Originariamente inviato da astro
Da quello che ho capito io Pisapia inizialmente aveva preso le distanze dall'assessore, poi leggendo gli insulti rivolta al Comune (non invece al solo assessore) s'è rotto...

Sul fatto che ognuno sia innocente fino al giudicato, ribadisco un mio pensiero; il principio giuridico è sacrosanto ma la vita di una società non è solo quella sancita dal Diritto: il Diritto proviene dal sentire della societas, e la societas ha la piena facoltà di avere anche altri aspetti comuni sui quali basarsi. In altre parole non sta scritto da nessuna parte che i cittadini debbano ragionare solo con quello che il mondo giuridico statuisce.
Ovvero ancora: la Giustizia assolve Rebelia (per prescrizione magari) dall'accusa di sfruttamento del lavoro minorile? O l'ha condannata solo in primo grado? Be' a me può benissimo bastare per non voler avere rapporti con lei. Perchè dovremmo sovrapporre il giudizio morale con quello processuale?
Ricordo ancora che per ogni giurista è pacifico che la verità processuale ben poco abbia a che vedere con quella sostanziale. Per cui non demandiamo l'unico giudizio possibile a quello fatto nelle aule di tribunale: è semplicemente sbagliatissimo.
Sì, ma un Comune - per espressione di uno dei suoi rappresentanti - non può precludere una libera attività a qualcuno, solo perchè gli sta sulle balle o per un giudizio di primo grado.

Le sanzioni civili e penali sono previste dal nostro codice. L'iniziativa del Comune di Milano di escludere D&G per questioni che dovrebbero invece essere giudicate e SANZIONATE dalla magistratura è un'ingerenza inaccettabile della politica nella vita privata di un'azienda.

Inoltre, non è nè corretto nè opportuno che il Comune di una città rilasci dichiarazioni del genere sulla base di un giudizio della magistratura ancora parziale. Si parla di un'attività imprenditoriale che al di là di eventuali reati commessi dai suoi amministratori (che al massimo saranno chiamati a risponderne in prima persona), dà ricchezza e lavoro a migliaia di persone.

Poi io e te possiamo esprimere i nostri giudizi, e anche le nostre "sentenze" sulla base del nostro sentimento popolare. Ma una Istituzione dello Stato non se lo può e non se lo dovrebbe permettere. Tantomeno dovrebbe permettersi di mettere i bastoni fra le ruote ad un'attività imprenditoriale per simili ragioni.

Per le pene, le sanzioni e le varie diffide esiste la magistratura.