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  1. #1

    I Mark Zuckerberg europei.

    Salve a tutti!
    C'è una domanda che mi ronza in testa da un po', ovvero: chi sono i "Mark Zuckerberg" europei?!
    Voglio dire, ogni giorno se ne sente una nuova su questi "eroi" moderni che guadagnano cifre mostruose grazie al web; dal caro "mister facebook" a Larry Page e Sergey Brin, passando per gli orientali Yoshikazu Tanaka, Robin Li, ecc...ma difficilmente giungono notizie di paperoni telematici europei, e men che meno italiani.
    Ma qual è il motivo? Forse che qui da noi mancano le idee per siti capaci di sfondare? Mancano finanziatori coraggiosi? O cosa?
    Supponiamo, ad es., che io abbia un'idea interessante, potenzialmente molto produttiva: che speranze avrei di vederla realizzare, e di andare oltre alla prospettiva di "spiccioli" che potrei guadagnare col solo AdSense? E' davvero così difficile, in questa parte del mondo, trasformare i propri siti in una vera e propria impresa?
    A voi la palla!

  2. #2

  3. #3
    stavo per postare la stessa storia postata da filippo....quella storia è emblematica del perchè i Zuckerberg non compaiono in Europa e non perchè siamo più stupidi degli americani ( hehe vi sfido ad andarci negli USA e poi capirete che l'EU ha un'intelligenza media almeno doppia )

    il problema reale è che per mettere su quelle baracche occorrono decine se non centinaia di milioni di euro.....avere un paio di sitarelli e 3-4 server è facile, avere qualche centinaio di migliaia di server è ben altra cosa....

    da noi non c'è la cultura dell'impresa e badate che la colpa non è solo/sempre degli imprenditori quanto piuttosto della politica e delle assurde leggi che fa....secondo voi perchè gli imprenditori stranieri non investono in Italia? ricordate il casino che fecero con i casinò online? quella fu un'occasione persa, l'occasione di attirare investimenti esteri, aprire il nostro mercato e vedere gli altri mercati aperti ai nostri operatori

    ed è così per tutto, dalla tv fino alla pulitura dei gabinetti....la verità è che in Italia si opera per interessi privati e le corporazioni che hanno il potere non vogliono mollare....ricordate perchè cadde il governo Prodi? Mastella? mmm un bell'ariete, ma la verità fu che un certo Bersani partì con un piano di liberalizzazioni che coinvolgevano qualsiasi settore....ricordate il casino che fecero i farmacisti? ricordate gli avvocati che gridavano come ossessi?

    questa gente non vuole perdere il potere e vede i nuovi cervelli, i giovani con tante idee come nemici da abbattere....nel mondo anglosassone, invece, il controllo viene mantenuto tramite gli investimenti nelle società di nuova costituzione

    sei Larry Page? hai una nuova idea? benissimo, vieni qua, mettiamoci insieme, io ti dò i soldi, tu metti l'idea....poi ti dò il 40% di quote della nuova azienda e io mi tengo l'altro 60%

    la differenza è che lì chi ha il potere pensa a far soldi con nuove idee, qui invece vogliono mantenere lo status quo...il risultato è che lì vanno avanti e arricchiscono il loro Paese, qui invece ( per difendere gli interessi di poche vecchie vacche ) blocchiamo l'evoluzione del nostro Paese

  4. #4
    Vi ringrazio delle preziose risposte!
    In effetti, il panorama delle startup italiane sembra ancora piuttosto desolante (per usare un eufemismo!).
    Considerando, inoltre, che sono già un "vecchietto" di quasi 31 anni, laureato in Fisica, disoccupato e "bamboccione", mi sa che sono costretto a mettermi l'animo in pace e a riporre nel cassetto certe strane idee...

  5. #5
    Originariamente inviato da timeman80
    Vi ringrazio delle preziose risposte!
    In effetti, il panorama delle startup italiane sembra ancora piuttosto desolante (per usare un eufemismo!).
    Considerando, inoltre, che sono già un "vecchietto" di quasi 31 anni, laureato in Fisica, disoccupato e "bamboccione", mi sa che sono costretto a mettermi l'animo in pace e a riporre nel cassetto certe strane idee...
    Oppure prendi il primo volo per, almeno, Londra ....un'oretta e mezza e ti ritrovi nel 21° secolo

  6. #6
    Beh, volare all'estero mi sembra una resa senza condizioni, il riconoscimento definitivo dell'impossibilità di un cambiamento.

    Le esperienze all'estero andrebbero fatte alla fine delle superiori o giù di lì per riuscire a entrare in contatto con mentalità diverse e poi, se positive, cercare di importarle e riprodurle qui da noi.

  7. #7
    Originariamente inviato da bits_dont_bite
    Beh, volare all'estero mi sembra una resa senza condizioni, il riconoscimento definitivo dell'impossibilità di un cambiamento.

    Le esperienze all'estero andrebbero fatte alla fine delle superiori o giù di lì per riuscire a entrare in contatto con mentalità diverse e poi, se positive, cercare di importarle e riprodurle qui da noi.
    il problema è che non puoi importare nulla, se nel momento in cui proponi anche un piccolo cambiamento vieni bollato alla stregua di un terrorista

    non dimentichiamo che gli imprenditori italiani per riuscire a fare qualcosa di utile devono o farsi amici i politici o agire illegalmente.....come non ricordare quando Silvio trasmetteva al limite della legalità su telemilano e dovette fare ricorso a tutte le sue conoscenze per far approvare una legge che liberalizzasse un pochino le frequenze radiotelevisive

    di questo passo non si va da nessuna parte e purtroppo la singola persona si trova di fronte un sistema che va in una direzione reazionaria....purtroppo la nostra mentalità di stampo latino è completamente opposta a quella di stampo anglosassone dove ogni cosa è permessa fino a quando non c'è una legge specifica che la vieta

    da noi invece ci vogliono leggi specifiche che approvano certe attività altrimenti puoi finire sotto la ghigliottina del primo che ti mette gli occhi addosso

    sono decenni che ci sono settori volutamente non regolati che vengono mantenuti borderline proprio per permettere a chi ha potere e denaro di potervi operare senza problemi, tanto loro possono permettersi avvocati con tanti amici nel settore giuridico

    p.s. manco a farlo apposta vado su tomshw e che ti leggo? http://www.tomshw.it/cont/news/censu...o/29264/1.html

    ovviamente per la giustizia italiana tutti coloro che operano su internet sono pedofili, terroristi, mafiosi, pornografi e biscazzieri illegali

  8. #8

  9. #9
    Originariamente inviato da paolino_delta_t


    di questo passo non si va da nessuna parte e purtroppo la singola persona si trova di fronte un sistema che va in una direzione reazionaria....purtroppo la nostra mentalità di stampo latino è completamente opposta a quella di stampo anglosassone dove ogni cosa è permessa fino a quando non c'è una legge specifica che la vieta
    Questo, in un certo senso, lo condivido e, sempre in un certo senso, è ancora più grave della faccenda delle corporazioni. Le corporazioni sono fatte di individui e se tu e io fossimo notai ci sarebbero altissime probabilità che voteremmo per il mantenimento dello status quo.

    La politica non ha solo arraffato a piene mani ma ha anche foraggiato tantissimi individui ed è quella la ragione per cui, a mio avviso, i politicanti italiani si trovano sempre al loro posto.

    Il problema è la mentalità ma non mi sento di poter dire che abbiamo una sorta di tara genetica, un destino ineluttabile dal quale non possiamo sfuggire...

    Siamo o non siamo un Paese del G8, un paese tra i più industrializzati al mondo? ( vabbè, sono il primo io ad essere sempre sorpreso di questa cosa... ) Qualcosa dalla fine della seconda guerra mondiale lo abbiamo pur fatto. BAsterebbe solo una rivoluzione culturale, in fondo...!

  10. #10
    Originariamente inviato da Davide Arnesano
    Occhio che gli italiani non mancano: http://www.oneweb20.it/29/01/2011/ec...+International
    Eh?! Ciaopeople??!
    Com'è che non ne ho mai sentito parlare? (ma poi, com'è il conto in banca di questo Gianluca Cozzolino? )

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