
Originariamente inviata da
BORSE84 R-OH
Non discuto i buoni propositi da cui nasce l'idea, ridurre l'incidenza della povertà in italia, però essendo un investimento a perdere (perché diciamocelo onestamente, non è un investimento destinato a tornare indietro sotto forma di aumento di lavoro, creazione di nuovo lavoro) non vorrei che poi si trovasse il sistema per sfruttarlo anche quando non ce ne sarebbe bisogno (pesando ulteriormente sulla collettività) e in Italia siamo maestri in questo.
Ti faccio un esempio, anzi due:
un amico, si è stancato di fare il lavoro che faceva, si è accordato con il datore di lavoro e adesso è in disoccupazione: ammette candidamente "adesso me la vivo, mi prendo la disoccupazione e poi si vedrà". Ok, non ha famiglia, vive con i genitori quindi non ha bollette, cibo, affitto/mutuo da pagare, probabilmente la disoccupazione gli basta.
moglie di un conoscente, lavoro indeterminato come impiegata (che a detta sua la gratificava), rimane incinta, tramite non so che modalità, si fa licenziare e ammette candidamente "adesso per 2 anni mi prendo la NASPI, sono a casa a far un ca**o, libera di vivermi i figli e il tempo con loro" si prende 1000/1200 (parole sue) euro/mese, praticamente poco meno dello stipendio che prendeva prima per non essere produttiva per il sistema.
Io COGLIONE, bestemmio ogni volta che leggo la mia busta paga.
Questo per dire che, nel paese della dolce vita, se si può approfittarsi del sistema vivendo a spese del sistema anche se non se ne avrebbe bisogno/diritto, lo si fa. E ripeto che in questo siamo maestri, quindi mi piacerebbe che questo reddito di cittadinanza non diventasse l'ennesimo caso di assistenzialismo selvaggio.