Originariamente inviato da fred84
che non hai capito una beneamata?
No, significa che un piano industriale incentrato su un aeroporto principalmente leisure, con cargo pressochè inesistente e perdipiù TROPPO A SUD rispetto alle direttrici intercontinentali che contano è FALLIMENTARE se si punta a fare hub-&-spoke e a fornire connettività di lungo raggio. E Alitalia è sempre stata una compagnia con troppi interessi su ROMA per poter scegliere un hub diverso da Fiumicino, che è già stata la sua tomba per ben 3 volte di fila.

Capita l'antifona, Air France ha solo mangiato la foglia. Ha illuso gli italiani di poter salvare capra e cavoli. Ha fatto credere di puntare su Fiumicino lasciando qualche voletto intercontinentale a mo' di contentino, ha eliminato l'unico player che potesse fornire connettività diretta dal Nord Italia e ha aspirato tutto il traffico che poteva su Parigi (e in misura minore Amsterdam), specialmente dal Nord Italia (per l'appunto), dove sta la maggior parte del traffico pregiato (quello che spende) e del cargo.



Finora se l'è cavata con una banale partecipazione del 25% (soldi consapevolmente buttati nel cesso, ma recuperati mediante il riposizionamento di Alitalia dove non dava fastidio, ovvero Fiumicino, e conseguente aspirazione selvaggia di passeggeri dai mercati più pregiati), dopodichè, quando si è arrivati al punto in cui si deve decidere se buttare nel cesso ulteriore capitale per tenere in vita un'Alitalia che NON PUO' PALESEMENTE STARE IN PIEDI con un assetto industriale del genere (leggasi "hub a Fiumicino") se ne sono venuti fuori con le loro VERE intenzioni: O Alitalia diventa una regional di Air France (e quindi va a portarle UFFICIALMENTE il traffico su Parigi rinunciando a qualsiasi mira intercontinentale), OPPURE sono pronti a far diluire la propria partecipazione (parole testuali del CdA di Air France), di fatto staccandole la spina.



Ma mi raccomando... Tutti ancora a credere che quelli di Air France siano degli scemi e che la paccata di soldi che avevano offerto all'inizio ce li stessero REGALANDO, quando invece si stavano comprando un intero asset nazionale per un piatto di lenticchie (e per asset non intendo "Alitalia"in sè, ma il pacchetto di slot e diritti bilaterali CONGELATI che avrebbero voluto ricevere in dote assieme alla compagnia).



La verità è che Alitalia è tuttora un carrozzone sul cui altare si è sacrificato per anni tutto il settore dell'aviazione commerciale italiana. Un carrozzone privatizzato solo di facciata da Berlusconi (basti vedere i nomi dei "capitani coraggiosi" che ci hanno messo dentro i soldi, da Colaninno ai Riva, passando per i Benetton, Banca Intesa e via dicendo), ma che in realtà continua a pesare sulla collettività, ma in maniera indiretta (aumenti autostradali, incentivi per l'acquisto di motorini, cecismo totale in merito all'inquinamento causato dalle acciaierie e via dicendo). La cosa migliore per l'Italia è epurarsene! Spezzatino e ripartire da iniziative VERAMENTE private, in cui lo Stato (o qualsiasi altra sua emanazione) non possa metter bocca. Ci penserà il mercato a colmare il buco lasciato e re-impiegare chi in Alitalia ci lavora.

Purtroppo non sarà indolore. ma quando per decenni non si agisce secondo regimi di mercato non bisogna dimenticare che prima o poi arriva il conto da pagare.