Da imprenditore io posso dire che vorrei misure dal governo che mettessero le anziende italiane in condizione di assumere, non di licenziare. Ad agevolare i licenziamenti ci sta già pensando la crisi da parecchi anni ormai. Comunque io non ho aperto la mia azienda con l'idea di licenziare le persone che ho assunto per lavorarci, anzi... semmai con la speranza di assumerne sempre di più.

E che sia difficile licenziare oggi in Italia è una panzana ridicola: basta guardare ogni giorno quanta gente perde il lavoro.

In linea di principio generale, non c'è imprenditore al mondo che sia interessato a licenziare i propri dipendenti. Semmai, al contrario, qualsiasi imprenditore al mondo sano di mente spera e cerca in tutti i modi di dover un giorno aumentare il numero degli impiegati (perchè vuol dire che gli affari vanno bene e l'azienda cresce).

Si licenzia, salvo i casi di mobbing o sessismo che andrebbero regolati con leggi specifiche, solo in casi estremi quando l'azienda va male e non riesce più a produrre quanto il suo numero di impiegati imporrebbe per stare in piedi.

Il mio parere sul jobsact? al di la di mille altre cosiderazioni negative che si potrebbero fare, quella principale è che ancora una volta si pensa ad un legge che riduce i diritti dei lavoratori, di riflesso i salari, e permette licenziamenti più semplici quando sarebbe estremamente necessario pensare invece a leggi e misure per rilanciare l'impresa e permettere a tutti gli imprenditori d'Italia di tornare a lavorare in un ambiente sano, fertile e che permetta di investire sul futuro della propria azienda e quindi anche, di conseguenza, di assumere nuovi lavoratori.

Ma "ce lo chiede l'Europa" (ti tagliare salari e diritti dei lavoratori per competere sul mercato) e quindi via... mettiamoci ancora tutti a novanta e facciamoci sodomizzare dal "nuovo" che avanza. (Io direi che "basta e avanza...").