Ciao, io sono un programmatore di professione, ma se ti racconto la mia storia ti accorgerai che non si parte dal "voler imparare a programmare" per arrivare a "lavorare come programmatore" perchè il percorso è inverso: chi sente dentro di sé il bisogno di programmare inizia a fare nottate imparando da solo leggendo libri, facendo e sbagliando, cercando linguaggi che gli sono più congeniali, per se stesso e non per denaro. Ad un certo punto, raggiunto un certo livello di preparazione e sicurezza, si chiederà se per caso qualcuno abbia bisogno delle sue competenze, sia come docente in qualche scuola di informatica (cosa che io ho fatto) sia all interno di una istituzione in cui è entrato con qualifiche estranee alla programmazione. Io soltanto dopo anni di studio fatti per passione ho trovato un posto di docente e programmatore di applicativi in un istitutoa scuola privata di informatica, poi ho vinto un concorso nei beni culturali come assistente tecnico ma in biblioteca hanno chiesto "per caso qualcuno di voi sa programmare.. ho alzato la manina e da allora sono programmatore alla biblioteca regionale. La programmazione è tanto difficile che solo chi la ama disinteressatamente riesce a governarla, ed il lavoro è una conseguenza quasi inaspettata, non un disegno. Non si diventa programmatori per guadagnare, lo si diventa perché dentro si è programmatori. Quale linguaggio... ti faccio dei nomi, visual basic, C, Java, c#... comincia a studiarli e vedi quale ti è più congeniale. Ai miei tempi era facile: io ho iniziato col commodore64 ed esisteva solo il basic. Ora lavoro in C# dopo anni di VB5 e di cose ne ho fatte. Però mai e poi mai avrei pensato che sarei diventato un programmatore, e bada bene: in questo forum quasi tutti insegnano a me come si programma, per dirti che una vita non basta....