Hai ragione per carità, non si può negare.
E' da dire che il mio programma per Windows può essere installato su qualsiasi versione di Windows, sia esso a 32 o 64 bit senza dover ricompilare nulla, anche se il pc è disastrato. Con Linux non è così.
Hai ragione per carità, non si può negare.
E' da dire che il mio programma per Windows può essere installato su qualsiasi versione di Windows, sia esso a 32 o 64 bit senza dover ricompilare nulla, anche se il pc è disastrato. Con Linux non è così.
Francamente non direi.
Considerato che ho proprio il compito di testarle, ne provo (e ne avrò provate) tranquillamente un centinaio, tutte quelle di distrowatch per capirci
non è proprio così.... Personalizzare in funzione delle proprie esigenze il SO e ricostruire successivamente l' iso da poter immettere in rete , non richiede competenze sdi alcun genere ...
A parte le distro dei "dilettanti" con 4 programmi aggiunti o tolti, moltissime hanno modifiche grandi, anche molto rilevanti, estremamente al di là dell'hobbista della domenica.
Conosciamo tutti i pregi di Linux, ma ritengo sia innegabile che la "micronizzazione" non aiuti.
Quando poi monto, ogni tanto, ReactOS m'interrogo su come sarebbe il "mondo" se gli sforzi fossero indirizzati nel fare qualcosa di utile in prospettiva, piuttosto che in impieghi (oggettivamente) sterili
Ti credo. Non avendo mai provato Windows 10 sono certo che i miei programmi già così come sono compilati di sicuro funzioneranno.
Linux lo uso in modo massiccio in apparati fine a se stessi, in terminali di raccolta dati, schede elettroniche per domotica - avanzamento stato di produzione e cose del genere. In questo caso però la fornitura prevede hardware e software e l'apparato nasce e muore così. Non sarà installato altro se non il mio programma appositamente scritto.