MILANO - Il sindaco di Milano Letizia Moratti è indagata per abuso d'ufficio: consulenze d'oro e assunzioni illecite di manager. Un dirigente aveva nel curriculum solo il fatto di aver lavorato nella comunità di San Patrignano; un altro, un fotografo, sembra sia stato premiato unicamente perchè aveva partecipato alla campagna elettorale del sindaco. "Sono assolutamente tranquilla", ha commentato il sindaco. "Lasciamo che la magistratura possa compiere le sue indagini".
Nell'inchiesta affidata al pm Alfredo Robledo, sono coinvolti anche quattro manager comunali: Giampiero Borghini, ex sindaco di Milano ed attuale direttore generale comunale, il cosiddetto city manager; la sua vice Rita Amabile e Federico Bordogna, ex direttore generale delle risorse umane ed attuale direttore centrale al decentramento, indagati per concussione. Con loro, ma per truffa aggravata, inquisito anche il capo di gabinetto Alberto Bonetti Baroggi.
Perquisizioni e acquisizioni di documenti sono stati ordinati dal pm alla Guardia di finanza che ha inviato a Palazzo Marino una pattuglia di militari del nucleo spesa pubblica. Molte le carte sequestrate negli uffici dei cinque indagati e tante, "plurimi e concordanti" tiene a precisare la procura, le testimonianze raccolte dagli investigatori.
Sembra che la Moratti abbia assunto una novantina di dirigenti senza rispettare i criteri di trasparenza imposti dalla legge. Addirittura una decina di dirigenti di alto livello sono stati indotti ad andare in pensione per lasciare spazio ai nuovi colleghi scelti dal sindaco: proprio domani l'amministrazione comunale li ha convocati per una cerimonia di ringraziamento.
Il reato per cui è indagato il sindaco è contenuto nell'articolo 323 del codice penale: abuso d'ufficio punito da 6 mesi a tre anni. Se da un lato spetta proprio al sindaco l'individuazione delle persone da nominare dirigenti, dall'altro, per assumerli, il primo cittadino deve rispettare determinati criteri come la ricerca interna con pubblicità dell'incarico, i requisiti di professionalità e la comparazione fra curricula vitae diversi. Procedure che, secondo l'accusa, Letizia Moratti non avrebbe rispettato.
Tutt'altro, replica il sindaco: "L'attività di indagine - spiega la Moratti - riguarda dirigenti nominati all'inizio del mio mandato. L'attività di riorganizzazione che abbiamo fatto ha portato maggiore efficienza nella macchina del comune, permettendo più investimenti per i servizi ai cittadini, 94 milioni di euro in due anni, e ad abbassare le tasse. Ecco perchè sono orgogliosa della riorganizzazione che ho fatto. La rifarei''.
Una simile indagine è condotta parallelamente anche dalla magistratura contabile della Corte dei Conti. Nel mirino, oltre alla nomina di super dirigenti, la scelta del sindaco di affidare proficue consulenze a professionisti esterni. All'origine dell'inchiesta giudiziaria un esposto dell'opposizione in cui si legge che la giunta milanese ha deliberato, tra il settembre e l'ottobre di una anno fa, l'assunzione di "non meno di 63 persone" con contratto di lavoro subordinato che ha come termine la scadenza del mandato elettorale, il 2011. Tra questi 63, ci sarebbero 49 dirigenti per un costo di oltre 9 milioni di euro l'anno. Poi ci sono altri super consulenti presi all'esterno dell'amministrazione , non assunti ma pagati a prestazione. Per loro, nel bilancio comunale del 2007, si prevede una spesa di 40 milioni e 607 mila euro: un milione in più rispetto al 2006.
(29 novembre 2007)