Questa mattina parlavo con un amico dei risultati elettorali in Emilia Romagna.
Io sostenevo che il PD dimostra di continuare a vincere nonostante le peggio porcherie ascrivibili. Secondo il punto di vista di questo mio amico siamo invece in una fase di transizione che lui definisce di "disintossicazione".
Non so se mi ha convinto, perchè ci sto ancora ragionando pure io. Però condivido qui con voi il suo punto di vista:
La sua analisi parte dall'osservazione del numero di voti. Non delle percentuali, ma del numero di voti.
Rispetto alle precedenti regionali del 2010:
il PD ha perduto oltre 300.000 voti (da 850.000 a 530.000)
il PDL ha perduto oltre 400.000 voti (da 500.000 a 100.000)
la Lega ne ha perduti oltre 50.000 (da 280.000 a 230.000)
Sel ne ha guadagnati circa 1.000 (da 37.000 a 38.000)
M5S ne ha guadagnati circa 32.000 (da 126.000 a 158.000)
Quindi secondo lui cosa sta accadendo?
La maggioranza delle persone si sono stancate dei soliti PD e PDL e non li hanno votati. Ma al tempo stesso è difficile per uno che ha votato magari per 10 anni lo stesso partito, cambiare voto immediatamente: gli occorre spesso un giro di pausa, di decantazione, per decidere di votare per chi "glie l'aveva detto che si sbagliava".
Secondo la sua teoria, al prossimo giro elettorale regionale (per restare a "parità di tipo di elezione", fra 3 o 4 anni) si potrebbe assistere ad una crescita di SEL o M5S o altri partiti oggi neppure esistenti, alternativi al PD, PDL e Lega.
Trovo che la cosa abbia una certa logica, anche se non so se il meccanismo sia poi così automatico...