Le aziende che mandano poveri ragazzi a fare il porta a porta, da gente che sta lavorando, per vendere contratti. Che siano cellulari, forniture elettriche, pecorino sardo (e non sto scherzando).
Se io ho bisogno di qualcosa, muovo il sedere e vado a comprarlo. Non voglio, soprattutto in orario di lavoro, trovarmi gruppi di due persone che insistono e insistono e insistono e insistono a voler farmi cambiare operatore telefonico/di internet/elettrico o vendermi del formaggio sardo (e non sto scherzando).
Ora, siccome c'è un regolamento, almeno qui a Firenze, che impedisce il volantinaggio pubblicitario nelle cassette della posta tradizionali e nei vetri delle auto (si possono chiamare i vigili urbani e l'agenzia che fa la pubblicità si becca una bella multa), e siccome hanno vietato il marketing telefonico, allora mandano questi poveri ragazzi in lungo e in largo, spesso fuori dalla città in cui vivono, ad appioppare prodotti che NON MI SERVONO, o che, in caso mi servissero, comprerei in un negozio a cui potermi in seguito rivolgere, visto che questi tizi non esistono, oggi lavorano per questi, domani non esistono più nell'azienda, anzi, chiude anche l'azienda che li manda a fare questi giri. Ribadisco che non ce l'ho con i ragazzi, ma con chi li manda. Molto probabilmente non hanno nemmeno un fisso e un rimborso spese, saranno solo a provvigione. Un po' come non sopporto i call center, che sono l'inadeguatezza fatta lavoro, non sanno mai niente, non esiste per due volte lo stesso operatore, e non risolvono mai i problemi. Ovviamente quando c'era l'ufficio fisico le cose funzionavano diversamente.
Ok, sono ripetitivo.