I servizi segreti italiani hanno ricevuto un preciso avviso dagli uomini di Bin Laden: trattate bene i nostri prigionieri e non vi azzardate a portarli in Italia, altrimenti ve la faremo pagare, cara e salata, prendendo noi, in ostaggio, 90 italiani; e state certi che ne sgozzeremmo uno al giorno.
Siccome da quelle parti del Corno d’Africa di civili italiani ce ne sono più di 90, e questi di Bin Laden semplicemente lì “sono lo Stato”, il Governo italiano ha preso una decisione all’Italiana: l’operazione “vascello fantasma” l’hanno ribattezzata, con sarcasmo, al ministero degli Interni. Ossia tenersi i detenuti, ma non fare tornare più in Italia la Maestrale. Che, invece, sarebbe dovuta tornare a Taranto tra il 7 e l’8 giugno. Anzi, uno della Croce Rossa somala (!?), riuscito a salire sulla nave italiana, è scoppiato a ridere vedendo come se la passano bene i nove detenuti, che hanno pure due ore d’aria con tanto di sdraio e drink tropicali, e per pranzo e cena un ricco menù dietetico, sotto lo sguardo allibito dei nostri guerrieri di guardia militare ai prigionieri.
Adesso avete capito l’ira di Maroni, dei nostri servizi segreti e delle alte gerarchie militari! Che risponde al seguente ragionamento: se ci sentiamo “sottoscopa” per 9 straccioni di pirati africani, al servizio di un misconosciuto corrispondente somalo (in franchising) di Bin Laden, come faremo a sopportare (e supportare) la prigionia in Italia di tre (o sei) terroristi ufficiali, eroici quadri politici di Bin Laden - peraltro arabi ed islamici di razza pura – caratterizzati, ancor peggio, dalle “stimmate” di martiri provenienti da Guantanamo?
Capite perché è partita, dal Ministero degli Interni e dalle gerarchie militari italiane, l’invettiva dialettale di “pistola”, quando Berlusconi ha prontamente accettato da Obama – ansioso di poter raccontare in Italia di avere fatto un favore da amico al presidente “abbronzato” - ciò che sinora aveva accettato concretamente di fare solo il grande e potente stato occidentale e caraibico di Bermuda! Capite, forse ancor di più, il disagio dei nostri marinai della Maestrale, che da 26 giorni “si annacano”, senza prospettiva di approdo, un carico (politico) praticamente peggio della nitroglicerina.