Ti racconto una storia.
Mio figlio lunedì scorso si è svegliato con una leggera febbre: 37,2.
Avvisiamo il pediatra (eravamo fuori città) il quale ci dice di tenerlo informato.
Il giorno dopo la febbre sale a 39.
Il pediatra attiva quindi la procedura di sospetto covid (obbligatoria: se hai la febbre sei sospetto covid, anche se la febbre sale per migliaia di motivi).
Siamo sempre fuori città e non possiamo fare altro che metterci in isolamento.
La notte oltre alla febbre il bimbo accusa un forte mal di pancia. Io comprendo subito che c'è un problema di infezione.
In barba agli isolamenti prendo armi e bagagli e torno in città con tutta la famiglia per chiamare il 118 (dove eravamo chissà cosa sarebbe successo).
Un litigio assurdo al telefono col 118 per farli venire (continuava ad asserire che se non c'era difficoltà respiratoria non poteva mandare ambulanza). Ho litigato perché con quella febbre non potevo andare al pronto soccorso.
Alla fine con stizza mi dice che manderà l'ambulanza.
In breve: percorso covid, tampone con risultato dopo 7 ore, dopo il risultato (negativo sia io che lui) finalmente visita dei medici.
Diagnosi: appendicite acuta.
Esito per fortuna senza intervento chirurgico. Ma il medico mi dice "meno male che siete venuti subito".
Sto seriamente pensando di acquistare armi.