per metasemantico si intende un linguaggio basato sulle stesse regole del nostro linguaggio, ma contenente, in parte, parole inventate, che assumono il significato in base a fattori diversi (onomatopee, contesto, forma della parola...).
Fosco Maraini, il padre di Dacia, ne ha scritte alcune:

Il lonfo

Il lonfo non vaterca né gluisce
e molto raramente barigatta,
ma quando soffia il bego a bisce bisce
sdilenca un poco, e gnagio s'archipatta.
È frusco il lonfo! È pieno di lupigna
arrafferìa malversa e sofolenta!
Se cionfi ti sbiduglia e t'arrupigna
se lugri ti botalla e ti criventa.
Eppure il vecchio lonfo ammargelluto
che bete e zugghia e fonca nei trombazzi
fa lègica busìa, fa gisbuto;
e quasi quasi, in segno di sberdazzi
gli affarfaresti un gniffo. Ma lui zuto
t'alloppa, ti sbernecchia; e tu l'accazzi.
Non riesco a capire se sono io poco incline all'innovazione, o questo nn aveva un cazz da fare...