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diciamo che in un sistema ad elezione diretta del capo del governo al quale miriamo ad arrivare, è prassi dare la carica di primo ministro al leader della coalizione vincente. Di fatto, il presidente della repubblica prende atto che tra A e B ha vinto A e propone l'incarico al leader di A. Nulla vieta che l'incarico sia proposto ad un qualsiasi esponente di A. Successivamente se tale incaricato accetta, come faceva notare wallrider, si passa alla fiducia che deve avere da entrambe le camere. Anche qui, la fiducia è certa per il leader di A, potrebbe essere in bilico per un qualsiasi esponente di A, per questo si ritorna a nominare il leader.
Confermo e rilancio, la Costituzione, questa sconosciuta!
RTFM Read That F*** Manual!!!
Miriamo ad arrivare, in un sistema perfettamente bipolare..
Peccato che l'Italia non sia questa. Noi abbiamo un sistema prettamente proporzionale, su base rappresentativa. Noi eleggiamo dei nostri rappresentanti per singolo collegio elettorale e diamo l'incarico a questi rappresentanti di legiferare per conto nostro, senza alcun vincolo di mandato.
In base ai numeri del parlamento e alle consultazioni che il PdR fa prima si da mandato a qualcuno e questo mandato deve essere confermato dalla fiducia delle camere.
Cioè, abbiamo avuto Craxi presidente del Consiglio, eh.. andatevi a vedere le percentuali che aveva Craxi.
Poi si può essere o non essere d'accordo su un governo, su una strada, su un percorso, ma non inventiamoci leggi e consuetudini a nostro uso e consumo.
finché si riesce a dare stabilità al paese non si va ad elezioni (che ricordiamolo sono un costo per il cittadino).
Anche se l'attuale situazione italiana è cambiata (ed è quello che ci contraddistingue dai paesi in cui l'elezione diretta del capo del governo funziona), finché è possibile creare un governo che ha la fiducia del parlamento, non c'è un reale motivo per cui il presidente della repubblica debba sciogliere le camere.
Diversa è la situazione in cui il governo viene "sfiduciato" dal parlamento (e non mi sembra questo il caso per adesso), ma anche qui dei tentativi di riparare si fanno prima di passare allo scioglimento.
Per come è la politica in Italia non si arriverà mai al bipolarismo e situazioni in cui nascono movimenti e ne muoiono sono all'ordine del giorno, è impensabile che per ogni nuovo partito si sciolgano le camere
Ultima modifica di valia; 12-02-2014 a 12:16 Motivo: errori grammaticali sorry
RTFM Read That F*** Manual!!!
questa è la parte su cui si può discutere: si può considerare stabile un governo che si basa su continui compromessi? E' il bene dell'Italia un governo che ha scarsa autonomia decisionale, limitato da continui veti dei partiti.. Questo ci sta e si può discutere.
Però è in mano ai partiti, sono loro che devono "togliere" la fiducia se lo ritengono corretto. Questo dice la legge e la legge è stata applicata fino ad ora, senza inventarsi Costituzioni e leggi proprie
Si può considerare stabile (non parliamo nemmeno di serietà, di morale o di qualunque cosa possa marcare la differenza fra l'Italia ed un paese democratico) un governo composto da partiti che alle elezioni erano avversari, uniti esclusivamente dal rischio di essere sopraffatti da partiti "populisti"?