Con buona pace del xyz sgarbi, che ancora continua a sbraitare, finalmente è arrivato il NO ufficiale al trasporto da parte della commissione nominata dal ministero.

La commissione si è pronuncata all'unanimità.

Della commissione fa parte pure
Bruno Zanardi. Cotal
xyz, dopo aver votato no in commissione va a scrivere su corriere che invece i bronzi sarebbero trasportabili...della serie facce come il culo...

Ed in un paese dove gli interessi particolari sovrastano sempre quelli generali, dove il bi-pensiero e la non coerenza la fanno da padrone, dove la medicrità è sintomo di valore non mi aspettavo nulla di diverso.

Sarei stato molto sorpreso, invece, se i media, al posto di dare spazio a cotal xyz fossero entrati più nel dettaglio della relazione della commissione.
Al suo interno infatti si trovano degli interessanti spunti di riflessione:
"La Commissione, pur limitando la propria valutazione esclusivamente agli aspetti tecnico-scientifici, ha ritenuto, però, cogliendo l’opportunità offerta dallo studio di un caso così significativo, di voler porre all’attenzione del Ministro alcuni temi di riflessione.
Pertanto la Commissione:
1.Sottolinea la preoccupante debolezza, se non l’assoluta mancanza, di un progetto scientifico e culturale, che sempre dovrebbe essere alla base del prestito e dello spostamento di un’opera d’arte dal luogo originario di conservazione; un solido progetto culturale dovrebbe, infatti, rappresentare l’unica reale motivazione per valutare e affrontare anche i rischi che sempre sono legati ad uno spostamento, che, sempre – anche nelle condizioni di massimo rispetto di procedure tecniche rigorose -, comporta per tutte le opere d’arte uno stress e un acceleratore del processo di degrado.
2.Auspica, riprendendo un lavoro già avviato dal Consiglio Superiore per i beni culturali e paesaggistici, l’adozione di linee guida sulle procedure da seguire nel caso di prestiti e trasferimenti di opere d’arte.
3.Invoca la definizione da parte di ogni nostro museo d’una lista di opere di particolare rilievo, perché caratterizzanti l’identità stessa del museo, quindi opere che non possono essere concesse in prestito tranne casi assolutamente straordinari, se non unici, quali esposizioni d’assodata rilevanza scientifica o restauri impossibili da eseguirsi in loco, chiarendo che comunque le opere possono stare fuori dal museo solo per periodi limitati.
4.Chiede di tassativamente evitare per tutte le opere mobili dei musei (ma non solo) un loro spostamento ripetuto in tempi ravvicinati, perché fondamentale fattore rischio conservativo delle opere.
5.Chiede inoltre di tassativamente evitare il prestito per operazioni di discutibile o nulla qualità scientifica.
6.Sollecita, infine, l’avvio di un’approfondita riflessione culturale, metodologica e politica sull’attuale situazione del restauro in Italia, a partire dall’assenza di un piano organico di conservazione preventiva e programmata del patrimonio artistico in rapporto all’ambiente; da qui l’urgenza di adottare misure razionali e coerenti per il rilancio di un settore che per decenni ha rappresentato una delle reali eccellenze italiane, ma che è andato progressivamente perdendo quel primato, che pure è possibile, oltre che necessario, riconquistare."