le ricostruzioni, ma mi pareva ci fossero testimonianze dei valligiani in questa direzione
    Qualche settimana fa ho visto un bellissimo documentario sull'argomento, vedo se lo trovo.

    A quanto ho capito la montagna era chiamata così proprio per la propria instabilità, ma non era certo che si staccasse la frana e non di sicuro di quelle proporzioni (non aveva nulla a frenarla, se non l'acqua stessa)... soprattutto, forse, non ci sarebbe stata un'onda alta centinaia di metri a schiantarsi nella valle.

  3. #3
    Quote Originariamente inviata da lnessuno Visualizza il messaggio
    soprattutto, forse, non ci sarebbe stata un'onda alta centinaia di metri a schiantarsi nella valle.
    si, e' quel che intendevo, infatti
    (senza forse)

  4. #4
    Quote Originariamente inviata da rebelia Visualizza il messaggio
    mh... leggendo le cronache dell'epoca, mi pareva che fosse qualcosa che tutti sapevano che prima o poi sarebbe successo e che i lavori abbiano semplicemente accelerato la caduta e aggravato di molto, con la costruzione del bacino, i danni possibili; potrei ricordare male, son passati diversi anni da quando lessi le ricostruzioni, ma mi pareva ci fossero testimonianze dei valligiani in questa direzione
    Secondo me, non ci fosse stata la diga si sarebbe trattato di una "normale" frana di montagna

    E' stata l'acqua dell'invaso a distruggere i paesi (oltre che a propiziare la frana "lubrificandola" da sotto): Erto è sul versante di fronte a quello della frana, e non credo sarebbe stato nemmeno sfiorato; Longarone è sì a valle, ma in una posizione fuori dall'asse di movimento della frana.

  5. #5
    Quote Originariamente inviata da vortex87 Visualizza il messaggio
    Secondo me, non ci fosse stata la diga si sarebbe trattato di una "normale" frana di montagna.
    si, anche secondo me: basta parlare con qualsiasi anziano che abita in campagna/montagna ed e' facile imbattersi in "saggezze antiche" che parlano di aree/situazioni da non sottovalutare, per non incorrere in disastri ambientali di varia natura

    in un certo senso, molti dei disastri che succedono, a mio avviso potrebbero essere evitati dando piu' ascolto a quella saggezza la'

  6. #6
    Quote Originariamente inviata da vortex87 Visualizza il messaggio
    (oltre che a propiziare la frana "lubrificandola" da sotto):
    A parte i complimenti per l'ottima scelta di termini è assolutamente vero. é stata l'acqua a rompere l'equilibrio e causare il tutto e accellerare la frana

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