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Discussione: Serietà e competenza.

  1. #11
    Quote Originariamente inviata da Nuvolari2 Visualizza il messaggio
    è colpa di quelli di prima è una giustificazione che vale per chi arriva e cerca di cambiare le cose con buona fede, buona volontà e metodi nuovi.
    ah, ecco

    Per intenderci Renzi è uno che è in politica dai tempi di De Mita
    capiamoci: sono ancora i tempi di de mita, quindi anche il m5s lo e'; se invece intendi quando de mita era in parlamento, renzi allora ancora manco votava... ma suppongo che questo sia irrilevante

    pero' vedo che l'italia ormai non la salva piu' nessuno, cosi' se mai avremo un governo m5s c'e' gia' la scusa pronta e bon, problema risolto

  2. #12
    Utente di HTML.it L'avatar di Max Della Pena
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    Non capisco perchè si parli di incompetenza quando si parla dei 5 stelle. Semmai mi sembrano molto più preparati per esempio dell'attuale governo, visto che sono in grado di smascherare a tempo di record e con largo anticipo tutte le porcate che Pd e Berlusconi stanno proponendo.

    all'opposizione stanno facendo quello che da 40 anni non si vedeva più in Italia (e infatti gli italiani manco si rendono conto di cosa significhi).

    ma del resto tutto questo è irrilevante ormai: capaci o incapaci che siano, ormai non c'è più margine di manovra per nessuno. Speriamo solo che sia una catastrofe rapida e che riesca a insegnare qualcosa alle nuove generazioni. La nostra e per i prossimi 10/20 anni la vedo molto dura.
    Caro il nostro pluriiridato d'altri tempi, si parla di incompetenza perchè molto probabilmente si crede che non riusciranno mai ad essere all'altezza della vecchia classe politica.

    Suvvia, non crederà veramente che se mettiamo in mano dei rimborsi elettorali a costoro saranno capaci di farseli portar via dal tesoriere di turno?

    Lei pensa veramente che questi dilettanti possano pensare in maniera diversa e senza alcun legame con i poteri forti, che possano veramente pensare di fare meglio dell'attuale classe politica?

    Menti come la Madia, solo per citarLe un esempio, sono sconosciute per questo movimento, è troppo elevata la sua capacità e la conoscenza delle problematiche sulla pubblica amministrazione e sulla semplificazione per poter essere avvicinata da un nugolo di perfetti inesperti eletti tra le fila del M5S.

    Lo spessore della nostra attuale classe politica, la moralità, la capacità di governare è ampiamente stata dimostrata negli ultimi decenni, pensare diversamente è un insulto all'intelligenza delle persone.


    Spero di averLa fatta sorridere caro Lei.
    Mi chiedo, caro Alberto, se questo antifascismo rabbioso che viene sfogato nelle piazze oggi a fascismo finito, non sia in fondo un’arma di distrazione che la classe dominante usa su studenti e lavoratori per vincolare il dissenso.

  3. #13
    Quote Originariamente inviata da rebelia Visualizza il messaggio
    ah, ecco



    capiamoci: sono ancora i tempi di de mita, quindi anche il m5s lo e'; se invece intendi quando de mita era in parlamento, renzi allora ancora manco votava... ma suppongo che questo sia irrilevante

    pero' vedo che l'italia ormai non la salva piu' nessuno, cosi' se mai avremo un governo m5s c'e' gia' la scusa pronta e bon, problema risolto
    molto semplice da capire:
    http://www.giornalettismo.com/wp-con...zi-foto-10.jpg

    o vogliamo parlare di come Renzi sia diventato sindaco di Firenze grazie all'appoggio di Verdini? O di come stia riformando la Costituzione in modo radicale con il pregiudicato più famoso d'Italia, presidente di un partito in odore di mafia? Quello per intenderci che fino a ieri tutto il popolo PD schifava augurandosi per lui carcere e neutralizzazione politica.
    Questo è il nuovo secondo te?

    Sul fatto che l'Italia non la salva più nessuno: non è una scusa, è un dato di fatto. E tra l'altro in un altro post ho anche scritto che al prossimo giro non voterò più per il m5s, quindi la mia osservazione non è proprio una scusa, semmai una pura e semplice opinione personale.
    «Nella mia carriera ho sbagliato più di novemila tiri. Ho perso quasi trecento partite. Ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l'ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto» - Michael Jordan

    «Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.» - Gandhi

  4. #14
    Quote Originariamente inviata da Max Della Pena Visualizza il messaggio
    Caro il nostro pluriiridato d'altri tempi, si parla di incompetenza perchè molto probabilmente si crede che non riusciranno mai ad essere all'altezza della vecchia classe politica.

    Suvvia, non crederà veramente che se mettiamo in mano dei rimborsi elettorali a costoro saranno capaci di farseli portar via dal tesoriere di turno?

    Lei pensa veramente che questi dilettanti possano pensare in maniera diversa e senza alcun legame con i poteri forti, che possano veramente pensare di fare meglio dell'attuale classe politica?

    Menti come la Madia, solo per citarLe un esempio, sono sconosciute per questo movimento, è troppo elevata la sua capacità e la conoscenza delle problematiche sulla pubblica amministrazione e sulla semplificazione per poter essere avvicinata da un nugolo di perfetti inesperti eletti tra le fila del M5S.

    Lo spessore della nostra attuale classe politica, la moralità, la capacità di governare è ampiamente stata dimostrata negli ultimi decenni, pensare diversamente è un insulto all'intelligenza delle persone.


    Spero di averLa fatta sorridere caro Lei.
    «Nella mia carriera ho sbagliato più di novemila tiri. Ho perso quasi trecento partite. Ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l'ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto» - Michael Jordan

    «Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.» - Gandhi

  5. #15
    Utente di HTML.it L'avatar di Max Della Pena
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    Quote Originariamente inviata da Nuvolari2 Visualizza il messaggio
    molto semplice da capire:
    http://www.giornalettismo.com/wp-con...zi-foto-10.jpg

    o vogliamo parlare di come Renzi sia diventato sindaco di Firenze grazie all'appoggio di Verdini? O di come stia riformando la Costituzione in modo radicale con il pregiudicato più famoso d'Italia, presidente di un partito in odore di mafia? Quello per intenderci che fino a ieri tutto il popolo PD schifava augurandosi per lui carcere e neutralizzazione politica.
    Questo è il nuovo secondo te?

    Sul fatto che l'Italia non la salva più nessuno: non è una scusa, è un dato di fatto. E tra l'altro in un altro post ho anche scritto che al prossimo giro non voterò più per il m5s, quindi la mia osservazione non è proprio una scusa, semmai una pura e semplice opinione personale.
    Volendo farLa sorridere di nuovo, Le agevolo una lettura tratta da questo libercolo, solamente per farLe capire che a certi livelli non si arriva per caso, si metta quindi l'anima in pace, il M5S non avrà mai rappresentanti di siffatta caratura amiciziamentale, abbia un buon pomeriggio.




    Marianna Madia, l’inesperienza al potere



    Bella, bionda, in gamba e con gli amici giusti. Marianna Madia, promettente ricercatrice scoperta da Enrico Letta, ex fidanzata del figlio di Giorgio Napolitano, portata in parlamento da Veltroni, è una delle deputate più interessanti del Pd. Ai più, la carriera lampo di Madia ingenera il dubbio amletico: raro esempio di meritocrazia o classica raccomandazione? Il padre Stefano Madia, attore e giornalista Rai, consigliere comunale a Roma nella lista civica per Veltroni, muore a soli 49 anni nel dicembre del 2004. Lei vive con la madre a Fregene. I brillanti risultati dopo la maturità francese al Lycée Chateaubriand di Roma l’inducono ad affacciarsi alla vita pubblica. Nel corso di una conferenza conosce Enrico Letta che la invita ad Arel, il prestigioso pensatoio fondato trent’anni prima da Beniamino Andreatta. Lei si presenta con il curriculum giocoforza scarno, sovrascrivendo: «Laurea con lode prevista per il prossimo 26 marzo 2004». La previsione si rivela azzeccata, sia per il 110 e lode in Scienze politiche, sia per il ruolo di coordinatrice dell’Osservatorio energia e ambiente in Arel. Marianna fila come un Frecciarossa: consegue il dottorato di ricerca in Economia del lavoro all’Imt di Lucca, coordina la rivista mensile telematica «Europa Lavoro Economia» (Ele), cura un blog all’avanguardia (Marianna Madia blog) da cui si rivolge soprattutto ai giovani precari. Il desiderio di sfondare non pone limiti alla Provvidenza. Madia partecipa come ospite fra il pubblico alla trasmissione Economix in onda a notte fonda su Rai3. Da comparsa a protagonista il passo è breve: partecipa alla realizzazione di eCubo, programma di Rai Educational dedicato a economia, energia ed ecologia, che sarà premiato al festival europeo Green Wave 21° Century. Però la ragazza acqua e sapone, con i boccoli e le fossette, alla tv preferisce la lettura e gli incontri. Nel 2007 pubblica per Il Mulino Un welfare anziano. Invecchiamento della popolazione o ringiovanimento della società e scrive sul quadrimestrale «Arel rivista». Di certo non sono un freno la parentela con il legale dei Mastella Titta Madia, fratello del padre Stefano, e l’amico di famiglia Walter Veltroni. Nel 2008 è proprio l’«operazione rinnovamento» del segretario del Pd a catapultarla alla Camera dei deputati: fuori l’ottantenne Ciriaco De Mita, dentro la ventottenne Marianna sul trono di capolista nel Lazio. Lei si presenta alla stampa rivendicando la «straordinaria inesperienza» politica, parlando di «rivoluzione dolce» e di impegno per l’ambiente al primo punto. L’ex presidente Francesco Cossiga scrive una lettera, pubblicata sul quotidiano «Il Tempo», in cui la invita a lasciar perdere e a metter su famiglia. La tenace Marianna risponde ottenendo un invito a casa Cossiga. La democratica emergente è un’ospite gradita nelle stanze del Quirinale, essendo stata la compagna di Giulio Napolitano, collaboratore di Arel: «Be’, sono stata a cena, sul Colle, una sola volta. Ma non credo che, ai lettori del “Corriere”, interessino le mie vicende amorose. Specie se sono finite». In seguito si fidanza con Mario Gianani, da cui ha un figlio. Gianani è un produttore cinematografico in società con Saverio Costanzo e Lorenzo Mieli, figli di Maurizio e Paolo, rispettivamente direttori del Maurizio Costanzo Show e di Rcs. In parlamento Marianna si accomoda a fianco di D’Alema, del quale tesse le lodi a più riprese. Contraria all’aborto, apprezza Ségolène Royal anche per la capacità di conciliare vita politica e quattro figli. Madia fa parte dei ventidue democratici assenti in aula durante l’approvazione dello scudo fiscale: quel giorno si trovava in Brasile per alcuni accertamenti clinici. È membro della Commissione permanente lavoro pubblico e privato, dove insiste sul tema del precariato. L’onorevole Madia presenta una proposta di legge con Cesare Damiano, Livia Turco, Giulio Santagata e Arturo Parisi per il superamento del dualismo nel mercato del lavoro e l’allargamento dei diritti. Nel 2011 pubblica Precari. Storie di un’Italia che lavora, analisi critica delle politiche del governo Berlusconi con prefazione del segretario della Cgil Susanna Camusso. Nello stesso anno entra nel comitato di redazione della rivista «Italianieuropei», dell’omonima fondazione di Massimo D’Alema, ma non dimentica le origini insediandosi nel comitato direttivo di Arel. Nel dicembre del 2012, finalmente, arrivano le consultazioni primarie, chiave per il lavacro ex post della mancanza di gavetta nel partito. Per Madia è la prova del nove. Raccoglie 500 firme in pochi giorni e 5000 consensi fra gli elettori: «Ho cercato tutte le persone con cui ho lavorato in questi cinque anni. Gente che conoscevo, niente liste preconfezionate. Ho fatto incontri, mandato centinaia di sms e di mail, ma non in batteria, personalizzate, creando tipo delle catene di Sant’Antonio, ma soprattutto sono stata ininterrottamente al telefono, ho l’orecchio fuso […]. Ho capito molti meccanismi nel partito, di cui mi sento una nativa. Ci sono tanti aspetti da perfezionare, nella federazione romana». Non può mancare un pensiero per D’Alema: «Lui è un padre nobile del partito, non si mette a fare campagna. Però in ogni caso mi mancherà. Nessuno sarà mai come lui». A sorpresa, appena rieletta, l’onorevole Madia si scaglia contro il partito: «Nel Pd a livello nazionale ho visto piccole e mediocri filiere di potere. A livello locale, e parlo di Roma, facendo le primarie dei parlamentari ho visto, non ho paura a dirlo, delle vere e proprie piccole associazioni a delinquere sul territorio».
    Mi chiedo, caro Alberto, se questo antifascismo rabbioso che viene sfogato nelle piazze oggi a fascismo finito, non sia in fondo un’arma di distrazione che la classe dominante usa su studenti e lavoratori per vincolare il dissenso.

  6. #16
    Quote Originariamente inviata da Nuvolari2 Visualizza il messaggio
    è colpa di quelli di prima è una giustificazione che vale per chi arriva e cerca di cambiare le cose con buona fede, buona volontà e metodi nuovi.

    Per intenderci Renzi è uno che è in politica dai tempi di De Mita (e si vede) e infatti la scuola è sempre la stessa: favori, lobby, conflitto di interessi, inciuci, compromessi... Nulla di nuovo sotto al sole. Tra l'altro non solo non è un uomo "nuovo" ma è pure espressione del più vecchio e consolidato apparato politico d'Italia. Quindi sì: il giorno che andrà al governo qualcuno (5 stelle o altri) che non sia espressione del Pd o dell'ex Pdl (alleati inclusi), allora quello potrà dire: "ora vediamo come risolvere i casini che hanno fatto quelli di prima".

    Finchè ci saranno governi di espressione Pd o ex Pdl semplicemente sono LORO quelli di prima!

    Ma ripeto: ormai l'Italia non la salva più nessuno. Deve prima picchiare il muso per terra, poi se ne riparla.





    Il nuovo che avanza:

    http://temi.repubblica.it/micromega-...page=undefined
    di Piergiorgio Odifreddi

    Alle elezioni del 2008, Walter Veltroni usa le prerogative del porcellum per candidare capolista alla Camera per il Pd nella XV circoscrizione del Lazio la sconosciuta ventisettenne Marianna Madia. Alla conferenza stampa di presentazione, agli attoniti giornalisti la signorina dichiara gigionescamente di “portare in dote la propria inesperienza”.

    In realtà è una raccomandata di ferro, con un pedigree lungo come il catalogo del Don Giovanni. E’ pronipote di Titta Madia, deputato del Regno con Mussolini, e della Repubblica con Almirante. E’ figlia di un amico di Veltroni, giornalista Rai e attore. E’ fidanzata del figlio di Giorgio Napolitano. E’ stagista al centro studi Ariel di Enrico Letta. La sua candidatura è dunque espressione del più antico e squallido nepotismo, mascherato da novità giovanilista e femminista. E fa scandalo per il favoritismo, come dovrebbe.

    In parlamento la Madia brilla come una delle 22 stelle del Pd che non partecipano, con assenze ingiustificate, al voto sullo scudo fiscale proposto da Berlusconi, che passa per 20 voti: dunque, è direttamente responsabile per la mancata caduta del governo, che aveva posto la fiducia sul decreto legge. Di nuovo fa scandalo, questa volta per l’assenteismo. La sua scusa: stava andando in Brasile per una visita medica, come una qualunque figlia di papà.

    Invece di essere cacciata a pedate, viene ripresentata col porcellum anche alle elezioni del 2013. Ma poi arriva il grande Rottamatore, e la sua sorte dovrebbe essere segnata. Invece, entra nella segreteria del partito dopo l’elezione a segretario di Renzi, e ora viene addirittura catapultata da lui nel suo governo: ministra della Semplificazione, ovviamente, visto che più semplice la vita per lei non avrebbe potuto essere. Altro che rottamazione: l’era Renzi inizia all’insegna del riciclo dei rottami, nella miglior tradizione democristiana.

    La riciclata ora rispolvererà l’argomento che aveva già usato fin dalla sua prima discesa paracadutata in campo: “Non preoccupatevi di come sono arrivata qui, giudicatemi per cosa farò”. Ottimo argomento, lo stesso usato dal riciclatore che dice: “Non preoccupatevi di come ho ottenuto i miei capitali, giudicatemi per come li investo”. Se qualcuno ancora sperava di liberarsi dai rottami e dai riciclatori, è servito. L’Italia, nel frattempo, continui ad arrangiarsi.

    (22 febbraio 2014)

  7. #17
    io sono ancora in attesa di un emendamento vitale per la nazione a firma di quel tizio del m5s che fino a qualche anno fa si guadagnava da vivere andando a buona domenica vestito in latex e litigando con soubrette e falliti vari..

  8. #18
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    io sono ancora in attesa di un emendamento vitale per la nazione a firma di quel tizio del m5s che fino a qualche anno fa si guadagnava da vivere andando a buona domenica vestito in latex e litigando con soubrette e falliti vari..
    Chi?

  9. #19
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    Chi?

    Credo sia questo ma come curriculum leggo anche dell'altro.





    http://www.linkiesta.it/casalino-m5s
    Mi chiedo, caro Alberto, se questo antifascismo rabbioso che viene sfogato nelle piazze oggi a fascismo finito, non sia in fondo un’arma di distrazione che la classe dominante usa su studenti e lavoratori per vincolare il dissenso.

  10. #20
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