Poco prima delle 10, due uomini e Rosa Donzelli sono entrati a volto scoperto, fingendosi clienti. Uno di loro ha estratto una pistola, ha colpito al capo Cifola, gli ha legato i polsi e gli ha intimato di rivelare il numero della cassaforte. Il negoziante è riuscito a premere il pulsante dell'allarme collegato con il cellulare del padre Duilio, 77 anni.
Da quel momento, la rapina ha assunto un'altra dinamica. L'anziano, che era in casa, è corso davanti al negozio: «Dall'esterno - racconta - ho visto mio figlio sanguinante e uno dei banditi che, dall'interno, mi ha puntato la pistola addosso, dicendomi di entrare». Duilio si è allora aggrappato alla maniglia, cercando di impedire al malvivente di aprire la porta. «Gli ho schiacciato una mano, sentivo che gridava: "Vi ammazzo tutti e due"... ».
La situazione è precipitata. La maniglia a cui era aggrappato Duilio ha ceduto all'improvviso e l'uomo è caduto in mezzo alla strada, attirando l'attenzione di alcuni clienti di un vicino bar. La banda si è allora data alla fuga ed è stato in quell'attimo che l'orafo Francesco, al quale i malviventi avevano liberato i polsi per farsi aprire la cassaforte, ha preso la pistola e ha sparato contro Rosa Donzelli, che stava fuggendo con il bottino. La donna è crollata a terra davanti alla vetrina, mentre i suoi complici fuggivano sull'auto guidata dalla seconda rapinatrice della banda. Poi sono arrivati i carabinieri. Poi la gente. E gli applausi davanti al cadavere di Rosa, la bionda della banda.